di Sarah Van Gelder
Dodici anni fa, John Perkins ha pubblicato il suo libro, Confessioni di un sicario dell’economia, che ha scalato rapidamente la lista dei best-seller del New York Times. In esso Perkins descrive la sua carriera basata sul convincere i capi di Stato ad adottare politiche economiche che hanno impoverito i loro Paesi e minato le istituzioni democratiche. Queste politiche hanno contribuito ad arricchire piccoli gruppi di élite locali, nel mentre imbottivano le tasche delle multinazionali a base americana.
Perkins è stato reclutato, dice, dalla National Security Agency (NSA), ma ha lavorato per una società di consulenza privata. Il suo lavoro come economista strapagato senza un addestramento adeguato è stato quello di generare report che hanno giustificato lucrosi contratti per le aziende statunitensi, nel mentre le nazioni più vulnerabili venivano immerse nel debito. I Paesi che non hanno collaborato hanno visto le viti serrate sulle loro economie. In Cile, ad esempio, il presidente Richard Nixon ha notoriamente invitato la CIA a “far urlare l’economia” per minare le prospettive del presidente democraticamente eletto, Salvador Allende.
Se la pressione economica e le minacce non hanno funzionato, Perkins dice, gli sciacalli sono stati chiamati sia a rovesciare che ad assassinare i capi di Stato non conformi. Questo è, infatti, quello che è successo a Allende, con l’appoggio della CIA.
Il libro di Perkins è stato controverso, e alcuni hanno contestato alcune delle sue affermazioni, tra le quali, ad esempio, che la NSA è stata coinvolta in attività al di là del fare e disfare codici.
Perkins ha appena ristampato il suo libro con importanti aggiornamenti. La premessa di base del libro rimane la stessa, ma l’aggiornamento mostra come l’approccio del sicario economico si è evoluto negli ultimi 12 anni. Tra le altre cose, le città statunitensi sono ora nella lista degli obiettivi. La combinazione del debito, l’austerità forzata, gli investimenti insufficienti, la privatizzazione e l’indebolimento dei governi democraticamente eletti è ciò che ora sta accadendo qui.
Non ho potuto fare a meno di pensare a Flint nel Michigan, sotto la gestione delle emergenze, mentre leggevo Le nuove confessioni di un sicario dell’economia.
Ho intervistato Perkins nella sua casa nella zona di Seattle. Oltre ad essere un sicario dell’economia a riposo, è nonno, fondatore e membro del consiglio di Dream Change e della Pachamama Alliance, organizzazioni che lavorano per “un mondo che le future generazioni vorranno ereditare”.
Sarah van Gelder: Che cosa è cambiato nel nostro mondo da quando è stata scritta la prima edizione delle Confessioni di un sicario dell’economia?
John Perkins: Le cose sono diventate di gran lunga peggiori negli ultimi 12 anni da quando è stata scritta la prima edizione delle Confessioni. I sicari dell’economia e gli sciacalli si sono espansi enormemente, inclusi gli USA e l’Europa.
Ai miei tempi ci eravamo praticamente limitati a quello che abbiamo chiamato terzo mondo, o a quei Paesi economicamente in via di sviluppo, ma ora la loro presenza è ovunque.
E infatti, il cancro dell’impero aziendale ha creato una metastasi, diventando ciò che chiamerei un’economia globale di morte fallimentare. Si tratta di un’economia che si basa sulla distruzione delle risorse da cui dipende, e sulle forze armate. È diventata completamente globale, e ciò è un fallimento.
van Gelder: Allora, come ciò ci ha fatto passare dall’essere beneficiari di questo sicario dell’economia, forse in passato, a essere vittime di esso nel presente?
Perkins: Ciò si è dimostrato interessante perché, in passato, il sistema economico del sicario dell’economia era in fase di propagazione, al fine di rendere l’America più ricca e, presumibilmente, per far sentire meglio le persone qui, ma mentre tutto questo processo si è espanso negli Stati Uniti e in Europa, ciò che abbiamo constatato e che c’è una crescita enorme per i molto ricchi a spese di tutti gli altri.
Su base globale, ora sappiamo che 62 individui hanno beni come la metà della popolazione mondiale.
Noi, naturalmente, negli Stati Uniti abbiamo visto come il nostro governo è congelato, non sta funzionando. È controllato dalle grandi imprese che hanno davvero preso il sopravvento. Hanno capito che il nuovo mercato, la nuova risorsa, sono gli Stati Uniti e l’Europa, e le cose incredibilmente terribili che sono successe a Grecia, Irlanda e Islanda, ora stanno accadendo qui negli Stati Uniti.
Stiamo vedendo questa situazione in cui possiamo avere ciò che la crescita economica mostra statisticamente e, allo stesso tempo, incremento dei pignoramenti sulle case e disoccupazione.
van Gelder: Questo è lo stesso tipo di dinamica sul debito che conduce ad avere manager di emergenza che poi passano le redini del sistema economico a imprese private? La stessa cosa che si sta vedendo nei Paesi del terzo mondo?
Perkins: Sì, quando ero un sicario dell’economia, una delle cose realizzate, abbiamo innalzato enormemente i prestiti per questi Paesi, ma i soldi non sono mai realmente andati ai Paesi, sono andati alle nostre aziende per la costruzione di infrastrutture in quei Paesi. E quando i Paesi non hanno potuto pagare in toto il loro debito, abbiamo insistito che privatizzassero i loro sistemi di distribuzione dell’acqua, i loro sistemi fognari, i loro sistemi elettrici.
Ora stiamo vedendo che la stessa cosa accade negli Stati Uniti. Flint, nel Michigan, è un ottimo esempio di ciò. Questo non è un impero degli Stati Uniti, si tratta di un impero aziendale protetto e sostenuto dalle forze armate degli Stati Uniti e dalla CIA. Ma non è un impero americano, non si tratta di aiutare gli americani. Ci sta sfruttando allo stesso modo che abbiamo usato per sfruttare tutti questi altri Paesi in tutto il mondo.
van Gelder: Così sembra che gli americani stiano iniziando comprendere ciò. Qual è la sua percezione di dove la gente americana è, in termini di disponibilità, intenzionata a fare qualcosa?
Perkins: Mentre sono in viaggio negli Stati Uniti, mentre sono in viaggio in tutto il mondo, vedo che la gente si sta davvero svegliando. È una situazione che stiamo raggiungendo. Stiamo comprendendo che viviamo su una stazione spaziale molto fragile, e non ci sono shuttle; non siamo in grado di cavarcela. Abbiamo avuto modo di risolvere il problema, abbiamo avuto modo di prenderci cura di esso, e siamo in procinto di distruggerlo. Le grandi società lo stanno distruggendo, ma le grandi corporation sono gestite da persone, e sono a noi vulnerabili. Se davvero lo prendiamo in considerazione il mercato è una democrazia, se solo lo usiamo come tale.
van Gelder: Voglio rintuzzare l’attacco perché così molte società per azioni non vendono ai consumatori ordinari, vendono ad altre società o ai governi, e così molte società per azioni hanno un tale sistema di compenso trincerato, in cui se una persona non ha resa sfruttando la terra, verrà rimpiazzata semplicemente con qualcun altro che lo fa.
Perkins: Recentemente ho parlato in una serie di conferenze promosse da società per azioni. Ho sentito, di volta in volta, in volta che molti di loro vogliono lasciare un’eredità verde. Hanno figli, hanno nipoti, capiscono che non possiamo andare avanti così.
Quindi, quello che dicono è: “Andate là fuori, avviate movimenti dei consumatori. Quello che voglio è ricevere centomila email dai miei clienti che dicono, ‘Hey, mi piace il tuo prodotto, ma non ho intenzione di comprarlo più fino a quando ai lavoratori non verrà pagato un giusto salario in Indonesia, o da qualsiasi altra parte, o ripulito l’ambiente, o fatto qualcosa.’ E poi posso portarlo nel contesto del mio consiglio di amministrazione e dei miei grandi azionisti, alle persone che controllano realmente se vengo assunto o licenziato.”
van Gelder: Sono d’accordo, e quelle campagne, come sapete, sono in corso da decenni, e talvolta hanno poche modifiche incrementali in apparenza. Ma poi ce ne ricordiamo in seguito e vediamo che c’è un’enorme resistenza a causa dei profitti da realizzare per la continuazione del sistema.
Perkins: Penso che abbiamo visto enormi cambiamenti, però. Proprio in questi ultimi anni, abbiamo visto gli alimenti biologici acquisire importanza. Venti anni fa non si poteva fare nemmeno un tentativo in merito. Abbiamo visto donne e minoranze acquisire posizioni più importanti nelle corporation, e abbiamo bisogno di approdare in modo migliore a ciò.
Abbiamo considerato l’etichettatura di molti alimenti. Gli OGM non sono ancora compresi, ma il valore nutritivo e le calorie, e così via, sono presenti. E ciò che abbiamo veramente bisogno di fare è convincere le aziende che devono porsi un nuovo obiettivo.
Dobbiamo lasciare che le aziende sappiano in che cosa consiste il loro compito: è servire un interesse pubblico, e fare un tasso decente di rendimento per gli investitori. Abbiamo bisogno di investitori ma, oltre a questo, ogni società dovrebbe giovare a un interesse comune, che dovrebbe giovare alla terra, dovrebbe giovare alle generazioni future.
van Gelder: Voglio chiederLe circa la Trans-Pacific Partnership(1), e altri accordi commerciali. C’è una condotta, in modo tale che noi possiamo respingere queste cose, per non far sì che esse continuino a sovralimentare l’ambito aziendale, a spese delle democrazie locali?
Perkins: Sono devastanti; danno sovranità alle multinazionali sui governi. È ridicolo.
Stiamo vedendo una terribile disperazione da parte delle persone in America Centrale, le quali cercano di allontanarsi da un sistema che si è incrinato, in primo luogo perché i nostri accordi commerciali e le nostre politiche verso l’America Latina li hanno incrinati. E stiamo vedendo, naturalmente, cose simili in Medio Oriente e in Africa, queste ondate di immigrati che stanno sciamando in Europa dal Medio Oriente. Questi terribili problemi che sono stati creati a causa dell’avidità delle grandi multinazionali.
Mi trovavo in America Centrale, e ciò di cui si parlava negli Stati Uniti, oltre a essere un problema relativo all’immigrazione, era un problema d’accordo commerciale.
Non sono autorizzati a imporre dazi nel quadro degli accordi commerciali NAFTA(2) e CAFTA(3), ma gli Stati Uniti sono autorizzati a sovvenzionare i suoi agricoltori. Quei governi non possono permettersi di sovvenzionare i loro agricoltori. Così i nostri agricoltori possono battere la concorrenza, e ciò ha distrutto le economie, e una serie di altre cose, e questo è il motivo per cui abbiamo problemi di immigrazione.
van Gelder: Ci può parlare della violenza, per la quale le persone sono in fuga in America Centrale, e in che modo ciò si unisce al ruolo che gli Stati Uniti hanno avuto lì?
Perkins: Tre o quattro anni fa, la CIA ha orchestrato un colpo di stato contro il presidente democraticamente eletto in Honduras, il Presidente Zelaya, perché si è opposto a Dole e Chiquita e ad alcune altre grandi aziende globali, fondamentalmente con base negli Stati Uniti.
Voleva aumentare il salario minimo a un livello ragionevole, e voleva un certo grado di riforma agraria che avrebbe fatto in modo che il suo popolo fosse in grado di guadagnare dalla propria terra, piuttosto che avere grandi società internazionali che lo fanno.
Le grandi società non potevano opporsi a ciò. Egli non è stato assassinato, ma è stato rovesciato da un colpo di stato e inviato in un altro paese, e sostituito da un dittatore terribilmente brutale, e oggi l’Honduras è uno dei Paesi più violenti, con un alto tasso di omicidi, dell’emisfero.
È spaventoso quello che abbiamo fatto. E quando ciò accade a un presidente, è inviato un messaggio a tutti gli altri presidenti in tutto l’emisfero, e in effetti in tutto il mondo: Non si scherza con noi. Non si scherza con le grandi aziende. In entrambi i casi si coopera e ci si arricchisce nel processo, e tutti i gli amici e i familiari si arricchiscono nel processo, o si viene rovesciati o assassinati. È un messaggio molto forte.
van Gelder: Volevo chiedere a riguardo del Suo tempo trascorso in Ecuador con le popolazioni indigene. Mi chiedo se può parlare di come questa esperienza l’ha cambiata?
Perkins: Molti anni fa, quando ero volontario dei Peace Corps in Amazzonia con gli indigeni Shuar, stavo morendo. Mi sono ammalato molto, e la mia vita è stata salvata in una notte da uno sciamano. Uscivo dalla scuola di business, ciò era nel 1968-69, e non avevo idea di cosa fosse uno sciamano, ma ciò ha cambiato la mia vita, aiutandomi a capire che quello che mi stava uccidendo era la mentalità, ciò che loro chiamerebbero sogno.
Ho passato molti anni a studiare tutto questo, e a lavorare con molti gruppi indigeni diversi, e quello che ho visto era il potere della mentalità.
Gli sciamani ci insegnano – gli indigeni ci insegnano -, una volta che si cambia la mentalità, è quindi abbastanza facile avere il cambiamento della realtà oggettiva che circonda. Così, invece del tipo di economia che abbiamo ora, un’economia di morte, se siamo in grado di cambiare la mentalità, possiamo muoverci molto rapidamente verso un’economia di vita.
van Gelder: Quindi, quali sono i meccanismi mediante i quali un cambiamento di coscienza fa in modo che le cose si concretizzino?
Perkins: Beh, a mio parere il più grande catalizzatore di cui si ha bisogno per andare avanti e cambiare ciò, è che dobbiamo cambiare le corporation. Abbiamo avuto modo di passare da questo obiettivo che è stato dichiarato da Milton Friedman nel 1970, che l’unica responsabilità delle imprese è la massimizzazione dei profitti a prescindere dai costi sociali e ambientali.
Cambiamo le grandi società dicendo loro che “non compreremo più da voi, a meno che non si cambi obiettivo.”
“Il vostro obiettivo non dovrebbe essere più la massimizzazione dei profitti, a prescindere dai costi sociali e ambientali. Fate un tasso decente di rendimento per i vostri investitori, ma siate di giovamento a noi, il popolo, o non compreremo più da voi.”
van Gelder: Nel suo libro Lei cita Tom Paine: “Se ci devono essere guai, lasciate che avvengano durante la mia vita, così che mio figlio possa avere la pace.” Perché ha deciso di utilizzare questa citazione?
Perkins: Beh, penso che Tom Paine sia geniale in quest’affermazione. Ha capito il modo in cui avere un impatto sulle persone. E ha scritto quest’affermazione nel dicembre 1776.
Washington aveva perso quasi ogni battaglia combattuta; non stava ottenendo alcun sostegno da parte del Congresso Continentale; ai suoi uomini non venivano date pistole o munizioni o perfino coperte e scarpe, ed erano rimasti bloccati a Valley Forge. Paine si rende conto che ha avuto modo di scrivere, per un modo o per l’altro, qualcosa che potrà riunire le persone, e non c’è niente che riunisce di più la gente che pensare ai propri figli.
Questo per me è dove siamo in questo momento. Ho una figlia e ho un nipote di 8 anni. Per me possiamo anche provocare il problema, OK, ma creiamo un mondo nel quale vorranno vivere. E comprendiamo che mio nipote di 8 anni non potrà avere un impatto ambientale sostenibile e rigenerativo, socialmente giusto, che soddisfi il mondo, a meno che ogni bambino sul pianeta lo abbia.
E questa è una novità. Tutto ciò di cui ci dovevamo preoccupare era la nostra comunità locale, forse la nostra nazione. Ma non ci dovevamo preoccupare del mondo. Ma ciò che ora sappiamo è che non possiamo avere la pace ovunque nel mondo, non possiamo avere la pace negli Stati Uniti, a meno che tutti abbiano la pace.
Sarah van Gelder ha scritto questo articolo per Yes! Magazine. Sarah è co-fondatore ed editor-at-large(4) di Yes! Seguila su Twitter @sarahvangelder.
(1) Il Partenariato Trans-Pacifico (Transpacific Trade Partnership) (TPP) è un progetto di trattato di regolamentazione e di investimenti regionali alle cui negoziazioni, fino al 2014, hanno preso parte dodici paesi dell’area pacifica e asiatica: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Stati Uniti, Vietnam.
La negoziazione ha avuto inizio nel 2005 quando il progetto fu proposto con il nome di Trans-Pacific Strategic Economic Partnership Agreement (TPSEP o P4). I Paesi partecipanti si erano posti l’obiettivo di terminare i negoziati nel 2012, ma questioni controverse riguardanti l’agricoltura, la proprietà intellettuale, i servizi, e gli investimenti, hanno determinato il prolungamento delle negoziazioni fino al mese di ottobre 2015.
Il 12 novembre 2011, i nove paesi del Partenariato Trans-Pacifico hanno annunciato che il TPP ha lo scopo di “promuovere gli scambi e gli investimenti tra i Paesi partner TPP, per promuovere l’innovazione, la crescita economica e lo sviluppo, e per sostenere la creazione e il mantenimento di posti di lavoro”. Malgrado il testo del trattato non fosse stato reso pubblico, Wikileaks ha pubblicato diversi documenti nel 2013. Un certo numero di esperti di salute a livello mondiale, attivisti per la libertà di Internet, ambientalisti, sindacati, gruppi di pressione, e funzionari eletti hanno criticato e manifestato contro il trattato, in gran parte a causa della segretezza delle trattative, i dubbi sulla reale portata espansiva degli accordi, e le clausole controverse trapelate attraverso Wikileaks.
Nel mese di ottobre 2015, i Paesi partecipanti alle sessioni negoziali hanno annunciato il raggiungimento di un accordo da sottoporre a ratifica nei singoli ordinamenti statali.
Il 4 febbraio 2016 il partenariato viene firmato a Auckland, Nuova Zelanda.
(2) Il North American Free Trade Agreement (Accordo nordamericano per il libero scambio), conosciuto anche con l’acronimo NAFTA e, nei paesi di lingua spagnola, come TLCAN (Tratado de Libre Comercio de América del Norte o più semplicemente TLC), è un trattato di libero scambio commerciale stipulato tra Stati Uniti, Canada e Messico e modellato sul già esistente accordo di libero commercio tra Canada e Stati Uniti (FTA), a sua volta ispirato al modello dell’Unione Europea.
L’Accordo venne firmato dai Capi di Stato dei tre paesi (il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, il Presidente messicano Carlos Salinas de Gortari e il Primo ministro del CanadaBrian Mulroney) il 17 dicembre 1992 ed entrò in vigore il 1º gennaio 1994.
L’aspetto che maggiormente caratterizza il NAFTA è sicuramente legato alla progressiva eliminazione di tutte le barriere tariffarie fra i Paesi che aderiscono all’accordo.
(3) A seguito dell’accordo, denominato CAFTA (China – ASEAN Free Trade Area) è stata costituita la più popolosa area di libero scambio, con circa due miliardi di abitanti e un volume di scambi commerciali di oltre 2 miliardi di dollari USA.
Un’area di libero scambio postula tra i Paesi associati la riduzione, fino alla eliminazione, dei dazi doganali e di ogni altra misura restrittiva di politica commerciale nello scambio dei prodotti originari dell’area. È la forma più semplice di integrazione economica, che privilegia i prodotti originari dei Paesi aderenti, ognuno dei quali rimane libero di continuare a conservare i rapporti commerciali con i Paesi terzi.
(4) Un editor-at-large è un giornalista che dà il proprio contributo di contenuto per una pubblicazione. A volte tale redattore è chiamato reporter itinerante o redattore itinerante. A differenza di un redattore che lavora su una pubblicazione di giorno in giorno ed è pratico, un editor-at-large dà il proprio contributo di contenuti anche su base semi-regolare. Gli editors-at-large sono più indipendenti, e sono ammesse le proprie preferenze nel contenuto che devono generare e non devono sempre definire le proprie idee al redattore principale. “At large” significa che il redattore non ha compiti specifici, ma lavora piuttosto su qualsiasi cosa gli interessi.
Fonte: www.yesmagazine.org
Tradotto in italiano e pubblicato il 18.03.2016 su:
https://comedonchisciotte.org/nuove-confessioni-un-sicario-delleconomia-questa-volta-saranno-disponibili-la-vostra-democrazia/
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