Chi ha paura della Chiesa Cattolica? Le logiche diversive dell’informazione mainstream

di Davide Gionco

Leggendo i giornali o frequentando i social media non passa praticamente giorno senza assistere ad un attacco alla Chiesa Cattolica, basandosi su notizie clamorose riguardanti dei suoi esponenti: lo scandalo di un prete pedofilo, il prelato che è fuggito con l’amante o che si è portato via i soldi destinati ai poveri, il vescovo che vive in mezzo al lusso, ecc.

Oltre a questi attacchi, riferiti in modo più o meno fondato a dei fatti di cronaca, non mancano naturalmente gli attacchi alle posizioni ufficiali della Chiesa Cattolica su questioni morali considerate dalla stampa mainstream “medievali”: la contrarietà al divorzio, all’aborto, ai matrimoni omosessuali, all’eutanasia, ecc.

Non intendiamo, almeno per il momento, entrare nel merito della fondatezza delle critiche sulle posizioni della Chiesa nel campo della morale.
Vogliamo invece analizzare queste “notizie” dal punto di vista delle tecniche di comunicazione.
Sono note fin dall’antichità delle tecniche dell’arte retorica finalizzate a sconfiggere le argomentazioni dell’avversario senza entrare nel merito delle questioni. La falsità logica di questi stratagemmi fu già evidenziata dal grande filosofo Aristotele, il quale le definì “fallacie sillogistiche”.

Una di queste tecniche era chiamata dagli antichi Romani “Argumentum ad hominem, tu quoque”.
La tecnica punta ad evidenziare delle incoerenze a carico dell’avversario, una “logica diversiva” che intende rendere non credibile quanto sostenuto dalla controparte a motivo della sua perdita di credibilità agli occhi di chi deve esprimere il giudizio di merito.
Ad esempio: “Dici di essere vegetariano, ma ti hanno visto ieri al ristorante a mangiare una costata di bue”.

Affrontiamo nello specifico l’applicazione di una variante di questa tecnica per attaccare la Chiesa Cattolica.

 

Lo scandalo del prete pedofilo

Purtroppo nel mondo esistono moltissimi, troppi e terribili, casi di pedofilia. E’ uno scandalo che avvengano dei crimini della genere ed è ancora più scandaloso che vengano compiuti da persone che dovrebbero proclamare l’amore ed il rispetto degli altri.
La tecnica di comunicazione tendenziosa sta nel presentare questi fatti di cronaca non come accuse a carico di singoli individui, ma come un “Ennesimo scandalo nella Chiesa Cattolica”.
Ovvero: è uno scandalo che un adulto, soprattutto un prete, abbia commesso dei crimini di pedofilia, ma la notizia del fatto viene trasformata in uno scandalo per la “categoria” di cui il colpevole sarebbe “rappresentante”: i preti e, quindi, tutta la Chiesa Cattolica.
Se a compiere atti di pedofilia fosse un volontario della Croce Rossa o un dipendente di Amazon, nessun giornalista presenterebbe la notizia come “Ennesimo scandalo nella Croce Rossa” oppure come “Un altro caso di pedofilia fra i dipendenti di Amazon”.
Questo modo tendenzioso di presentare le notizie relative ai casi di pedofilia che vedono coinvolti dei sacerdoti cattolici  denota l’intenzione non di dire la verità sui tristi fatti, quanto piuttosto di evocare un collegamento logico fra quel crimine individuale e l’istituzione religiosa di appartenenza nel suo insieme.
Se non ci fosse questa intenzione, la notizia verrebbe data in modo ben diverso: “Un altro caso terribile di pedofilia ad opera di un uomo di Milano di circa 60 anni…”, senza fare riferimenti alla suo stato sacerdotale ed all’appartenenza alla Chiesa Cattolica.
La stessa tecnica viene peraltro utilizzata quando si danno notizie di crimini compiuti da persone straniere: “Ennesimo furto ad opera di una banda di extracomunitari” (ma se il colpevole fosse americano non verrebbe definito “extracomunitario”) o “Un altro furto commesso da una banda di ladri”. Il contenuto della notizia è lo stesso, ma la finalità della comunicazione è diversa.

 

Il falso sillogismo

Altre notizie scandalose che evidenziano l’incoerenza di membri della Chiesa Cattolica vengono rese pubbliche adottando la stessa tecnica.
Il prete fuggito via con l’amante o che si è portato vie le offerte per i poveri, il vescovo che vive nel lusso o l’utilizzo deviato dello IOR, la banca del Vaticano, così come i crimini di pedofilia, sono l’attuazione delle finalità operative della Chiesa Cattolica o sono invece le conseguenze di iniziative di singole persone che, per motivi personali, operano in palese violazione delle direttive, legali ed etiche, ricevute dall’Istituzione di cui fanno parte?

Il sillogismo proposto dai mezzi di informazione è il seguente:

L’istituzione A esprime le tesi X e Y.
Un membro B dell’istituzione A ha commesso azioni incoerenti con la verità della tesi X proposta dall’istituzione A.
Quindi le tesi X e Y sono false.

In entrambi i casi il vero obiettivo della comunicazione è la perdita di credibilità dell’istituzione e di tutti gli argomenti che essa sostiene pubblicamente.

Si tratta di una tecnica “diversiva”, che sposta su un altro livello il confronto, per poi riportare il giudizio espresso altrove nella situazione di partenza.

Proviamo ad applicare la stessa logica ad altre situazioni, per evidenziarne l’illogicità.
I Vigili del Fuoco ci dicono di non detenere esplosivo nel condominio e di dotarci di estintori se il condominio è di altezza superiore a 24 metri.
E’ stato scoperto l’”Ennesimo scandalo fra i Vigili del Fuoco, con un vigile del fuoco scoperto a detenere abusivamente in casa dell’esplosivo”.
Si conclude facendo intuire che non dovremmo fidarci dei Vigili del Fuoco e delle loro disposizioni.
Non solo la disposizione di non detenere dell’esplosivo nel condominio, ma anche tutte le altre prescrizioni dei Vigili del Fuoco (quindi l’obbligo di avere degli estintori, delle porte tagliafuoco, ecc.).

Il giudizio sull’accettabilità delle disposizioni dei Vigili del Fuoco non viene fatto nel merito delle disposizioni, ma andando ad attaccare la credibilità dell’istituzione nel suo insieme.
Alla fine si arriva ad una conclusione illogica di non fidarsi delle disposizione di sicurezza antincendio dei Vigili del Fuoco, anche se le disposizioni erano tecnicamente corrette.

Nel caso della Chiesa Cattolica il ragionamento esposto dai mezzi di informazione è lo stesso.
La Chiesa condanna la pedofilia e condanna le ingiustizie economiche nel mondo.
C’è la notizia di un prete denunciato per atti di pedofilia, ma la notiza viene data in modo da lasciar intendere che non dobbiamo fidarci della Chiesa Cattolica in quanto al suo interno ci sono dei preti pedofili.
Di conseguenza la Chiesa non è credibile né quando condanna la pedofilia, né quando condanna le ingiustizie economiche nel mondo.

In realtà non è vero che i Vigili del Fuoco, come istituzione, non sono credibili solo perché un loro membro ha dimostrato di non essere coerente con le loro disposizioni.
Analogamente non è vero che la Chiesa Cattolica non è credibile solo perché un suo membro ha dimostrato di non essere coerente con le sue disposizioni.

Non stiamo entrando nel merito della validità delle proposte della Chiesa, come non lo abbiamo fatto per quelle dei Vigili del Fuoco.
Ovvero: possiamo essere d’accordo o meno sulla necessità di estintori nei condomini e d’accordo o meno sull’accettabilità delle ingiustizie economiche nel mondo. Non è questo il punto.
Il problema è il metodo della logica diversiva utilizzato per portarci irrazionalmente a non condividere le proposte della Chiesa Cattolica senza averle in realtà valutate nel merito.

Se si trattasse di proposte chiaramente inaccettabili, non sarebbe necessario utilizzare queste tecniche di disinformazione.
Infatti secondo quale logica si potrebbe attaccare, nel merito, la posizione della Chiesa di eliminare le ingiustizie economiche nel mondo?
Se qualcuno ha deciso di utilizzare le tecniche delle logiche diversive, quindi, è perché intende precisamente screditare la Chiesa Cattolica, in modo da rendere non credibili le sue posizioni di condanna alle ingiustizie economiche nel mondo.

 

La Chiesa Cattolica obiettivo di una campagna di disinformazione

Questa modalità di presentare le notizie, non con il fine di parlare del fatto in sé, ma con il fine di togliere credibilità all’Istituzione nel suo insieme, prosegue da diversi decenni.

Per quale motivo? Per quali ragioni?

E’ noto come vi siano molte organizzazioni internazionali che danneggiano l’umanità e il pianeta, non a causa di errori di loro singoli esponenti, ma per il fatto di avere come finalità dell’organizzazione nel suo insieme l’arricchimento degli azionisti, senza curarsi delle ricadute sulle popolazioni e sull’ambiente.
Eppure nessuna di queste organizzazioni viene attaccata sistematicamente dai mass media partendo da casi di cronaca che coinvolgono alcuni suoi singoli esponenti.

Ogni tanto, per fortuna, i mezzi d’informazione ci parlano delle malattie causate dai diserbanti della Monsanto o dai casi di “burnout” causati dai ritmi di lavoro imposti ai propri dipendenti dalla Ryan Air.
Ma mai sentiamo denunciare dai mass media “Un caso di pedofilia che coinvolge la Monsanto” o “Un lavoratore di Ryan Air lascia la moglie e fugge via con l’amante”.
Questo non avviene in quanto chi ha il potere di condizionare i mezzi di informazione di massa non ha l’obiettivo di screditare la Monsanto o la Ryan Air, per cui riporta eventuali notizie scandalose che coinvolgano dei dipendenti di quelle società senza proporre dei falsi sillogismi che inducano chi le ascolta a sviluppare un giudizio negativo nei loro confronti.
Anzi, spesso assistiamo ad una sudditanza nei confronti di queste società, per cui i mezzi d’informazione tendono a nascondere le notizie riguardanti le conseguenze sociali ed ambientali della condotta di quelle società.

Per quali motivi l’istituzione “Chiesa Cattolica” in particolare, e peraltro mai altre organizzazioni religiose, è oggetto di questa campagna di disinformazione?

Come ci ha spiegato bene il giornalista Marcello Foa, nel sistema dell’informazione ci sono alcune persone potenti, chiamati “spin doctors” che decidono cosa la gente deve sapere e non sapere, quali idee devono essere diffuse o non diffuse.
Chi decide che la Chiesa Cattolica debba essere presentata al pubblico come una istituzione “non credibile”?
C’è qualcuno nel mondo, qualche soggetto potente, magari con grandi interessi economici, che considera la Chiesa Cattolica come un nemico da combattere e da eliminare?

Storicamente parlando è noto come la Chiesa sia stata più volte perseguitata proprio a causa delle sue proposte di pace, di giustizia e di amore.

Ripetiamo ancora una volta: non stiamo entrando nel merito dell’essere d’accordo o meno sulle proposte morali della Chiesa Cattolica. Se anche la Chiesa facesse proposte con cui non concordiamo, questo non sarebbe un motivo per giustificare un’informazione tendenziosa e fuorviante nei suoi confronti, impedendoci di esprimere il nostro giudizio razionale nel merito delle questioni.
Stiamo constatando che la “non credibilità” della Chiesa Cattolica, come ci viene presentata dai mass media, non ha fondamenti logico-razionali, ma è il risultato di precise tecniche di disinformazione che vengono portate avanti da decenni.

 

La credibilità della Chiesa Cattolica

La Chiesa Cattolica è fra le istituzioni più antiche e più grandi del mondo. Ha come “finalità sociale” la diffusione nel mondo del Vangelo, della “buona notizia” di Gesù Cristo: la pace, la giustizia, l’amore per i nemici, il perdono…
Socialmente parlando, dalla Chiesa Cattolica sono ispirate milioni di attività caritative nel mondo in favore dei poveri, anche in situazioni di guerra, di epidemie, di degrado di ogni tipo.
Questo non solo oggi, ma da secoli.

Come tutte le istituzioni composte da uomini che sono esistite nella storia, anche nella Chiesa si possono trovare, oggi come in passato, persone che, per loro motivi di “egoismo umano” non sono coerenti con i principi ispiratori dell’istituzione a cui appartengono.
La storia ci insegna che nessuna organizzazione umana è stata esente da questi problemi, in quanto nessuna istituzione è in grado di imporre una condotta retta e irreprensibile ai propri aderenti. Pensiamo solo alle deviazioni della Rivoluzione Francese “illuminista”, della Rivoluzione d’Ottobre “comunista”, dei Partigiani “in difesa della patria”…

Si tratta di fenomeni che derivano dall’inevitabile debolezza umana.
Ma se guardiamo in modo obiettivo alla storia della Chiesa Cattolica, questo tipo di persone costituiscono una esigua minoranza.
Ovvero, si tratta di una organizzazione fatta di persone che, come ciascuno di noi, possono sbagliare, ma che nel suo complesso, come istituzione, opera da secoli promuovendo coerentemente e costantemente il messaggio di pace e di amore in tutto il mondo.
Insieme ad alcune “mele marce” che compiono azioni socialmente inaccettabili, vi sono moltissimi membri della Chiesa Cattolica, non solo consacrati, ma anche laici, che operano secondo i principi evangelici in modo silenzioso in tutto il mondo. Moltissime persone che fanno del bene, senza mai fare notizia sui giornali.

Perché tanto rumore sui mass media intorno ai casi scandalosi, veri o presunti, legati alla figura del cardinal Marcinkus, mentre c’è così poco interesse a parlare di grandi persone benefattrici dell’umanità come don Primo Mazzolari?
Perché questa costanza nell’evidenziare i gravissimi, ma per fortuna rari, casi di pedofilia unicamente se riguardano dei sacerdoti, mentre nulla si dice sugli oltre 400 mila sacerdoti in tutto il mondo, moltissimi dei quali vivono in povertà, che vivono in totale dedizione agli altri e diffondendo il messaggio di pace, giustizia e amore che genera nel mondo milioni di progetti di aiuto ai poveri, che non ci sarebbero senza l’azione della Chiesa?

Se vogliamo parlare di credibilità dell’istituzione in modo obiettivo, la Chiesa Cattolica è oggettivamente, guardando ai dati, una istituzione credibile, a motivo del suo operare da secoli con coerenza in aiuto dei poveri.
Lo è malgrado la presenza minoritaria di alcune persone non coerenti con quegli obiettivi, in forza di moltissimi membri della Chiesa che invece sono coerenti e credibili.
Non esistono al mondo altre istituzioni che abbiano saputo mantenere nel tempo, e nella storia, livelli di coerenza paragonabili alla Chiesa Cattolica.

Questo non significa che non si possano esprimere dubbi o critiche nei confronti di ciò che fa la Chiesa e non significa che si debbano condividere tutte le posizioni della Chiesa.
Questo significa che se vogliamo essere obiettivi e razionali dobbiamo riconoscere che la Chiesa è una istituzione nel suo insieme coerente con quanto propone, malgrado l’esistenza di alcuni suoi membri che si comportano in modo scorretto e inaccettabile.

La campagna mediatica, in corso da decenni, utilizza dei falsi sillogismi per indurci ad un giudizio irrazionale sulla Chiesa Cattolica, con l’obiettivo di screditarla e rendere meno credibili le sue posizioni critiche, e generalmente non messe in evidenza dagli stessi mass media, nei confronti dei poteri forti che costruiscono la loro ricchezza sulle ingiustizie e sulla devastazione dell’ambiente.

 

Chi ha paura della Chiesa Cattolica?

I nemici della Chiesa Cattolica sono alcuni centri di potere economico-finanziario internazionale, i quali vedono come fumo negli occhi il messaggio di pace, di giustizia e di amore diffuso dalla Chiesa Cattolica. Diffuso non solo a parole, ma con la testimonianza concreta e credibile di centinaia di milioni di fedeli in tutto il mondo.

Il messaggio di pace, infatti, crea una “resistenza morale” all’utilizzo della guerra, militare o di altro tipo, come mezzo di imposizione della volontà dei potenti sul resto della popolazione.
Il messaggio di giustizia crea una coscienza diffusa per la realizzazione di un mondo più equo, l’opposto di ciò che consente ai potenti del mondo di arricchirsi sulle spalle di pochi.
Il messaggio di amore porta a perdonare i propri nemici, con la forza di voltare pagina rispetto alle guerre del passato, ponendo fine alle irrazionali spirali di odio sulle quali i poteri forti speculano per motivare nuove guerre.

Se il messaggio del Vangelo fosse attuato non ci sarebbero più le gravi ingiustizie sociali nel mondo di cui siamo testimoni oggi.
Per questo i poteri forti dell’economia combattono la Chiesa Cattolica, in quanto portatrice di valori che vanno contro il loro sistema di potere.
Da un lato, ovviamente, cercano di accordarsi con chi nella Chiesa detiene posizioni di potere, tentando di corromperlo; dall’altro lato agiscono per screditare la Chiesa agli occhi dell’opinione pubblica.

Trattandosi di una istituzione composta da 1,25 miliardi di persone, fortemente radicata in larga parte del mondo, che opera promuovendo valore condivisi da gran parte dell’umanità, non è possibile aggredire questa organizzazione in modo diretto e violento (cosa che peraltro è più volte accaduta in passato e accade ancora in parti del mondo in cui la “democrazia” è meno avanzata, come in Cina o in molti paesi islamici).
Per questo motivo i poteri economico-finanziari hanno deciso di agire attraverso i mass media, in modo da minare la credibilità della Chiesa, farle perdere aderenti e ridurre il numero di persone che ascoltano i messaggi evangelici.

In questo modo la popolazione mondiale sarà meno difesa rispetto all’azione ideologizzante dei poteri economico-finanziari, i quali ci vogliono tutti consumatori docili e influenzabili, non attendi alle conseguenze sociali ed ambientali delle nostre azioni, in guerra gli uni contro gli altri, poveri e rassegnati, sottomessi al loro potere.

Peraltro constatiamo che anche altre istituzioni indipendenti e critiche nei confronti dei poteri forti subiscono dei trattamenti analoghi: chi non scende a compromessi con il potere, viene aggredito culturalmente, poi fisicamente ed infine eliminato. Pensiamo ai troppi governi caduti per mano di azioni militari pilotate dai poteri forti di turno, pensiamo alla situazione di Julian Assange e di Edward Snowden, colpevoli di avere rivelato al mondo le azioni inconfessabili del “Deep State” americano; pensiamo all’assassinio di Malcolm X e di Martin Luther King, alla lunga prigionia di Nelson Mandela in Sudafrica.

Con questo articolo non intendiamo invitare i lettori a rinunciare al sacrosanto diritto di critica razionale anche nei confronti della Chiesa Cattolica, ma vogliamo invitare a non cadere nella trappola degli “spin doctors”, i quali utilizzando argomentazioni irrazionali indirizzano l’opinione pubblica contro la Chiesa Cattolica, con il solo scopo di distrarre la nostra attenzione da coloro veramente stanno operando contro gli interessi dell’umanità.

Se guardiamo le cose in modo obiettivo e senza lasciarci ingannare dai falsi sillogismi dei mass media, non è vero che la Chiesa costituisce un pericolo per il nostro benessere, mentre sono altri, i grandi poteri economici, che operano di nascosto privandoci dei nostri diritti, al fine di assicurare l’arricchimento di pochi. Lo fanno manipolando l’informazione di massa, per indurci a combattere un falso nemico, che in realtà nemico non è.

 

Perché la Chiesa appare come sempre più distante dalla morale della società?

Un secolo fa nessuno in Italia e in Occidente, con eccezione di pochi liberi e isolati pensatori, sarebbe stato favorevole a quelli che oggi vengono definiti come “diritti civili”: il diritto al divorzio, la depenalizzazione dell’aborto, l’eutanasia, i matrimoni omosessuali, le adozioni da parte di coppie omosessuali, l’utero in affitto, la liberalizzazione delle droghe, il diritto al cambiamento di sesso e quant’altro oggi ci viene presentato come “segno di modernità”.

Da decenni ci viene ripetuto sui mass media che questi diritti sono delle “conquiste sociali”, chiunque si oppone a questi diritti viene definito “retrogrado o reazionario”, mentre chi è favore viene definito “progressista”.

Cento anni fa probabilmente più del 95% della popolazione sarebbe stata contraria all’attuazione legislativa di questi diritti civili (anzi, alcuni argomenti sarebbero stati semplicemente improponibili ed inimmaginabili).
Oggi parte di questi diritti civili sono diventati parte del nostro sistema legislativo, mentre riguardo ad altri “diritti civili” è in corso un dibattito pubblico, con una opinione pubblica in continua evoluzione sui temi.

E’ noto come la Chiesa Cattolica sia contraria a riconoscere queste situazioni come dei “diritti” e proponga invece delle soluzioni alternative.

Chiediamoci: per quale motivo la nostra società si è evoluta in questa direzione, creando una distanza sempre maggiore fra la Chiesa Cattolica e l’opinione comune?
E’ tutto frutto di una “naturale” evoluzione storica della società verso una maggiore razionalità?

Obiettivamente dobbiamo riconoscere che la società di oggi non è molto più razionale della società di 100 anni fa.
Non è razionale che tutti si adeguino alla moda del momento, non è razionale che ci siamo abituati a consumare di tutto di più, a cambiare vestiti, prodotti ed utensili ogni pochi mesi, mentre un tempo si facevano durare per anni. Non è razionale avere milioni di persone infatuate per il divo del calcio o del cinema del momento. Non è razionale che i nostri giovani si ricoprano di tatuaggi e di piercing per farsi accettare dal “gruppo”…

I nuovi comportamente irrazionali sono stati indotti dal sistema dell’informazione, il quale è finanziato ed asservito ai poteri economici. Attraverso l’informazione ci hanno formati ad essere consumatori docili ai loro voleri.

Dobbiamo quindi riconoscere che la nostra cultura, comprese le nostre convinzioni etiche sui “diritti civili” sono in larga parte frutto di quanto ci è stato comunicato negli ultimi decenni.

Ci siamo già occupati di spiegare le tecniche di manipolazione dell’opinione pubblica.
Esiste in particolare una tecnica chiamata “Finestra di Overton” attraverso la quale, a poco a poco, la ricezione di messaggi culturalmente indirizzati sposta la “cornice” del quadro di valori che riteniamo accettabile discutere come possibili.
Se nel 2018 riteniamo inaccettabili la pedofilia ed il cannibalismo (antropofilia?), non possiamo escludere che fra 20-25 anni la società ritenga queste pratiche accettabili, al punto da legalizzarle.
Si tratta di pratiche già ritenute culturalmente accettabili in certi contesti umani, come la pedofilia nell’antica Grecia o come il cannibalismo rituale in Papua Nuova Guinea.
Se 100 anni fa era impensabile parlare di matrimoni omosessuali, come siamo arrivati oggi a legalizzarli?

Dimentichiamoci per un attimo le ragioni per cui, a livello personale, riteniamo accettabili o non accettabili i “diritti civili” della nostra attuale società.
Poniamoci una domanda.
E se fossero stati i poteri forti economico-finanziari a diffondere culturalmente l’idea di accettabilità di queste pratiche umane, non con l’obiettivo del bene dell’umanità (di ciascuno di noi), ma con l’obiettivo di allontanare la popolazione dalla Chiesa Cattolica?

Per quale motivo George Soros finanzia con ben 19’000 milioni di dollari l’anno la propria fondazione Open Society che promuove, fra le altre cose, la diffusione di questi “diritti civili” nel mondo?

Siamo davvero convinti che speculatori finanziari come Soros abbiano a cuore i “diritti civili” dell’umanità, quando non si fanno scrupoli a ridurre alla fame, per i propri interessi economici, milioni e milioni di persone?

Seguiamo lo schema logico:
1) Diffusione di idee opposte a quella della Chiesa Cattolica;
2) Riduzione della credibilità della chiesa Cattolica;
3) Riduzione del potere culturale della Chiesa Cattolica nella diffusione delle idee di pace, di giustizia e di amore;
4) Creazione di una società sempre più indifesa di fronte alle ideologie funzionali agli interessi economici dei poteri forti;                                                                                                                                                                                                         5) Maggior arricchimento e potere delle poche persone al mondo che traggono vantaggio da tutto questo.

Non è un caso che i cosiddetti “diritti civili” siano sempre espressione di desideri individuali, in qualche modo egocentrici. Sono presentati come diritti “evidenti” e di “modernità”, ma sono sempre situazioni di tipo personale, senza implicazioni di carattere collettivo e sociale.
I poteri economico-finanziari temono proprio le correnti di pensiero che creano una coscienza comune, non temono i diritti civili individuali.

A Soros & c. non interessa se i valori proposti siano giusti o sbagliati, a loro interessa che siano a priori contrari a quanto propone la Chiesa Cattolica, in modo da poterla attaccare a screditare anche nel campo della morale.

Giunti a questo punto lasciamo a ciascuno fare le proprie valutazioni, in ragione e in coscienza, rispetto alle posizioni della Chiesa Cattolica sui “diritti civili”. Chiediamoci se le nostre convinzioni siano frutto di nostre elaborazioni razionali o piuttosto di una falsa rappresentazione della realtà perpetuata nel tempo.

Soprattutto invitiamo tutti a non cadere negli inganni dell’informazione mainstream, che punta a manipolare le nostre menti e le nostre coscienze, portandoci a vedere nella Chiesa Cattolica un “nemico dell’umanità”, a dispetto della situazione oggettiva di questa grande istituzione che, nonostante tutto, non trae forza ed ispirazione dai veri poteri forti che stanno operando egoisticamente per l’arricchimento di pochi a prezzo della povertà di molti.

Gli attacchi indiretti, ma continui, alla Chiesa Cattolica sono in realtà parte di un disegno di distrazione di massa da cui non dobbiamo farci sviare.
Se desideriamo un mondo migliore, se desideriamo la fine delle ingiustizie e della povertà, non dobbiamo cadere nell’imbroglio di combattere la Chiesa Cattolica, dimenticandoci di chi sono veramente i poteri forti che causano le ingiustizie e le povertà.

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