di Davide Gionco
Lo scorso 26 marzo 2020 facevo queste previsioni sull’andamento della crisi economica causata dal coronavirus, conseguenti alle decisioni sbagliate del governo di Giuseppe Conte.
1) Perderanno tempo a discutere con l’Europa una soluzione comune, che non si troverà.
Situazione al 07.06.2020: dopo 72 giorni, nessun fondo arrivato dall’Europa, nonostante i molti “vertici”.
2) Nel tempo impiegato per queste discussioni il governo italiano non avrà fondi sufficienti per dare alle imprese il necessario per non fallire.
Situazione al 07.06.2020: alle imprese è arrivato poco o nulla.
3) Arriveranno i “fondi europei”, che ci verranno prestati ad interesse. Saranno o un prestito del MES (che ci presterà ad interesse gli stessi soldi che noi stessi abbiamo versato negli anni scorsi) o titoli di stato italiani messi sul mercato.
Verranno usati per dare un reddito di cittadinanza/cassa integrazione ai lavoratori dipendenti delle imprese fallite ed agli imprenditori falliti.
Situazione al 07.06.2020: l’unica forma di finanziamento per i fondi messi a disposizione dal governo è stato un maggior indebitamento. Stanno cambiando nome al MES, chiamandolo “Recovery Fund”.
Potrebbero arrivare a fondo perduto circa 7 miliardi di euro l’anno, pari al 2% del totale (se ci presteranno 350 miliardi di euro), mentre il restante 98% sarà erogato ad interesse. I 7 miliardi sono qualcosa di simile all’esca quando si va a pescare.
4) Il governo userà parte di quei fondi per garantire i crediti bancari nei confronti delle imprese in difficoltà:
Le imprese che non saranno fallite, si dovranno indebitare pesantemente con il sistema bancario.
Situazione al 07.06.2020: come previsto i pochi fondi vengono usati per innescare il famoso “effetto leva” ovvero per dare garanzie sui prestiti delle banche alle imprese. Al momento pochissime imprese hanno chiesto ed ottenuto questi crediti. O perché non li chiedono, temendo di non poterli rimborsare, o perché le banche non li concedono facilmente.
5) Finita l’emergenza sanitaria, la gente ricomincerà a spendere, ma avremo una inflazione dei prezzi, dato che molti prodotti non saranno disponibili, causa il fallimento di troppe imprese.
Quindi ci sarà la perdita di potere d’acquisto da parte delle famiglie.
Situazione al 07.06.2020: crisi sanitaria ancora non ufficialmente finita, anche se ora le persone possono circolare sul territorio nazionale.
I tribunali fallimentari non sono ancora riaperti, quindi nessuna impresa ha potuto ufficialmente dichiarare fallimento.
Chi ha potuto riaprire ha riaperto, ma le prospettive sono nere, soprattutto nel settore del turismo.
6) Le imprese indebitate non saranno in grado di fare altri investimenti, per cui perderanno competitività sui mercati internazionali, rispetto ad altre imprese salvate “a costo zero” dai loro governi.
7) Il prossimo autunno ci ritroveremo ancora con 9-10 milioni di disoccupati e con un debito/PIL al 180%.
8) Negli anni a venire saremo sottoposti a pesantissime politiche di austerità, “per ridurre l’altissimo debito”.
9) Sempre che non ci siano prima delle rivolte popolari.
Lo scorso 1 aprile 2020 è stato presentato al governo e a tutti i parlamentari il Piano di Salvezza Nazionale con delle soluzioni concrete e subito attuabili per fare fronte alla crisi economica del coronavirus, senza indebitare l’Italia per centinaia di miliardi con i mercati speculativi internazionali.
https://pianodisalvezzanazionale.it/
Ad oggi, dopo 67 giorni, il Governo non ci ha neppure risposto.
Ma non potranno dire che non esistevano alternative e che non ne erano a conoscenza.
Una brutta copia di una delle proposte è arrivata fra le proposte del governo. Si tratta delle varie forme di sgravi fiscali, per ristrutturazioni energetiche, turismo, ecc.
Ringraziamo alcuni parlamentari che si stanno adoperando per far approvare alcune delle proposte del Piano.
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