di Massimo Bordin
Se andate a Parigi, non scordatevi di fare un giro anche alla Défense, il quartiere coi grattacieli che sembra Manhattan. Vi sembrerà di stare in Europa, ma al contempo anche in America e potrete ammirare i manager in completo Armani che fanno su e giù con le loro valigette 24ore. Lì ha anche sede Société Générale, il gruppo francese che sta crollando mentre tutti in Europa parlano di Maduro e dei gilet gialli (quando va bene) e di egiziani canterini (quando va male).
Che gli sciagurati dell’austerity abbiano mandato tutta l’Europa a gambe all’aria oramai è agli atti. Ma ora si esagera, i francesi con Société Générale rischiano davvero grosso e fanno correre gravi pericoli anche a noi italiani tramite la Banca Nazionale del Lavoro, che ormai è BNP Paribas, controllata dall’istituto francese.
Ma andiamo con ordine.
BREVE PREMESSA. Secondo Reuters, per fronteggiare la crisi del 2008 la Société générale ha ricevuto un prestito dallo Stato di 1,7 miliardi di euro. Ha successivamente ricevuto nel 2009 un altro finanziamento di simile importo. Alla fine dello stesso anno, peraltro, la Société générale ha rimborsato l’intero montante di questi prestiti, ovvero 3,4 miliardi di euro più interessi
Già indebolita dalla crisi dei subprimes, la Société générale nel 2008 ha annunciato di essere rimasta vittima di una frode sul mercato dei contratti a termine messa in atto da uno dei suoi operatori sul mercato, Jérôme Kerviel. La liquidazione delle posizioni gestite da Kerviel ha generato 4,9 miliardi di perdite. Se si imputa a Jérôme Kerviel la responsabilità di tale perdita, si tratterebbe della più grossa truffa di tutti i tempi che sia stata messa in atto da un rogue trader, dipendente di un’istituzione finanziaria .
Al termine dei vari gradi di giudizio, nel 2016, Jérôme Kerviel è stato riconosciuto unico colpevole dei fatti ed è stato condannato a cinque anni di carcere nonché al risarcimento dei danni alla Banca, quantificati in un “solo” milione di euro. (fonte)
Venendo ai giorni nostri, Société Générale è crollata del 12 per cento in borsa in un solo mese, mentre il resto del mercato ha tenuto. Anzi, il Cac 40, cioè l’indice borsistico francese, è cresciuto bene, ma la loro banca principale crolla vistosamente. Tutti lo vedono, tranne ovviamente i tifosi proUe e i declinisti italiani del gruppo +Europa, che continuano a criticare il governo e l’euroscetticismo fingendo di non vedere le vere cause del declino.
L’amministratore delegato di DoubleLine Capital, Jeffrey Gundlach, ha usato parole molto dure per il capo della Société Générale di Parigi dopo che le sue azioni sono scese giovedì al minimo da cinque anni.
La banca francese ha detto che sta riducendo le sue attività di mercato e tagliando ulteriori 500 milioni di euro di costi per combattere una rotta che ha fatto crollare le entrate commerciali.
Oudea (ceo di SocGen) continua a non avere idea di cosa sta facendo tranne che affossare la banca.
Con queste inequivocabili parole su twitter, riprese anche da Bloomberg, il guru finanziario Gundlach mette il dito nella piaga della Francia. Il richio di un crollo serio è imminente e tutte le azioni di Macron sono tentativi di distrarre l’opinione pubblica, non ultima la bagatella con l’Italia. E’ una strategia che sembra funzionare. Il ragionamento di alcuni francesi è questo: “Macron non sarà un granchè, ed i gilet lo stanno contenstando, ma è pur sempre il nostro Capo e gli italiani lo stanno attaccando, dunque sosteniamolo”
Poveretti, non hanno idea di quanti soldi dovranno sborsare per salvare la loro decrepita banca principale. Nostro dovere urlarlo, prima che finiscano per travolgere anche noi.
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