di Massimo Bordin
Il 23 agosto 1939 veniva firmato il famigerato patto tra Mosca e Berlino, a seguito del quale – secondo la vulgata – Russia e Germania avrebbero ordito un accordo scellerato per spartirsi la povera Polonia scatenando così la Seconda Guerra Mondiale. Quando si discute di questi argomenti con un simpatizzante nazionalsocialista, di norma il tentativo è quello di attenuare le responsabilità della Germania tirando in causa i russi. Celebre è la linea revisionista dello storico tedesco Ernst Nolte, ad esempio, secondo il quale lo sviluppo del nazismo in Germania negli anni Trenta sarebbe esclusivamente dovuto alla paura dei tedeschi per l’arrivo del Comunismo sul Reno.
Ma anche le critiche da sinistra non mancano, e sono anche più copiose di quelle provenienti da destra. Secondo i compagni, Stalin avrebbe tradito facendo accordi con Hitler, cioè col demonio, il “nemico dei lavoratori” e tutto il resto. E l’accordo chiamato col nome dei ministri Ribbentrop per la parte tedesca e Molotov per quella russa avrebbe gettato nello sconforto i proletari di tutto il mondo.
Chi ha causato la Guerra mondiale? «Hilter», rispondono tutti in coro. «Ma anche i russi – puntualizzano – invadendo la Polonia Orientale»
Seguendo da diverso tempo gli interventi dello storico piemontese Alessando Barbero – intellettuale davvero preparato e onesto, incredibilmente amato anche dai media mainstream – ho avuto la conferma che le cose non stanno affatto così come ce le hanno sempre descritte, profittando di informazioni sommarie, estrapolate dal tutto, per donarci una sintesi truffaldina.
In occasione del ricordo degli 80 anni, a rimettere le cose a posto ci ha pensato anche un noto collaboratore di Saker Italia, l’avvocato bolognese Marco Bordoni. Per chi non avesse modo di seguire i video di Barbero e Bordoni e preferisse qualcosa di scritto, mi permetto di offrire qui io una breve sintesi di quanto sostenuto, senza la pretesa di poter riassumere l’intero primo dopoguerra.
- Ci fu una guerra in Polonia dopo la “resa” della Russia nella prima guerra mondiale. Questa guerra (della quale nessun libro di storia scolastico parla e che nei testi specializzati trovate sotto il nome di guerra sovietico-polacca), durò fino al 1921, si combattè tra la Polonia e la nascente unione sovietica. La guerra si concluse a favore della Polonia che si era riversata in Lituania, Bielorusssia e Ucraina. Oltre alle regioni storicamente polacche, dunque, nel 1921 i polacchi erano riusciti a conquistare anche intere province abitate da bielorussi e ucraini (un po’ come noi italiani quando guadagnammo il Sudtirolo dopo la Grande Guerra, per intenderci). Il governo polacco produsse un’operazione di naturalizzazione di quelle genti, e, secondo alcuni storici, il mito dei polacchi tolleranti deve esssere sfatato. Si era pertanto creata una miscela esplosiva in stile “balcanico”. L’URSS non condivise mai la presenza polacca in territori abitati da lituani, bielorussi e ucraini.
- La Polonia, per formare una Grande Polonia ed evitare di rivedere i propri confini ad est, sottoscrisse patti con la Germania di Hitler negli anni Trenta, considerando i sovietici la minaccia principale, e non i nazisti.
- Nella seconda metà degli anni Trenta, l’URSS promosse una politica di collaborazione con i paesi borghesi, come Francia e Spagna, ad esempio, nel tentativo di “contenere” l’espansione del fascismo e del nazismo. Ad esempio, aiutò i Fronti Popolari di quei paesi
- E’ a tutti noto (almeno questo si), che gli alleati occidentali inglesi e americani negli anni Trenta tifavano per uno scontro tra nazisti e sovietici, ma con una evidente preferenza per i nazisti. In altre parole, speravano che comunisti e nazisti si scannassero, ma con una preferenza per i nazisti, come si è poi visto dagli accordi fatti prima del 1939. Quasi pleonastico citare a tal proposito la crisi Cecoslovacca, con la Polonia pronta ad aiutare il regime nazionalsocialista nell’occupazione ed interdendo l’invio di truppe da parte sovietica. Le premesse per un’agggressione ad est da parte dei tedeschi e dei polaccchi (per la quale francesi, inglesi e americani tifavano) c’erano tutte.
- Il patto Ribbentrop-Molotov non fu che la conseguenza di queste operazioni tra polacchi e alleati occidentali. L’URSS preferì tutelarsi con un patto di non aggressione con la Germania, visto che tutto sembrava oramai andare in questa direzione. Il patto NON prevedeva nessun attacco concordato e simultaneo delle forze naziste e comuniste alla Polonia, come qualcuno tendenziosamente vorrebbe far credere, ma la circoscrizione in aree d’influenza come sempre avviene quando si fa un accordo di politica internazionale tra potenze militari.
- Quando la Germania decise l’invasione della Polonia riuscì a penetrare in profondità nel territorio polacco in pochi giorni, minacciando anche i territori abitati da bielorussi, lituani e ucraini che erano stati precedentemente oggetto di tensione con l’URSS. All’epoca, giova ricordarlo, Ucraina e Bielorussia facevano parte dell’Unione Sovietica ed avevano dato un contributo fondamentale alla causa della Rivoluzione d’Ottobre.
- L’intervento sovietico, dunque, non fu in territori polacchi per tradizione, ma in quei territori sottratti dai polacchi ai sovietici e abitati da non-polacchi. I tedeschi, oltre ad attaccare per primi, misero a repentaglio i confini con l’URSS che si vide costretta ad un intervento di contenimento e salvaguardia.
- Infine, ma non ultimo, non è nemmeno molto corretto sostenere che nel 1944 l’URSS poi però la Polonia l’invase davvero, secondo quanto ci dicono i testi. Nel 1944 la Polonia non esisteva più da anni, nemmeno quella “storica” di lingua polacca, ma ogni città era amministrata da dirigenti del Reich con le conseguenze, soprattutto per gli inermi cittadini polacchi, che tutti ben sanno.
CONCLUSIONI (personalissime, cioè non attribuibili né a Barbero né a Bordoni): gli alleati speravano in un’aggressione dei nazisti verso l’URSS e cercarono di favorire in tanti modi questa operazione. Gli andò male perché i sovietici fecero in modo di ritardare questa tragica eventualità, pur senza evitarla in toto. Stalin riuscì a far rientrare la Polonia sotto la sfera d’influenza sovietica dopo la Seconda Guerra mondiale perché era in fondo un “tenerone”. Se si fosse chiamato Eisenhower o Patton o Montgomery avrebbe marciato con l’armata rossa almeno fino a Madrid.
“CONCLUSIONI (personalissime, cioè non attribuibili nè a Barbero nè a Bordoni): gli alleati speravano in un’aggressione dei nazisti verso l’Urss e cercarono di favorire in tanti modi questa operazione. Gli andò male perchè i sovietici fecero in modo di ritardare questa tragica eventualità, pur senza evitarla in toto.”, Prof Massimo Bordin.
Queste le controinformazioni storiche, prima parte.
“Stalin, Hitler, la rivoluzione bolscevica mondiale”, Viktor Suvorov
Quarta di copertina
Primo di una trilogia dedicata all’argomento, questo libro capovolge l’opinione comune diffusa sulla seconda guerra mondiale. Riscrive la storia di questo conflitto e del ruolo che ha avuto Stalin nella sua lunga progettazione e nel suo svolgimento.
L’Autore fa un esame dettagliato, dal punto di vista militare, della preparazione militare e ideologica della guerra e dell’apparato bellico sovietico. Si avvale non di archivi o di fonti dei servizi segreti ma di pubblicazioni ufficiali, accessibili a ciascuno: manuali diffusi nelle scuole militari, riviste militari, quotidiani, come la “Pravda”, periodici e altri scritti, fra cui l’opera omnia di Stalin. Nel libro, Suvorov si chiede come sia accaduto che, di fronte a questa mole di materiali, nessuno abbia capito quale sia stato l’effettivo svolgersi della guerra e quali siano stati il progetto, la tattica e la strategia sovietici.
L’Autore dimostra come Stalin abbia auspicato e preparato la guerra (addirittura fin dagli anni venti), ritenendola, sulla scia di Lenin, adatta per innescare la rivoluzione proletaria. Rispetto a questa, appunto, Hitler avrebbe fatto da nave rompighiaccio (questo il soprannome attribuito a Hitler dai sovietici). Il progetto di Stalin era d’invadere e di occupare l’Europa. Suvorov spiega, inoltre, come Stalin sia riuscito ad apparire non l’effettivo iniziatore della guerra, ma addirittura una parte lesa, sedendosi, nelle trattative, dalla parte dei vincitori.
Suvorov scrive con una semplicità e una chiarezza esemplari, senza indulgere alla retorica dei sentimenti, esponendo il materiale senza colorazioni. La sua scrittura risulta convincente e efficace.
http://www.spirali.it/libro/9788877705587/stalin-hitler-la-rivoluzione-bolscevica-mondiale/
“CONCLUSIONI (personalissime, cioè non attribuibili nè a Barbero nè a Bordoni): gli alleati speravano in un’aggressione dei nazisti verso l’Urss e cercarono di favorire in tanti modi questa operazione. Gli andò male perchè i sovietici fecero in modo di ritardare questa tragica eventualità, pur senza evitarla in toto.”, Prof Massimo Bordin.
Queste le controinformazioni storiche, seconda parte.
Una sintesi del libro storico controinformativo appena segnalato.
Viktor Suvorov e i misteri dell’operazione “Groza”
https://www.gianlucamusumeci.com/blog/viktor-suvorov-e-i-misteri-delloperazione-groza/
“CONCLUSIONI (personalissime, cioè non attribuibili nè a Barbero nè a Bordoni): gli alleati speravano in un’aggressione dei nazisti verso l’Urss e cercarono di favorire in tanti modi questa operazione. Gli andò male perchè i sovietici fecero in modo di ritardare questa tragica eventualità, pur senza evitarla in toto.”, Prof Massimo Bordin.
Queste le controinformazioni storiche, terza parte.
La versione in inglese del libro indicato nel primo post .
“Icebreaker: Who Started the Second World War?” by Viktor Suvorov
Discusses the role of the Soviet Union in bringing about World War II, and suggests that Stalin was preparing the invasion of Germany when Hitler attacked.
http://www.jrbooksonline.com/pdf_books/icebreaker.pdf
“CONCLUSIONI (personalissime, cioè non attribuibili nè a Barbero nè a Bordoni): gli alleati speravano in un’aggressione dei nazisti verso l’Urss e cercarono di favorire in tanti modi questa operazione. Gli andò male perchè i sovietici fecero in modo di ritardare questa tragica eventualità, pur senza evitarla in toto.”, Prof Massimo Bordin.
1. Queste le controinformazioni storiche, quarta parte a cura di Ron Unz.
“American Pravda: When Stalin Almost Conquered Europe” by Ron Unz for “TheUnzReview”
June 4, 2018
https://www.unz.com/runz/american-pravda-when-stalin-almost-conquered-europe/
2. Nota.
Per rendersi conto di chi è Ron Unz, fondatore e gestore di “TheUnzReview” :
“Unz Review” ( A online Collection of Interesting, Important, and Controversial Perspectives Largely Excluded from the American Mainstream Media ), fondata, diretta e gestita da Ron Keeva Unz ( 1961 ), laureato in fisica teorica, americano di origini ebraiche al 100% ( sia da parte di madre che di padre, a casa sua si parlava anche Yiddish ), ex imprenditore nel settore informatico, aveva concorso anche per la carica di governatore della California, per trovare un riassunto in inglese della sua biografia, scrivere queste parole chiave:
Ron Unz summary biography
“CONCLUSIONI (personalissime, cioè non attribuibili nè a Barbero nè a Bordoni): gli alleati speravano in un’aggressione dei nazisti verso l’Urss e cercarono di favorire in tanti modi questa operazione. Gli andò male perchè i sovietici fecero in modo di ritardare questa tragica eventualità, pur senza evitarla in toto.”, Prof Massimo Bordin.
1. Queste le controinformazioni storiche, quinta ed ultima parte.
Vedasi gli altri miei post ( dal quarto in poi ) al seguente articolo:
http://micidial.it/2019/08/a-ottantanni-dal-patto-molotov-ribbentrop-sarebbe-ora-di-dirla-tutta/
2. Conclusioni.
A. La storia è scritta dai vincitori.
B. “Se la storia la facciamo raccontare solo a chi ha vinto, che storia è?”, Giampaolo Pansa
C. “Vi sono due storie: la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ad ‘usum delphini’, e la storia segreta, dove si trovano le vere cause degli avvenimenti, una storia vergognosa.”, Honoré de Balzac,
(1799 – 1850), scrittore francese.
Da notare che la la storia ufficiale, menzognera, che ci viene insegnata, la storia ad ‘usum delphini’, è sempre quella scritta dai vincitori, quindi di storia autentica vera e priopria non ha proprio nulla, trattasi solo della versione storica propagandistica dei vincitori e quindi Cui Prodest?
Magari in un prossimo post!
Cordiali saluti e buona settimana.
TheTruthSeeker