E’ noto come la Democrazia fu “inventata” nell’antica Grecia.
Il significato del termine Demo – Kratia è precisamente, come si può leggere in questo articolo, “governo del popolo”, un popolo organizzato e suddiviso in piccoli distretti (Demi). Non era, quindi, solo, una generica partecipazione dei cittadini alle decisioni, ma era anche il mettere il centro la prossimità territoriale e relazionale fra chi era delegato a decidere e le persone rappresentate.
Se riflettiamo su questo aspetto, possiamo renderci conto di come l’attuale tendenza della globalizzazione di “trasferire in alto” il potere decisionale, portandolo dai comuni alle regioni, dalle regioni al parlamento nazionale, dal parlamento nazionale al governo, dal governo ad organismi internazionali, verso i quali il cittadino non ha sostanzialmente alcun potere di indirizzare le decisioni.
E’ un concetto che potremmo definire DISTANZA DEMOCRATICA.
Abbiamo quindi molto da imparare dalle origini della Democrazia, che fu concepita per mettere al centro la “sovranità popolare” (art. 1 della nostra Costituzione), riducendo il potere delle aristocrazie.
La riforma di Clistene è epocale, la prima forma di democrazia nel mondo, ma le nostrre fonti non sono esaurienti a suo riguardo. Certo è che Clistene introdusse una nuova amministrazione territoriale e amministrativa nell’Attica, finalizzata allo scopo di assicurare uguali diritti politici a tutti i cittadini (si parla di “Isonomia”, non ancora di “Democrazia”) e limitare il potere delle grandi famiglie aristocratiche.
Clistene, figlio di Megacle (Atene, 565 a.C. – 492 a.C.), è stato un politico ateniese che portò avanti l’opera di Solone e fu, insieme a questi, uno dei padri della democrazia ateniese.
Alla base di questa organizzazione c’è una divisione cittadina in dieci tribù territoriali, battezzate con nomi di eroi locali e la divisione dell’intero territorio Attico in tre aree: centro urbano (asty), costa (paralia) e interno (mesogaia) divise in 10 circoscrizioni (trittie). In ciascuna Tribù vennero inserite a 3 a 3 queste trittie in modo da creare le tribù con una trittia urbana, una costiera e una interna; questo complesso sistema fu creato per scardinare i poteri locali e il peso delle casate aristocratiche che non possono sfruttare il proprio potere locale e seguito clientelare.
Le Tritte vengono inoltre divise in 140 Demi, piccoli distretti (già esistenti prima della riforma) che ora hanno una nuova funzione: costituiscono le unità amministrative della polis.
L’iscrizione in un Demo è la condizione necessaria per l’inserimento nella comunità civica.
I Demi hanno una propria assemblea, che amministra gli affari locali, e un proprio magistrati, il demarco (antenato del sindaco)
Altra importante novità è l’istituzione della Boulè, un assemblea di 500 membri, 50 per ciascuna delle dieci tribù, che ha il compito di gestire gli affari e di aiutare i lavori dell’assemblea secondo un calendario che da a ciascuna tribù la funzione di presidenza per una volta durante un anno (ogni 36 giorni)
La creazione della Boulè è l’aspetto politicamente più significativo della riforma. In questo organismo non si può essere membri più di due volte nella vita, permettendo a sempre più cittadini nuovi di partecipare in politica.
Questo nuovo organo ebbe come conseguenza una più requente e regolare periodicità delle riunioni dell’Assemblea.
Clistene introdusse anche la procedura dell’Ostracismo, nata principalmente per impedire il ritorno della tirannide.
Essa presto si trasformò nel mezzo col quale il popolo poteva tenere sotto controllo l’aristocrazia
L’ostracismo non danneggiava i beni o l’onore dell’ostracizzato, semplicemente inibiva la sua capacità politica per 10 anni
Per abolirne l’abuso, l’ostracismo aveva una procedura specifica: all’inizio di ogni anno (verso gennaio), l’assemblea del popolo decideva se nell’anno in corso ci fosse qualcuno su cui si doveva iniziare il processo di ostracizzazione.
Per farlo, il popolo, diviso in tribù, doveva scrivere su frammenti di terracotta (ostraka) il nome dell’individuo.
L’individuo il cui nome era scritto più volte negli ostraka, con un quorum di almeno 6000 votanti (o 6000 voti al candidato) veniva ostracizzato.
Con la riforma di Clistene il vecchio ordinamento aristocratico non viene del tutto smantellato: nessun cambiamento caratterizza l’Aeropago e l’accesso alle magistrature rimane esclusivo delle prima classi soloniane.
Indubbio è che la riforma, con le nuove possibilità di partecipazione alla vita politica che assicura a tutti i cittadini, rappresenta la nascita della prima (anche se incompleta) democrazia.
Curiosamente dal 508 a.C. non si hanno più notizie del suo ideatore Clistene.
Tratto (con elaborazioni) da:
http://www.infonotizia.it/clistene-mappa-concettuale-schemi-riassuntivi-e-riassunto-breve/
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