L’economia viene prima della salute

di Massimo Bordin

Ci sono enunciati che sono dati per scontati solo perché vengono ripetuti come un mantra da tempo immemore: “il bilancio di uno Stato funziona come quello di una famiglia“; “la colazione è il pasto più importante della giornata“; “la mamma è sempre la mamma“… quante volte li avete sentite dire?

Anche “la salute viene prima di tutto” fa parte di quelle asserzioni che ci vengono propinate fin da piccoli, ma che acquistano verità solo se collocate in un contesto specifico, mancando quindi di valore assoluto.

In epoca covid, che la salute venga prima di tutto non accompagna però solo i piagnistei delle prefiche, ma assurge a legge dello Stato, con tanto di dpcm governativi che da mesi lo suggellano ogni sacrosanto fine settimana.

Peccato sia una stupidaggine!

Beninteso, la salute è la cosa più importante che ci sia per il singolo individuo che si appresta all’azione e al pensiero. Nella malattia, il soggetto interessato deve mettere tutto in secondo piano prima di riprendere lavoro, studio, sessualità, sport, fotografia, ippica e salamadonna. Ma la salute non viene affatto prima di tutto se è riferita alla collettività, cioè al gruppo sociale. In tal caso, infatti, prima della salute vengono le relazioni sociali o, se preferite evitare i distinguo: l’economia.

Ciò che distingue la natura umana dal resto del mondo fisico è la socialità, che – essa si – viene prima di tutto. Gli animali, nella stragrande maggioranza dei casi non si preoccupano della salute dei singoli del gruppo cui appartengono. Non esistono infatti medici tra i leoni, gazzelle infermiere, aquile operatrici sociosanitarie, opossum tecnici di laboratorio, varani biologi o trote anestesiste!

Gli uomini, invece, hanno sviluppato queste specializzazioni per tutelare la salute dei loro consimili, e lo hanno fatto perché PRIMA c’è stata l’economia. E non dopo.

Il malinteso senza dubbio viene dal termine ‘economia’ che molti (troppi) restringono all’uso del denaro, all’amministrazione delle risorse o alla produzione di cose. Chi per primo coniò questo termine – lo storico Senofonte ed il filosofo Aristotele – non intendevano solo quanto appena detto, ed avevano perfettamente ragione visto che la parola è un composto di altri due termini greci: oikos e nomos. Oikos significa casa, ma anche ambiente, mentre nomos significa legge o, meglio, regola.

Se mettiamo tra parentesi le teorie economiche successive ad Aristotele, quelle di Adam Smith o di David Ricardo, per intenderci, e rimaniamo fedeli al significato originario, ecco che economia sta a significare amministrazione dell’ambiente in cui viviamo (casa, stato, villaggio, ecc.). Quindi, come vediamo, con l’economia abbiamo a che fare con un significato ben più esteso di fare i “soldi”.

Gli uomini ad un certo punto del loro processo evolutivo non si limitarono a raccogliere e mangiare ciò che trovavano, come fa la stragrande maggioranza degli altri animali, ma ottimizzarono la loro sopravvivenza “amministrando la casa”, cioè producendo e utilizzando le risorse per il bene comune. Nel produrre e amministrare ad un certo punto gli uomini si misero a curarsi tra loro, ma vi riuscirono solo DOPO aver predisposto e adottato strutture e rimedi.

Detto diversamente, non esiterebbero affatto ospedali, case di cura, medici, lauree per le professioni sanitarie, bisturi, mascherine, guanti, respiratori e farmaci SE PRIMA NON CI FOSSE L’ECONOMIA.

Spiace scrivere in stampatello, che online significa urlare, ma sta cosa deve essere capita e accettata, pena la nostra sopravvivenza come singoli, come comunità e come specie.

I più scatenati nell’imporre all’opinione pubblica la falsità per la quale “la salute viene prima di tutto” sono i tecnici del CTS, gli accademici baroni universitari, i giornalisti ed i medici. Categorie che non esisteranno più tra qualche anno, qualora estremizzassimo le loro proposte e per qualche tempo vietassimo ancora alle persone sane di produrre, amministrare e consumare. Quando stiamo male, infatti, ci rivolgiamo alla cosiddetta sanità pubblica (o privata), ma non si tratta affatto di concetti o enti astratti. Dietro il nome “istituzione” ci sono sempre infatti mezzi, competenze acquisite con lo studio, camici e ambulatori, ambulanze e stetoscopi che nessuno mai avrebbe realizzato (nè potrebbero sussistere in futuro) senza quella cosa che Aristotele e Senofonte chiamarono economia.

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