Ugo Mattei, intervistato da L’Europa Futura (un collettivo giovane e progressista con l’obiettivo di contribuire alla riflessione e al dibattito politico), ha raccontato in cosa consista la visione dei Beni Comuni e come la nostra Cooperativa di mutuo soccorso intenda attuarla.
Il nostro Presidente ha spiegato come «la rappresentanza oggi sia ormai un cadavere putrefatto che va sostituito da una nuova visione».
Spiegando i Beni comuni, ha detto che «rappresentano una visione diversa di società, un diverso modo di rendersi conto che i dispositivi della modernità e del positivismo scientifico che si sono riprodotti sotto forma di istituzioni formali, oggi vigenti nel capitalismo borghese, necessitano una revisione profonda. Questa deve decentrare la figura dell’individuo per mettere al centro la figura della collettività».
Mattei ha, però, rassicurato sul fatto che «Il cambiamento dall’individuo alla comunità non è un ritorno ad un comunitarismo escludente e oscurantista, ma è la costruzione di istituzioni fondate su una comunità ecologica aperta, che è l’unica relazione che può consentirci di ricostruire le istituzioni dal basso nel modo radicale che è necessario».
Ha, infine, spiegato come Generazioni future voglia contrastare l‘accumulo della proprietà privata e il suo confondersi con il potere pubblico: «Per ottenere questo, la visione dei Beni Comuni è fondamentale perché costituisce una critica spietata all’accumulo della proprietà privata e alla concentrazione del potere pubblico e privato, che son stati costruiti come i due poli organizzativi della modernità. Entrambi entrati in crisi commistionandosi completamente l’uno nei confronti dell’altro, oggi vanno sostituiti dalla visione del comune, che supera entrambi perché non pone al centro la concentrazione del potere, ma mira alla sua diffusione, e non pone allo stesso tempo al centro l’esclusione, che è tipica della sovranità pubblica tanto quanto quella privata, ma la sostituisce con l’inclusione.”
Se volete vedere la versione integrale dell’intervista pubblicata da L’Europa futura, cliccate il video qui sotto.
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