Nathalie Loiseau è un membro del partito macronista nota per dire le cose chiare, senza girarci attorno, e questa schiettezza, unita ad una mancanza di strumenti diplomatici, le ha fatto perdere la guida del gruppo europeo RE. In un’intervista a SkyNews ha affermato che nonostante quello che dice Boris Johnson non ci sarà nessun accordo commerciale se il Regno Unito non accetta di pagare 39 miliardi di sterline (43 miliardi di euro), non sarà garantito il confine irlandese e non saranno garantiti i diritti dei cittadini comunitari.
Johnson ha già affermato che non ci saranno problemi per i cittadini comunitari e sul tema del confine irlandese ci sono discussioni in corso, ed il confine irlandese è un problema risolvibile, ma il tema è quello dei soldi dovuti, secondo Bruxelles, alla comunità per il prossimo periodo di bilancio.
Insomma si tratta di un vero e proprio ricatto quello fatto dalla macronista: o mollate i soldi oppure niente accordo. Cosa succederebbe senza un “Deal” ? che verrebbero applicate le norme del WTO, al quale aderiscono sia la UE (che ne fa una propria stella guida) che il Regno Unito e che prevede la possibilità di imporre dei dazi, ma solo in modo molto limitato. Inoltre la Loiseau dimentica due punti essenziali:
- la UE ha un fortissimo avanzo commerciale, per cui il problema sarebbe soprattutto a carico dei paesi UE, Germania e Francia in testa, le cui esportazioni verrebbero penalizzate dai dazi di ritorsione inglesi;
- gli USA hanno promesso un “Ottimo accordo commerciale” con il Regno Unito di Johnson, per cui l’export europeo sarebbe sostituito da quello a stelle e strisce. Il vino francese e quello italiano sarebbero soppiantati da quello australiano e californiano, le auto tedesche da quelle giapponesi, altro paese disposto ad un accordo commerciale con il Regno Unito.I prodotti di consumo da quelli cinesi.
La Loiseau non è altro che la voce ventriloqua di Macron, magari espressa senza veli e senza freni. Macron ed i suoi sottomessi sono vittime del proprio eurocentrismo quasi razzista: per loro l’Europa è il massimo, non si può vivere senza, e possono quindi permettersi di fare quello che vogliono.La verità è che l’Europe è, economicamente e politicamente, un frammento secondario di un mondo in crescita, da cui si sta tagliando fuori. Solo culturalmente siamo, o meglio siamo stati, una superpotenza, ma il “Politically correct” sta azzerando, letteralmente cancellandolo, in nostro lascito. In questo Macron è l’ultimo dei colonialisti, un residuo fuori tempo di un tempo che non esiste più.
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