La situazione di stallo che si é creata dopo le elezioni é da molti imputata alla legge elettorale. Questo é vero solo in parte.
In un sistema multipolare come quello attuale, infatti, solo una legge truffa potrebbe dare la maggioranza a un partito o a una coalizione che rappresenti poco piú del 30% degli elettori.
É importante invece come i partiti si pongono di fronte agli elettori, ed é in questo che influisce la legge elettorale.
Favorendo almeno in parte le coalizioni, grazie ai seggi assegnati col maggioriario, infatti, questa legge spinge alla formazione di coalizioni e le premia, come successo col centrodestra. É per questo che il centrodestra puó dire di aver vinto e voler rimanere unito. Se non ci fosse la parte maggioritaria, paradossalmente, ora sarebbe piú semplice formare un governo.
É il frame, cioé la cornice, creata dalla legge elettorale e la retorica che ne consegue che rende difficile, ora, approdare al governo piú logico che sarebbe quello M5S-Lega.
D’altra parte, é la legge elettorale che aumenta i seggi ottenuti dal centrodestra rispetto al m5s, che pure non era cosí distante in termini percentuali.
La pantomima e i balletti di Di Maio e Salvini sono quindi una conseguenza di questa cornice. E anche invocare un contratto di governo come quello tedesco non corrisponde al contesto. In Germania, visto il sistema elettorale e la cornice diversa, dove non ci sono coalizioni pre-elettorali, paradossalmente il governo é stato fatto dalle due formazioni che hanno perso piú voti rispetto alle elezioni precedenti, senza particolari scandali.
Tra le righe di queste consultazioni, tuttavia, si puó intravedere qualche spiraglio per un governo m5s-lega, con il diniego di Berlusconi, in risposta a quello di Di Maio, e Salvini che dice che non si puó fare un governo senza il M5S. Forse Salvini sta solo facendo pretattica per poter pretendere piú poltrone, e di questo si dovrebbe parlare, oltre che di programmi visto che quelli sono in gran parte compatibili.
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