L’Associazione Uniti per il Futuro, tramite i propri legali, ha indirizzato al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ed al Ministero della Salute un atto di invito e diffida a costituire una banca del plasma, finalizzata a poter utilizzare la terapia con plasma iperimmune per curare i casi di Covid19.
Riportiamo il testo integrale della missiva.
In nome e per conto dell’Associazione Uniti per il Futuro, in persona del Legale Rappresentante che ratifica e sottoscrive il presente atto si rappresenta alle SV.Ill.me quanto segue.
PREMESSO CHE:
• l’emergenza COVID19 in Italia è stata gestita purtroppo con numerosi ritardi ed errori, con approcci diversi da Regione a Regione, perfino tra ospedali della stessa Regione;
• la gestione della pandemia COVID19 in Italia ha fatto registrare la mancanza di linee guida e protocolli emessi dal Governo centrale e una mancanza di coordinamento tra Regioni e livello centrale e tra le Regioni stesse relativamente alle cure e trattamenti per prevenire e contrastare i gravi danni sulle persone colpite da COVID19 ;
• la terapia con plasma imperimmune così come emerso a Mantova e a Pavia ha dimostrato il 98% dei casi di guarigione di ammalati gravi, affetti da COVID19; questo dato estremamente importante evidenzia che il prelievo di anticorpi contro il virus in pazienti che sono convalescenti da COVID19 permette di curare e guarire ammalati affetti da questa terribile virosi;
• la plasma terapia non è un “farmaco” bensì una terapia antica e di scelta quando si è colpiti da un’infezione acuta e si ha la possibilità di avere anticorpi. Il vaccino serve per prevenire le malattie virali (perchè fa innalzare il tasso anticorpale) ma non per curarle;
• la terapia studiata dall’ospedale pavese non potrà certamente sostituire le ricerche per il vaccino ma rappresenta senz’altro uno strumento che consente sia di intervenire sui casi conclamati sia di affrontare il Coronavirus in una prospettiva di medio periodo. La plasmaferesi costituisce un rimedio molto valido e promettente sul fronte COVID19 che non si può disattendere neanche per interessi economici contrastanti di case farmaceutiche o altri organismi. La plasmaferesi non entra in contrasto con il vaccino per COVID19 perchè la prima resta cura e il secondo una forma di prevenzione;
• stando a quanto sperimentato a Pavia da un paziente guarito si possono recuperare circa 600 cc di plasma: quantità sufficiente a salvare due vite. Non solo: il plasma può essere conservato per sei mesi quindi potrebbe essere utile anche nel caso di una recrudescenza del contagio;
• la plasmoterapia è necessaria per curare ammalati gravi che hanno contratto il COVID19 e che hanno il 2% di mortalità soprattutto nei soggetti dai 60 agli 80 anni;
• la fase 2 di apertura delle attività commerciali, teatri, cinema e il venir meno delle misure del distanziamento sociale rende necessaria la disponibilità di una potente arma terapeutica per scongiurare un’ulteriore mortalità;
• è necessario a tal fine costituire su tutto il territorio nazionale e quindi in ogni Regione con il protocollo sperimentato da Pavia e Mantova delle banche del plasma, proprio adesso che sono disponibili in convalescenza centinaia di migliaia di pazienti che hanno contratto il COVID19 e sono guariti, come potenziali “donatori”;
• la costituzione di queste banche del plasma consente di disporre di un antidoto assolutamente importante in caso di riaccensione di nuove infezioni ossia in caso di una seconda ondata che potrebbe verificarsi da qui in autunno;
• in data 19.5 è stata presentata una interrogazione parlamentare su tale tema chiedendo se il Governo abbia ipotizzato di dare avvio alla creazione di una «banca del plasma» nazionale, al fine di garantire eventuali cure su tutto il territorio, se il Governo intenda, con il più ampio consenso possibile, proporre nelle competenti sedi europee la creazione di una centrale del plasma europea, ridando così credibilità allo spirito dell’Unione che in questo periodo di lockdown è venuto a mancare e per quale motivo il Governo non abbia garantito la continuità delle sperimentazioni sul plasma agli ospedali di Mantova e Pavia e per quali motivazioni l’Istituto superiore di sanità e l’Aifa abbiano scelto come Centro di sperimentazione Pisa.
CONSIDERATO CHE:
• è necessario adottare anticipatamente presìdi di contrasto del COVID19 e non trovarsi impreparati in una possibile nuova evenienza così da non ripetere la tardività e l’impreparazione che ha caratterizzato la fase 1 dall’esordio all’incremento del contagio COVID19;
• oggi è disponibile una terapia valida di contrasto ed è conosciuta pertanto è doveroso per tutte le Regioni e per le strutture che insistono sul loro territorio potersi approvvigionare da banche del plasma;
• è importante anche l’uso di tamponi e test sierologici per poter diagnosticare la malattia facilmente e l’emanazione di protocolli per gli stati lievi della malattia con farmaci come il Plaquenil lo Zitromax e altri presìdi terapeutici che consentano una minore ospedalizzazione dei pazienti;
• è necessario che i pazienti che si aggravano e debbono essere ospedalizzati possano ricevere questo fondamentale antidoto, così potente e somministrabile per chiunque su tutto il territorio nazionale, in grado di scongiurare la mortalità di questa virosi, consentendo che solo un numero estremamente ristretto di pazienti debba essere trasferito in rianimazione;
• è necessaria anche l’emanazione di protocolli terapeutici anche per il trattamento in rianimazione con l’eparina, farmaci antiaggreganti e anticorpi monoclonali e cortisone;
• è assolutamente indispensabile adottare presìdi disponibili ed efficaci per tutelare la salute dei pazienti alla luce del dettato costituzionale e atteso che la salute è un bene costituzionalmente garantito.
Per tutto quanto fin qui esposto formalmente si
INVITA E DIFFIDA
le SV.Ill.me a voler procedere senza ulteriore ritardo ad emettere i provvedimenti urgenti invocati mediante l’attivazione di protocolli e procedure chiare e applicabili per i pazienti in ogni contesto ospedaliero pubblico accreditato e privato e a istituire banche per il plasma in ciascuna Regione.
Si comunica la più ampia disponibilità a collaborare per la migliore e rapida definizione di idonei percorsi che assicurino la tutela dei pazienti e garantiscano efficienti presìdi per il contenimento e il contrasto del contagio.
Corre l’obbligo di preavviso che trascorsi infruttuosamente 20 giorni dalla ricezione della presente si sarà costretti ad adire le competenti autorità per la tutela degli interessi dei rappresentati.
Roma, 21.5.2020
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