2) L’Unione Europea è una istituzione non democratica che sta distruggendo l’economia italiana per curare gli interessi di ristretti gruppi di potere economico internazionali.
Solo ieri registriamo le dichiarazioni pubbliche di Jean-Claude Junker “dobbiamo prepararci per lo scenario peggiore e il peggior scenario potrebbe essere nessun governo operativo” e “potremmo avere una forte reazione dei mercati finanziari nella seconda metà di marzo. Stiamo preparando questo scenario”
http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/13311928/elezioni-europa-jean-claude-junker-gufa-risultato-elezioni-italia-nessun-governo-operativo.html
La traduzione di queste parole è una evidente minaccia, simile a quelle recapitate all’Italia nel 2011, quando la “Troika” decise che l’Italia avrebbe dovuto inserire il pareggio di bilancio in Costituzione
https://www.youtube.com/watch?v=KUfKB_Bastg
e che Mario Monti dovesse andare al governo al poto di Silvio Berlusconi
https://www.youtube.com/watch?v=vKJMmZP4p38
In entrambi i casi lo strumento di minaccia è stata la “reazione dei mercati” nel caso in cui quanto richiesto dall’Unione Europea, alias Troika, non venga realizzato.
I “mercati” non sono un soggetto anonimo, hanno nome e cognome.
Ad esempio si chiamano Deutsch Bank
http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/13289148/deutsche-bank-indagata-ha-causato-crisi-dello-spread-italia-.html
Ad esempio si chiamano Goldman Sachs
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/12/barroso-a-goldman-sachs-il-contratto-dellex-presidente-ue-con-la-banca-daffari-sotto-la-lente-di-un-comitato-etico/3027226/
Ricordiamoci del “metodo” utilizzato da chi attualmente dirige la Commissione Europea
Prima provano a fare passare le decisioni in loro favore senza che l’opinione pubblica se ne accorga, come ad esempio è avvenuto quando l’Italia ha sottoscritto il Trattato di Maastricht, di Lisbona o l’adesione all’euro, senza spiegare agli italiani le conseguenze di quella scelta.
Se devono imporre “riforme” (altro termine ambiguo) che la politica non è disposta ad appoggiare, allora prendono l’iniziativa i “mercati”, iniziando a speculare sui nostri titoli di stato, naturalmente con tutto il necessario supporto mediatico che terrorizza la popolazione.
Questa forma di dittatura è molto più raffinata rispetto a quelle del passato, in quanto la popolazione che la subisce non riesce a capire chi sia il vero dittatore.
Se essere “europeista” significa essere in favore di quanto sopra descritto, di questa Unione Europea che è uno strumento di potere in mano alle lobbies finanziarie, allora è evidente che nessuno di noi vuole essere europeista.
Se, invece, essere “europeista” significa pensare che i popoli europei debbano vivere con rapporti di buon vicinato, in pace fra loro e collaborando per quanto possibile, allora tutti siamo “europeisti”.
Essere “veri europeisti” significa, quindi, distruggere lo strumento dittatoriale che si chiama Unione Europea, per poi proporre nuove forme di cooperazione a livello continentale.
Davide Gionco
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