Fioretto olimpico

di Giovanni Lazzaretti
11.08.2024

1 EURO DI PROTESTA

Senza entrare nei dettagli: ho un amico che fa parte di un movimento, ma non è in sintonia sul modo in cui il movimento agisce attualmente. Dice più o meno così.

«Faccio parte del movimento, la mia formazione viene dal movimento, la mia azione si è svolta spesso all’interno del movimento. Però non sono d’accordo sul modo di agire attuale del movimento a livello nazionale, con ricadute inevitabili sul livello locale. Chiamarmi fuori? Sarei uno sciocco, perché non rinnego la mia storia e la mia formazione. Però esprimo una protesta: quando, periodicamente, si raccolgono soldi, do 1 euro. Spero che, con questo atto, il mio dissenso risulti chiaro».

È vero, in certe situazioni “chiamarsi fuori” è impensabile. Ma questo non cancella il dissenso.

Prendete il sottoscritto. 

Potrà mai dire «Non sono occidentale, mi chiamo fuori dall’occidente»? No, occidentale resto. Ma mi permetto di guardare con infinita mestizia i ruderi dell’occidente che vedo attorno.

 

COSA È OGGI L’OCCIDENTE

Cosa è oggi l’occidente?

Guardiamolo senza entrare in eccessivi dettagli.

Innanzitutto ci sono i “Cinque occhi”.

I Cinque Occhi (Five Eyes in inglese, acronimo: FVEY) è un’alleanza di sorveglianza che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti. Questi paesi fanno parte dell’accordo UKUSA, un trattato di cooperazione congiunta in materia di intelligence dei segnali.

Non è l’unica forma di collaborazione tra i 5 Stati. Ad esempio nella più emblematica delle guerre fasulle, l’invasione dell’Iraq nel 2003, l’invasione venne fatta da Australia, Regno Unito e Stati Uniti, con l’aggiunta della Polonia.

Sono “potenze di mare”, con territori protetti dalla situazione geografica: Canada e USA con un unico confine, alleati blindati; gli altri sono isole.

Ai Cinque Occhi aggiungiamo poi Israele, col suo doppio cordone ombelicale con gli USA. 

  • Da una parte non può vivere senza finanziamenti dagli USA: con un PIL pari all’Irlanda o all’Austria non puoi essere 15° nel mondo per spese militari e mantenere un servizio segreto tipo il Mossad.
  • Dall’altra parte l’ebraismo in senso lato comanda in USA (12 ebrei nel governo Biden) sia in senso politico, sia in senso monetario.

Gli USA periodicamente fanno la sceneggiata di prendere le distanze da Israele, salvo poi confermare la granitica alleanza appena le vicende gliene danno l’occasione.

Poi c’è la NATO, che, assieme a USA e Canada, comprende ormai tutta l’Europa(1), oltre alla Turchia.

Poi l’Europa è ingabbiata dall’Unione Europea, la cui politica non ha niente a che vedere con i popoli europei, ma molto più con una sudditanza agli USA e a tutte le ideologie.

Poi una parte dell’Unione Europea è ingabbiata dall’euro che, lo ricordo per l’ennesima volta, NON è una moneta unica, ma una rete di monete nazionali a cambio fisso (le aree a cambio fisso sono la situazione ideale per le scorribande speculative di ogni tipo).

Potete aggiungere all’occidente anche il Giappone (fa parte del G7) e la Corea del Sud, se volete.

Poi ogni tanto arrivano tipi alla Milei, neoliberista estremo ed ebraicamente educato, che porta l’Argentina nell’occidente “blindato”, quell’occidente che non ha mai dubbi su se stesso.

 

COSA CONTROLLA L’OCCIDENTE

In questo concertino dove il direttore d’orchestra è ben individuabile (USA-Israele, o Israele-USA, secondo le preferenze, dove per “Israele” sto intendendo l’ideologia sionista, come ho scritto in diversi articoli) possiamo anche definire tutto ciò che l’occidente ha sotto controllo.

L’occidente controlla il sistema mediatico mondiale: se guardate le TV italiane o i giornali standard italiani, ascolterete e vedrete solo cosa “occidentalmente filtrate”; niente passa di ciò che può disturbare.

L’occidente controlla la moneta di riferimento mondiale.

L’occidente ha una spesa militare assolutamente sproporzionata alla propria popolazione e al proprio territorio.

L’occidente fa solo guerre giuste, e dà giudizi sulle guerre altrui.

L’occidente controlla l’ONU: una risoluzione ONU di condanna a Israele equivale ad acqua fresca; una risoluzione ONU tipo la “No fly zone” per la Libia di Gheddafi scatenà la guerra della NATO anche al di là del testo della risoluzione stessa. 

L’occidente controlla ogni organismo internazionale. Prendetene uno a caso, la Corte Penale Internazionale. Non dubito che i giudici facciano il loro lavoro, ma, se si fa una sintesi dei provvedimenti da loro adottati, li si può descrivere con la frase “niente che disturbi l’occidente”.

Una condanna internazionale potrete trovarla per Gheddafi, o per Putin, o per Tareq Aziz. Non certo per Colin Powell e le sue finte fialette presentate all’ONU in funzione anti-Iraq nel 2003.

L’occidente ha una piccola superficie rispetto al mondo. L’occidente ha una piccola popolazione rispetto al mondo. Ma ha il controllo pressoché totale.

 

SUPERIORITÀ MORALE?

È forse la superiorità morale che ci dà questa “missione di controllo” sul mondo?

Beh, visto che noi ascoltiamo solo noi stessi, ossia ascoltiamo solo i nostri media che ci dipingono come liberi e democratici, finiamo per credere di avere una superiorità morale.

Il motto della NATO è «Animus in consulendo liber». 

Il motto è tratto da “La congiura di Catilina” di Sallustio. Sono andato a curiosare in che contesto venne scritta quella frase «animo libero nel decidere». È all’interno di un discorso di Marco Porcio Catone (Uticense)(2).

«Non pensate che i nostri avi da piccola abbiano fatto grande la repubblica con le armi. 

Se fosse così, noi oggi la avremmo ancora più bella, poiché certo noi abbiamo maggiore copia di alleati e di cittadini, maggior numero anche di armi e di cavalli di quanti ne ebbero essi. 

Ma altre cose furono a renderli grandi, e che noi non abbiamo per nulla: attività in patria, giustizia nel governare all’estero, animo libero nel decidere, scevro da rimorsi e passioni. 

In luogo di ciò, noi abbiamo lusso e avidità, povere le finanze pubbliche, doviziose le private; lodiamo le ricchezze, aspiriamo all’ozio, nessuna distinzione fra i buoni e i malvagi; tutte le ricompense dovute alla virtù sono in mano all’intrigo. 

Né fa meraviglia; quando voi separatamente prendete decisioni ciascuno a proprio vantaggio, quando in casa siete servi del piacere, e qui del denaro e del favore, da ciò consegue che si faccia violenza allo Stato indifeso.»

«Altre cose furono a renderli grandi, e che noi non abbiamo per nulla…»

Paradossalmente il motto della NATO è autentico. Purché ci ricordiamo che viene elencato da Catone tra le cose “che noi NON abbiamo per nulla”.

La decadenza descritta da Catone Uticense si applica bene anche alla nostra decadenza occidentale.

Anzi, la nostra decadenza è ben peggiore, perché la nostra perversione ideologica non ha più limiti.

 

L’AVANGUARDIA DELLA DECADENZA

In mezzo all’occidente c’è la Francia. È una colonia USA come tutte le altre, ma crede ancora di essere governata da Napoleone.

Ha un po’ di testate nucleari, ha una sua moneta regionale (il franco CFA), ma soprattutto è lo Stato guida nella demolizione della legge naturale universale.

Solo la Francia poteva arrivare a mettere l’aborto in costituzione. È l’apripista, poi c’è da scommettere che arriveranno altri a imitarla.

Solo la Francia poteva concepire delle olimpiadi ideologizzate come quelle che si stanno concludendo.

Macron, ricordiamoli, è una “creatura” di Jacques Attali, banchiere e teorico del poliamore, della polifamiglia, e del bisessualismo. Dicono che adesso i due non siano più in sintonia: politicamente forse, non certo sulle radici etiche.

Macron, o chi per lui, commissiona a Thomas Jolly la cerimonia di apertura. La commissiona a un personaggio di ambiente queer e non può che ottenere una cerimonia queer. Scimmiottavano l’Ultima Cena di Leonardo? Forse, qualcuno lo nega. Ma non credo abbia importanza. 

Vediamo come gay.it descrive entusiasticamente una delle protagoniste, quella Barbara Butch che stava in scena con una specie di aureola dietro la testa.

Chi è DJ Barbara Butch scambiata per Gesù: “Sono una lesbica ebrea, queer e grassa, e ne sono davvero orgogliosa”

Barbara Butch è una DJ francese, attivista lesbica e sostenitrice della body positivity. È lei la donna scambiata per Gesù nella scena drag. 

E la sua vita è in realtà una lunga sequela di coraggiose sfide alla sorte e al conformismo delle nostre società cis-etero-normate. 

La vita di Barbara – diciamolo – è un fiume in piena di resilienza e trasformazione, che ha scavallato omofobia, grassofobia e relazioni abusive per diffondere un messaggio di accettazione e amore attraverso la musica. 

Così la descrivono i colleghi di Attitude. Stupenda!

www.gay.it

La Francia è questa, visto che così si è voluta presentare. La brutta cerimonia di apertura è la logica continuazione dell’aborto in costituzione: un altro passo nella decadenza dell’occidente.

Quando poi è l’ideologia che fa da guida, si smette di ragionare anche sugli aspetti organizzativi.

La cerimonia di inaugurazione va vista in uno stadio, come se si guardasse un’opera teatrale. Con gli spettatori al coperto, perché, com’è noto, ogni tanto può piovere.

Qualcuno deve poter dire «ho visto la cerimonia d’inaugurazione». Così invece gli spettatori hanno visto passare delle barchette, sotto l’acqua battente.

Almeno il novello Napoleone poteva avere la gentilezza di offrire un posto al coperto per i suoi colleghi capi di Stato. 

 

ALTRE IDEOLOGIE

Altre ideologie hanno invaso le olimpiadi.

 

Ideologia 1: le guerre brutte sono solo quelle “degli altri”

Com’è noto, alle Olimpiadi di Atene 2004 vennero esclusi Australia, Canada, Polonia, USA, a motivo dell’invasione dell’Iraq, proditoriamente costruita sulla colossale bugia mediatica di Colin Powell.

No, non vennero esclusi. 

Con la fine dell’URSS e del suo sistema, solo l’occidente può escludere altri Stati dalle olimpiadi. Nessuno può escludere Stati occidentali.

Quindi niente bandiere di Russia e Bielorussia nel 2024, mentre gli invasori di vent’anni fa parteciparono tranquillamente alle competizioni.

Partecipa regolarmente anche Israele, nonostante ciò che sta facendo a Gaza. 

Prendiamone atto: le guerre sono brutte solo le fanno “gli altri”.

 

Ideologia 2: le olimpiadi della CO2

Poi ci si mette anche la massima autorità di Parigi, Anne Hidalgo, che vuole vincere la gara della CO2 rispetto ai sindaci di Londra (olimpiadi 2012) e Rio (olimpiadi 2016)(3)

Blanda refrigerazione a pavimento per gli atleti, letti di cartone e materassi in plastica riciclata, in certe giornate vegetarianesimo obbligatorio, pochi mezzi di trasporto verso gli stadi, e simili amenità. Anche il nuoto nella Senna è stato scelto per non trasportare gli atleti altrove.

Gli atleti non hanno goduto di particolare benessere.

Quando hai degli ospiti, semplicemente cerchi di farli stare bene, non cerchi di farne cavie per un’ideologia.

Ricordiamo blandamente i punti fondamentali della questione CO2, ne ho già trattato altrove.

  • Nello studio del clima siamo all’infanzia.
  • Tutto quello che si può dire sul clima è che la temperatura è cresciuta di 0,7 gradi per secolo negli ultimi 200 anni.
  • Qualunque modello matematico che pretenda di concentrare la crescita di temperatura in anni recenti e per attività antropica fallisce quando tenta di spiegare a ritroso il passato.
  • La CO2 non è un inquinante.
  • L’influenza antropica sul clima non è nota; prendere decisioni su una cosa non nota è un grave errore politico.
  • Un controllo della CO2 “occidentale” sarebbe comunque inutile, visto che siamo una parte infima della superficie terrestre e della popolazione mondiale.

Tutto questo non è noto alla popolazione semplicemente perché gli scienziati contrari al “riscaldamento globale da attività antropica” non hanno accesso ai media.

Quindi la massima autorità di Parigi che si batte per il calo della CO2 sta facendo certamente qualcosa “che piace”, ma che nella sostanza è semplicemente uno sforzo inutile e antiscientifico. 

Per capirlo però occorre ascoltare quegli scienziati che nessuno vuole ascoltare.

 

Ideologia 3: il DNA non ha importanza

Poi ci sono i casi delle pugili alle quali viene contestata l’identità femminile.

Non dico nulla, i dati chiave della questione non sono noti. 

Ciò che è noto invece è la posizione ideologica del Comitato Olimpico (CIO), in contrasto con la posizione sensata della federazione mondiale del pugilato (IBA).

Riprendo dal sito della Gazzetta dello Sport.

«Non riconosciamo i test IBA sul genere perché il loro procedimento non è lecito. Nessuno vuole tornare ai giorni in cui si facevano i test sui genitali». 

È la dura presa di posizione del CIO, attraverso il portavoce Mark Adams, sulla disputa con la federazione mondiale di pugilato (IBA) per le due pugilatrici dall’alto livello di testosterone presenti ai Giochi. 

Mark Adams, portavoce del Comitato Olimpico Internazionale, ha voluto fare chiarezza sulla polemica scatenata dalla partecipazione ai Giochi della pugile algerina Imane Khelif che ha sconfitto l’azzurra Angela Carini sul ring, dopo appena 46 secondi. La catanese si è ritirata dopo i primi colpi dell’avversaria, sostenendo fossero troppo forti. 

«Credo che la domanda da porsi sia: questi atleti sono donne? La risposta è sì, in base all’idoneità, ai passaporti, alla loro storia», ha dichiarato Mark Adams. 

«Se seguissimo tutte le accuse ci troveremmo di fronte al tipo di caccia alle streghe che stiamo avendo ora», ha concluso. 

Adams ha ribadito che il CIO non tiene conto dei test DNA: «È una questione di diritti umani. Sono test non leciti, condotti in modo arbitrario. Una cosa è il dibattito sui social, un’altra la privacy e i diritti umani: quelli non si condensano in 140 caratteri».

https://www.gazzetta.it/olimpiadi/discipline/pugilato/04-08-2024/caso-khelif-il-cio-nessun-test-di-genere-sessuale-e-una-questione-di-diritti-umani.shtml?refresh_ce

Essendo sport femminile, il buon senso direbbe che innanzitutto bisogna verificare se sei una femmina, e non ci può essere privacy su una questione simile.

«Se seguissimo tutte le accuse…». Ma le accuse sono pochissime, nel pugilato sono solo due. E non sono nemmeno accuse, sono accertamenti della verità. La verità, che il CIO lo voglia o no, passa anche dal DNA.

Perché lo affermo? Perché se una delle pugili dovesse ipoteticamente lasciare traccia nel luogo di un delitto, i RIS cercheranno l’identità attraverso il DNA, non con l’idoneità, i passaporti, o la storia personale.

Scegliere di non sapere è ideologia.

 

FIORETTO OLIMPICO

Quando ci fu la mesta cerimonia d’inaugurazione, brutta blasfema bagnata, mi arrivarono alcune richieste di firma per petizioni di protesta. 

Ogni tanto firmo delle petizioni, ma di fronte a una olimpiade ideologica a tutto campo (queer, anticristianesimo, climatismo, occidentalismo, divieto di test sul DNA sessuale) mi sono chiesto se ne valeva la pena.

Ho scelto il fioretto.

Forse la parola “fioretto” dice ancora qualcosa a quelli della mia età, ma è meglio riprendere il concetto.

Si fa una rinuncia, o si fa qualcosa di faticoso. Lo si consegna alla Madonna o a Gesù. E si chiede che siano loro a fare ciò che io non riesco a fare: ossia fermare la deriva occidentalista, della quale questi giochi sono stati la chiara enfatizzazione.

La miglior “teologia del fioretto” in versione popolare la trovate in Guareschi, nel racconto “Il fioretto dell’elefante”.

 

Il fioretto dell’elefante, breve sintesi

Cabazza Antenore detto Fulmine è un colosso tardo e massiccio «una specie di elefante, che, una volta messo in moto, procedeva con la grazia e la decisione implacabile del pachiderma». Comunista, del gruppo di Peppone.

Buon giocatore di scopa, per la sua memoria. Ma un giorno Cino Biolchi, una partita dopo l’altra, gli vince al gioco 5000 lire, tutti i soldi che Fulmine aveva in tasca. 

Fulmine chiede l’ultima rivincita, e Cino Biolchi gli propone di giocarsi il voto per le prossime elezioni: Fulmine dovrà firmare una carta dove dichiara che voterà non per il Partito Comunista, ma per il partito che gli indicherà Biolchi. 5000 lire contro la carta firmata, prendere o lasciare.

Fulmine accetta, firma, perde anche la rivincita, capisce la sciocchezza che ha fatto, e, disperato, fa un fioretto. Si stende sul letto, un’immobile statua di carne. E scrive un bigliettino per Peppone.

«Non posso parlare perché ho fatto un fioretto alla Madonna che fino a quando non posso riavere la mia carta io non parlo, non mangio, non bevo, non mi muovo e neanche vado a fare i bisogni. Saluti. Cabazza Antenore».

La carta che ha firmato gli ritornerà indietro, dopo varie peripezie; e gli torneranno anche le 5000 lire perse, portate da don Camillo.

Qui si scopre la parte più bella e più “insensata” del fioretto: Fulmine aveva anche promesso alla Madonna che NON avrebbe votato Partito Comunista. 

Voleva riavere indietro la sua carta firmata per poter fare da uomo libero ciò che la carta gli avrebbe imposto di fare da “schiavo” del Biolchi.

13 pagine di racconto, tutte da godere. Anzi, da assaporare.

 

Mi piacciono le olimpiadi? Certo, mi piacciono molto. 

Il calcio guardato ormai mi annoia (sono un nostalgico di “Tutto il calcio minuto per minuto”: emozioni in contemporanea e in diretta via radio, poi brevi sintesi TV a “Novantesimo minuto”; nonché scommesse sul calcio), le olimpiadi invece mi piacciono. 

Sempre avvenimenti diversi, qualche emozione di bandiera, aneddoti, curiosità, medagliere, sport sconosciuti, eccetera.

Quest’anno ho deciso di rinunciare, di staccare il collegamento dalle olimpiadi.

Ho offerto alla Madonna la rinuncia a seguire le olimpiadi, anche se ero qui a Castelnovo ne’ Monti con un discreto fresco che invitava perentoriamente allo svacco televisivo sul divano.

Non sono stato perfetto, perché qualche flash mi scappava guardato, ma insomma complessivamente ho tenuto botta.

A cosa è servito? A niente, è ovvio. Anche Fulmine sapeva bene che il fioretto si fa e basta, non è che infili il gettone ed esce automaticamente la grazia richiesta.

Oggi è Santa Teresa Benedetta della Croce, patrona d’Europa. La prego perché l’Europa esca da questo occidentalismo decadente e perverso. La prego anche in virtù del fioretto fatto.

Noi occidentali, dobbiamo rendercene conto, siamo i peggiori di tutti. 

Perché “gli altri” il diritto naturale non lo conoscono. Noi invece lo conoscevamo e l’abbiamo apostatato.

NOI mettiamo l’aborto in costituzione. 

NOI sbattiamo l’ideologia queer davanti a bambini che seguono le olimpiadi. 

NOI giudichiamo buone le guerre nostre e cattive quelle altrui. 

NOI creiamo la sofferenza della popolazione in nome della CO2

NOI gestiamo una moneta aberrante. 

Meglio non continuare.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

 

NOTE

  1. Restano fuori Austria, Bosnia, Serbia, Svizzera, più i micro-stati.
  2. Traduzione da un PDF su Internet, non mi prendo responsabilità.
  3. Tokio 2020-2021 non conta, edizione azzoppata dal covid.

Lascia un commento