di Fabio Conditi
Un’espressione tipica della lingua inglese è “The Elephant in the room”, cioè “L’Elefante nella stanza”, utilizzata per indicare una verità che, per quanto ovvia e appariscente, viene da tutti ignorata o minimizzata.
“L’Elefante nella stanza” è costituito da una serie di fatti economici ormai evidenti che è completamente ignorata dalla maggior parte delle persone, le quali seguitano ad avere una percezione errata della realtà, perché vivono una vera e propria dissonanza cognitiva tra le proprie convinzioni radicate e le evidenze contrastanti che si palesano continuamente, ma che seguitano ad essere ignorate.
Le dissonanze cognitive in ambito economico e monetario
Facciamo degli esempi di dissonanza cognitiva in ambito economico e monetario, partendo da una serie di convinzioni economiche radicate che affollano la nostra mente:
- lo Stato non può creare denaro;
- se si crea denaro si genera inflazione;
- il bilancio dello Stato è come quello di una famiglia;
- uno Stato che ha un alto debito pubblico, rischia di fallire;
- lo Stato italiano deve chiedere i soldi in prestito ai mercati finanziari;
- il debito pubblico deve essere restituito perché altrimenti graverà sulle spalle dei nostri figli.
Ho provato molte volte a chiedere ai miei interlocutori una spiegazione razionale del motivo per cui queste affermazioni sono entrate nella loro testa e sono così radicate, ma mi sono accorto che nella maggior parte dei casi queste convinzioni sono come degli assiomi: è così perché tutti dicono che è così e quindi non può non essere vero.
Vediamo ora quali sono le evidenze ormai palesi a tutti, che sono contrarie alle convinzioni radicate che affollano la nostra mente senza riuscire a scalfire minimamente la nostra percezione della realtà:
- lo Stato può creare denaro, basta che dichiari di accettarlo per pagare le tasse;
- da anni la BCE crea enormi quantità di denaro e l’inflazione rimane vicina allo zero;
- lo Stato non è come una famiglia perché può imporre tasse e creare denaro per pagarle;
- il Giappone ha il debito pubblico più alto del mondo e non è considerato paese a rischio;
- lo Stato italiano può anche emettere titoli per le famiglie, che vengono sempre acquistati;
- il debito pubblico può essere monetizzato dalle banche centrali con il QE e non gravare sui nostri figli.
Quindi ci sono oggi molte evidenze a conoscenza di tutti noi, che mettono in crisi le nostre convinzioni radicate, creando appunto una dissonanza cognitiva, che però solo in pochissimi soggetti si risolve con il cambiamento della convinzione radicata. Nella maggior parte delle persone la dissonanza si risolve in maniera diversa e in senso negativo:
- negando l’evidenza, tipo “è vero che gli Stati possono creare denaro, ma l’Italia non lo può fare“;
- inventando un effetto negativo falso per l’evidenza, tipo “se lo Stato crea denaro, espropria i cittadini“;
- negando la convinzione radicata e sostituendola con un’altra, tipo “se lo Stato crea denaro, allora genera inflazione“.
Un tipico esempio di dissonanza cognitiva risolta in senso negativo è rappresentato dal celebre racconto “La volpe e l’uva”, tratto dalle Favole di Esopo, in cui la dissonanza fra il desiderio dell’uva e l’incapacità di arrivarvi conduce la volpe a elaborare la conclusione che “l’uva è acerba”, in sostanza sostituisce la convinzione radicata con un’altra falsa per fare in modo che sia compatibile con l’evidenza.
Una risposta che mi sento sempre ripetere quando evidenzio la dissonanza cognitiva mettendo a confronto la convinzione radicata con l’evidenza che la mette in crisi, è la frase “ma ti pare che se fosse così semplice, non l’avrebbero già fatto ?!?”.
Di tutte le evidenze che abbiamo illustrato, quella che afferma che lo Stato può creare denaro è certamente la più grande di tutte, perché entra in dissonanza cognitiva contemporaneamente con tutte le altre.
Lo Stato può creare denaro
In pratica nella nostra mente c’è un autentico “mammut”, un antenato degli attuali elefanti ma molto più grande, talmente grande che nessuno ne parla, perché provoca una dissonanza cognitiva con tutte le nostre convinzioni radicate in economia, ed è quindi così forte da risultare insopportabile e inconcepibile.
Possiamo evidenziarlo meglio con una semplice domanda:
Se il denaro non esiste in natura, come l’aria o come l’acqua, ma è solo uno strumento di scambio convenzionale creato per legge e accettato per il pagamento delle tasse, cosa impedisce allo Stato di crearlo ?
Nessun giornalista, politico o esperto economico proverà mai a fare questa domanda e meno che mai cercherà di dare una risposta, ammesso che ci riesca, perché tutti preferiscono pensare che lo Stato non può creare denaro e in questo modo seguitare a lasciare che sia qualcun altro a farlo, senza neanche porsi il problema se sia giusto che lo faccia oppure no.
La consapevolezza che lo Stato può creare denaro, da sola farebbe crollare come un castello di carte tutte le altre convinzioni radicate: il debito pubblico, la spread, la necessità dei mercati finanziari, i vincoli di bilancio, il fiscal compact, il MES, il Recovery Fund, le politiche di austerity, ecc… Si scioglierebbero come neve al sole, rendendo evidente che il denaro è una convenzione che solo lo Stato può creare, anche oggi con l’Euro.
La questione però è molto complessa da capire e poco adatta alle persone che non si fanno domande, quelle che accettano di buon grado tutto ciò che raccontano i telegiornali o i talk-show. Quelli, per intenderci, che si mettono la mascherina perché pensano sia giusto non causare danni alle altre persone, senza neanche domandarsi se ciò sia vero oppure no.
Ci sono però molte persone che oggi si stanno cominciando a fare domande, perché non credono alla versione ufficiale del mainstream, ma per rispondere a queste domande bisogna conoscere a fondo diversi aspetti economici, giuridici e monetari molto complessi, che spesso sono dispersi all’interno di tante “fake news”, dalle quali è difficile distinguerli.
Per tutti loro ho deciso di proporre un percorso di consapevolezza sui temi economici e monetari che permetta a tutti noi, e forse anche a me attraverso i vostri commenti, di “accordare” i nostri pensieri perché riescano a suonare una musica “unica” su questi temi, come i tanti strumenti diversi di una orchestra, che solo dopo aver provato molte volte insieme, sono in grado di suonare tante musiche diverse ma che “risuonano” fra di loro come fossero una musica unica ma molto più complessa e completa.
Il percorso di consapevolezza sui temi economici e monetari si articola in n.12 passi, accompagnati anche da altrettanti video di spiegazione, che individuano un tracciato semplice e chiaro per arrivare a capire cosa c’è di sbagliato nel sistema attuale e come possiamo fare per cambiarlo.
I video sono una rielaborazione di un ciclo di n.24 video che ho realizzato l’anno scorso negli studi di Money.it, che ringrazio, ma che in seguito ho ridotto a n.11 video per eliminare volutamente le parti inutili e ridondanti che rendevano il percorso accidentato.
Alla fine aggiungerò un dodicesimo video finale conclusivo, che recepirà anche tutte le argomentazioni che saranno state evidenziate da voi nei commenti e nelle discussioni che spero seguiranno.
Non esiste la realtà, ma solo la nostra percezione.
Quante volte nella nostra vita quotidiana, ascoltando il racconto di persone che hanno vissuto con noi una stessa identica situazione, ci viene il sospetto di aver vissuto esperienze diverse, tanto sono diverse le sensazioni che ciascuno di noi ha provato.
Questo avviene perché ciò che vediamo è sempre filtrato dai nostri sensi, ma soprattutto viene rielaborato ed interpretato dal nostro cervello in modi diversi a seconda dei nostri giudizi, pregiudizi e convinzioni radicate, ma anche dei nostri preconcetti, abitudini e sentimenti negativi o positivi.
Tra l’altro noi siamo condizionati non solo da ciò che pensiamo, ma anche e soprattutto da ciò che pensano gli altri intorno a noi, a tal punto che se tutti pensano siano giuste le convinzioni radicate che abbiamo elencato, facciamo fatica pensare diversamente, perché per farlo dovremmo avere una tale conoscenza di questi temi, da riuscire ad argomentare e superare tutte le obiezioni preconcette e preconfezionate che ci verranno fornite.
È sicuramente molto più facile e più comodo omologarsi al pensiero prevalente, anziché ragionare con la propria testa e cercare ogni volta di seguirà la verità della nostra coscienza e conoscenza.
Perché per riuscire in questo intento, bisogna avere una consapevolezza talmente approfondita dei temi economici e monetari, da riuscire a sostenere facilmente una tesi contro il pensiero unico corrente, impresa certamente non facile.
Per superare questa sfida, abbiamo deciso di creare un percorso di consapevolezza semplice e chiaro, che possa dare a tutti gli strumenti per affrontare con la propria testa ed i propri ragionamenti, qualsiasi discussione e con chiunque altro vi capiti a tiro, dalla casalinga o casalingo di Voghera fino all’esperta o all’esperto economico di turno, interpreti del pensiero mainstream.
Ma c’è un altro motivo per cui abbiamo deciso di realizzare questo percorso di consapevolezza.
Se è vero che non esiste la realtà, ma solo la nostra percezione, ci sono due corollari a questa affermazione che sono molto più importanti e che ci possono far riflettere:
- per cambiare la realtà che ci circonda, è sufficiente che ognuno di noi cambi la propria percezione;
- per cambiare la società, è sufficiente che un gruppo di persone cambi la percezione di ognuno contemporaneamente e tutti nella stessa direzione.
Questo è un argomento che riprenderemo negli ultimi passi del percorso di consapevolezza sui temi economici e monetari, oggi è prematuro perché dobbiamo ancora fare il nostro 1° passo.
1° Passo – La nostra percezione della moneta
In questo 1° passo ci limitiamo ad analizzare da diversi punti di vista la nostra percezione del denaro, attraverso i seguenti argomenti, che troverete maggiormente sviluppati nel video, con semplici e chiare slide di accompagnamento, che ci permetteranno di affrontare alcuni argomenti chiave che riguardano la nostra percezione della moneta.
Il Mito della Caverna di Platone
La nostra condizione oggi non è molto cambiata dai tempi di Platone, noi siamo ancora incatenati in fondo ad una caverna, costretti a guardare schermi televisivi che ci raccontano sempre la stessa storia: lo Stato non ha i soldi e il debito pubblico deve essere ripagato. Ma la verità è ben diversa;
Il cambiamento inizia da noi stessi
Per uscire dalla caverna e comprendere la verità, dobbiamo cambiare la nostra percezione del denaro, dell’economia e del debito pubblico, perché condizionano fortemente la nostra percezione di noi stessi, degli altri e della società, impedendoci di cambiare la realtà;
Cosa fa funzionare il sistema economico
Il percorso inizia dalle basi, analizzando i motivi per cui la moneta è così importante all’interno sia dell’economia reale e che di quella finanziaria, ma soprattutto perché noi la accettiamo negli scambi economici.
Che cos’è la moneta
Definizione della moneta, quale unità di misura del valore e anche come strumento di pagamento nello scambio di beni e servizi, analizzando le funzioni principali e secondarie svolte all’interno del nostro sistema economico e monetario: strumento di scambio, pagamento delle tasse e riserva di valore.
In conclusione
Per comprendere meglio le conseguenze della moneta oggi nel nostro sistema economico, è molto utile fare una analogia con il sangue che circola all’interno del corpo umano, perché ci fa capire come e perché il denaro attualmente rischia di “dissanguare” la nostra economia, sottraendo risorse a causa del pagamento di interessi su tutta la moneta che usiamo.
Buona visione del video.
Fabio Conditi – Presidente dell’associazione Moneta Positiva
http://monetapositiva.blogspot.it/
Tratto da:
https://comedonchisciotte.org/lelefante-nella-stanza/
Lascia un commento