di Giovanni Zibordi
04.04.2019
Esiste da diversi anni un analisi e una proposta molto radicale per gestire il debito pubblico elaborata dal top economista monetario di Chicago, John Cochrane vedi ad es uno dei suoi paper qui che, se applicata al debito pubblico italiano, risolverebbe il problema del ricatto dello Spread.
Questa proposta è stata spiegata in papers piuttosto intricati (questo citato per fare un esempio è di 145 pagine con una biografia di un centinaio di titoli e corredato di dozzine di equazioni) da parte di.John Cochrane, che si ispira a Milton Friedman, rientra nella definizione di “neoclassico”, per cui non penseresti che ti offre soluzioni per il debito pubblico e che invece ti raccomanda di ripagarlo o di fare default.
Invece in questo caso si tratta di un economista monetario rigoroso che va alla radice dei problemi monetari e non si preoccupa di far carriera a Wall Street, per cui arriva con la forza della logica a conclusioni simili a quelle che, modestamente, avete letto su questo sito dal 2012…Alla fine offre (a mio avviso) infatti una soluzione pratica al ricatto del debito pubblico che strangola l’Italia.
La proposta, come lo stesso Cochrane ammette, è veramente radicale: lo Stato deve creare direttamente denaro (elettronico) al posto della Banca Centrale e della banche. Di conseguenza se si prova a leggere commenti e reazioni al lavoro di Cochrane si nota che la reazione del mondo finanziario è “apopletic” cioè da infarto, come hanno notato gli economisti che finora l’hanno discussa. Dato il prestigio di Cochrane e il rigore della sua analisi finora la proposta ha incontrato poche obiezioni serie, ma quello che è successo è che si è creato un “vuoto” pneumatico per cui da almeno cinque anni Cochrane la ripropone, ma pochi osano anche solo discuterla sapendo che parlarne significherebbe la fine delle loro speranze di carriera a Wall Street.. Di conseguenza, anche se è un idea pensata per quando gli USA saranno sotto stress finanziario, dato il debito pubblico che hanno accumulato (ormai al 100% del PIL), nessuno ha pensato di applicarla all’Italia e anzi nessuno l’ha neanche mai discussa da noi.
Il meccanismo proposto consiste essenzialmente nel creare una moneta elettronica dello Stato (“Treasury Electronic Money”) ( presso il Ministero del Tesoro), quindi non una moneta creata dalla Banca Centrale come le banconote e come le “riserve” con cui la Banca Centrale ad esempio compra titoli di stato con i programmi di “QE”
Lo Stato in pratica in questo modo si sostituisce alla Banca Centrale ! Non a caso il numero di commenti proveniente da ambienti della Banca Centrale su quello che ha scritto Cochrane è in un intorno dello zero, perchè il sllenzio è la tattica migliore nei confronti di idee pericolose per il proprio potere.. Esistono invece diversi studi ad esempio di Michael Kumhof alla Bank of England (ex FMI) e Thomas Mayer (ex chied economist di Deutsche Bank) in cui si propone che il pubblico possa aprire conti bancari direttamente presso la Banca Centrale. Cochrane va più in là e spiega come sia più logico che sia lo stato direttamente tramite il Tesoro a farlo.
Bene, cerchiamo di riassumere l’idea senza scrivere un centinaio di pagine.
Si tratterebbe di istituire una “moneta elettronica che paga interessi” a cui tutti i cittadini possono accedere con il loro conto presso il Tesoro. Il concetto è simile a quello della moneta elettronica della Banca Centrale (di cui quasi nessuno capisce o sa molto), indicata come “riserve” (o altro termine contabile non molto chiaro per chi legga un bilancio di Banca Centrale) a cui possono accedere ora solo le Banche. Il 99% della popolazione, americana o italiana non è infatti al corrente del fatto che esistono oggi alcune migliaia di miliardi di dollari (o euro) presso il conto della Banca Centrale, che hanno a disposizione le banche e solo le banche possono tenere.
Cochrane in pratica dice qualcosa come. “ehi… perchè solo le banche devono godere del privilegio di avere soldi presso lo Stato che pagano anche loro interesse e che sono liquidità ?”
Se si riflette sui benefici di avere questa massa di liquidità in formato elettronico che paga interessi si arriva alla conclusione che sarebbe molto utile che anche i cittadini potessero accedere una moneta elettronica che paga interessi, ma detenuta presso lo Stato. La conclusione è allora che si può offrire a tutti i cittadini la possibilità di avere un conto presso il Ministero del Tesoro, oltre a quello che oggi tutti hanno presso le banche, in cui possano detenere un nuovo tipo di debito pubblico, che funziona come il cash per ogni transazione pur pagando anche interessi..
Già da questa breve descrizione si comprende che questa idea è l’equivalente di una bomba (finanziaria, ovvero una bomba per il mondo bancario e finanziario) perchè mette lo Stato in concorrenza per molti aspetti con le banche e la Banca Centrale.
Parliamo di qualcosa che può essere denominata come “moneta elettronica di stato” che paga interessi, ma che è legalmente debito pubblico. Specificamente va configurata come debito irredimibile, cioè Treasury Bond, Bot o BTP che non scadono mai (debito perpetuo), per cui la compri e la tieni per anni senza preoccuparti come oggi se i tuoi Bot o BTP scadono. Se vuoi puoi però rivenderla in qualsiasi momento e lo Stato te la ricomprerà sempre al valore nominale di 1. Come dice Cochrane si tratta di “fixed value floating rate debt” cioè Il tasso di rendimento varierà, ma non il prezzo che lo stato scambia sempre al valore nominale iniziale. In aggiunta, lo stato creerà una piattaforma elettronica di pagamenti per la quale la puoi usare in ogni momento e per qualunque importo, proprio come se fosse liquidità sul conto corrente. Potrai quindi addebitare anche solo 5 euro dalla tua carta di credito o bancomat, che lo stato ti fornisce, prelevati istantaneamente dai soldi investiti in questo nuovo tipo di debito pubblico.
Funzionalmente si tratterà quindi di moneta, per cui con questa proposta concettualmente si annulla la differenza tra debito che paga interessi e moneta con cui effettui pagamenti. Da una parte infatti è un investimento in debito pubblico che paga interessi, ma a differenza dei titoli di stato attuali che vanno prima liquidati se hai bisogno di soldi per pagamenti, questi titoli sono anche “moneta”, che puoi invece usare per qualsiasi pagamento in qualunque momento.
Come spiega molto bene Cochrane (e non solo lui perchè su questo esiste un intera letteratura), di fatto, nel mondo attuale il debito pubblico viene usato come moneta e la “moneta” emessa dallo Stato, di cui ancora vaneggiano gli economisti (“stampare moneta” !), è quasi irrilevante perchè costituisce il 3% circa del totale (le banconote). Allo stesso tempo però negli ultimi anni sono stati creati dalle Banche Centrali migliaia di miliardi (19 mila miliardi) di una moneta elettronica interbancaria (“reserves”) che trovi sul lato destro del bilancio delle Banche Centrali (anche se essendo cash dovrebbe stare sul lato sinistro).
Questi 19 mila miliardi creati con il “QE” sono stati usati dalle Banche Centrali per comprare titoli sui mercati e questo lo sanno in molti, ma contabilmente implica che oggi le banche abbiano enormi “conti correnti” con centinaia di miliardi depositati presso le rispettive Banche Centrali. Questo meccanismo (chiamato “Quantitative Easing”) non viene compreso dal pubblico, ma di fatto è creazione di moneta da parte dello Stato, tramite la Banca Centrale, a beneficio solo di investitori finanziari e banche. Il pubblico finora è stato escluso da questa innovazione e anche sostanzialmente tenuto all’oscuro tramite una cortina fumogena che fa sì che le poche volte che se ne parla ci sia sempre molta confusione.
Cochrane analizza in dettaglio questo processo e alla fine dice (essenzialmente): “ehi… ma perchè non consentirlo anche al pubblico ?” Le conseguenze per la stabilità del sistema finanziario e per la gestione del debito pubblico sarebbero molto positive. Lo stato si finanzierebbe scavalcando in buona parte i mercati perchè offrirebbe direttamente al pubblico un modo di tenere la propria liquidità superiore a quelli che esistono oggi. E il pubblico avrebbe molti vantaggi rispetto al tenere tutto il proprio denaro in banca o presso fondi.
La cosa rivoluzionaria dell’analisi di Cochrane è innanzitutto che si tratterebbe di denaro creato dallo Stato e non dalle banche (come il 96% del denaro che oggi circola) o dalla Banca Centrale (come accadde con le “riseve” usate per pagamenti tra banche). Si tratterebbe di denaro elettronico, non banconote e denaro, che offre un tasso di interesse come quello dei titoli di stato. Perchè infatti sia usata da tutti e prenda il posto del vecchio debito pubblico, questa liquidità presso il Tesoro deve offrire un interesse, a differenza delle banconote.
La differenza dal vecchio debito pubblico dei Btp o Treasury bond è che puoi però usarla come se fossero soldi sul conto corrente, con il bancomat, la carta di debito o di credito, per pagare le tasse, comprare una pizza o pagare una bicicletta o qualunque altra spesa, anche solo di 2 euro. Questo ultimo aspetto è consentito oggi grazie ai progressi fatti dalla tecnologia dei pagamenti elettronici attuali, che consente facilmente di approntare un circuito alternativo a Visa o Mastercard, connesso all’Agenzia delle Entrate e poi a tutti gli esercizi commerciali. Ovviamente, dato che si tratterebbe di centinaia di miliardi di euro, tutti i negozi e tutti i business avrebbero convenienza ad far parte di questo circuito e lo adotterebbero.
In pratica, invece di un conto presso Carige o Bper avresti un conto presso il Tesoro, remunerato ad un tasso medio tra quelli che oggi offrono Bot,Cct e Btp, ad esempio tra 1 e 1,5% (visto che oggi si va da 0% per il Bot a 3 mesi al 2,6% per i Btp a 10 anni), senza però costi aggiuntivi come accade con i fondi, gestioni e altri prodotti delle banche. Da questo conto puoi effettuare qualunque pagamento come se fossero soldi su un conto corrente senza dover prima liquidare gli investimenti per avere il cash da utilizzare come devi fare oggi.
Ad esempio, un cittadino che avesse 100 mila euro oggi, divisi in 10 mila euro sul conto corrente e poi 90 mila euro in fondi, titoli, polizze o altri prodotti delle banche, li sostituirebbe con un conto presso il Tesoro che gli offre un rendimento dell’1% o 1,5% e che può utilizzare istantaneamente per pagare l’IMU, comprare scarpe o un biglietto di treno, senza dover prima liquidare i Bot, i fondi, titoli, polizze o altri prodotti del risparmio gestito come accade ora.
I vantaggi per il pubblico sarebbero almeno tre:
a) avere i soldi presso lo Stato tramite un conto al Ministero del Tesoro è più sicuro di un conto presso una banca perchè i soldi in banca oggi sono sicuri in quanto c’è la garanzia dello Sato fino a 100mila euro e poi la garanzia implicita che se la banca è in fallimento lo stato interviene
b) avere tutta la liquidità remunerata a differenza dei conti correnti. Per quello che riguarda la parte che si ha investita oggi, avresti un rendimento e senza costi aggiuntivi come avviene con polizze, fondi, gpf ecc..
c) poter accedere a tutti i soldi in qualunque momento, senza dovei prima liquidare gli investimenti per avere liquidità sul conto. Poter cioè addebitare anche solo 1euro utilizzando direttamente l’intero conto con 50mila euro che sono tutti remunerati.
Per lo Stato i vantaggi sarebbero anche maggiori:
a) il debito pubblico si trasformerà in debito senza scadenza, per cui non dovrà più preoccuparti che scadano 100 miliardi di Bot o BTP e vadano rifinanziati
b) Questi conti presso il Tesoro saranno solo per cittadini italiani per cui avrai che il risparmio degli italiani avrà un vantaggio rispetto a quello estero. In questo modo lo Stato avrà accesso ad un pool di liquidità del pubblico domestico molto maggiore di quello attuale. Ad es oggi il pubblico italiano ha 1,400 miliardi circa in conti correnti e altra liquidità che non rende niente ed è solo parcheggiata per avere soldi immediatamente disponibili e per non sapere come investirli. Questa liquidità può in larga parte trasferirsi presso il Tesoro, di fatto finanziando il debito pubblico. Lo Stesso avviene per una parte dei 3mila miliardi che oggi gli italiani hanno in titoli e prodotti del risparmio gestito. Questi prodotti, fondi, polizze, gpf, capitale garantito, fondi di fondi ecc.. in media costano l’1,5% e con i tassi di interesse attuali che in media nel mondo sono all’1,4% non possono rendere niente. Se lo Stato offre anche solo un 1% pulito, senza altri costi, per avere soldi in un conto che però funziona anche come liquidità immediata per qualunque pagamento anche di 1 euro, una parte di questi soldi si trasferiranno presso il Tesoro
c) dato che appunto avrai (vedi punto b) un probabile trasferimento di 500 o 1,000 miliardi di euro nel corso del tempo verso questi conti del Tesoro, lo Stato italiano potrà finanziarsi in Italia presso il pubblico italiano molto meglio di oggi. La domanda da parte del pubblico di debito pubblico sarà quindi maggiore
d) Il problema del Btp che oscilla di prezzo sparirà perchè questa liquidità remunerata all’1% o 1,4% sarà sempre quotata al valore nominale di 1 euro, per cui qualunque cifra tu compri o vendi di questa “Moneta Elettronica del Tesoro” sarà sempre accettata o venduta dal Tesoro al valore nominale (diciamo 1 euro). Questo non eliminerebbe totalmente (perchè il tasso di interesse varia), ma ridurebbe di molto il problema dello Spread perchè non ci saranno BTP o BTP futures sul mercato su cui speculare al ribasso
In sintesi: avresti un afflusso di centinaia di miliardi dai conti correnti e conti a risparmio, titoli o fondi, polizze ecc verso questi conti del Tesoro remunerati e “liquidi”.La domanda di debito pubblico quindi aumenterebbe e questa liquidità finanzierebbe il debito pubblico italiano. Si tratterebbe di debito perpetuo, che non scade per cui il Tesoro non deve preoccuparsi di rifinanziarlo ogni anno. Trattandosi di “fixed value floating rate” lo Stato lo compra e vende sempre allo Stesso prezzo. Questo renderebbe molto più difficile la speculazione perchè sui Btp o Bond è sulle oscillazioni di prezzo, sulla quotazione di mercato. Inoltre nel corso del tempo i risparmiatori italiani sostituirebbero le banche e fondi esteri eliminando quasi del tutto la speculazione e anche il problema dello spread
Nota Bene:
(dico “quasi del tutto” perchè è ovviamente sempre possibile aumentare in modo eccessivo e improduttivo i deficit e il debito pubblico solo per pagare sussidi stile Peron in Argentina e in questo modo creare effetti inflattivi e di deficit estero ecc…Ma stiamo parlando ora dell’Italia anno 2019, strangolata dall’austerità e dalle tasse, che non può ridurle per il ricatto dello Spread sui BTP)
OK. Affrontiamo delle obiezioni.
E’ possibile però che il tasso di interesse richiesto dal pubblico alla fine risulti più alto di quello attuale ?
Come si è spiegato, la convenienza di avere i propri soldi presso il Tesoro sempre remunerati e sempre però “liquidi” creeerà una domanda probabilmente maggiore di quella attuale. Di quanto ? Esistono oggi circa 3,700 miliardi di euro che gli italiani hanno in conti correnti, risparmio, titoli e risparmio gestito vario NON INVESTITO IN TITOLI DI STATO. Perchè dico 3,700 miliardi circa ? Facciamo due conti: la ricchezza totale finanziaria degli italiani è di 4,300 miliardi, di cui Bankitalia stima che la parte investita direttamente e indirettamente in titoli di stato sia circa 700 miliardi. 4,300 – 700 = 3,600 miliardi, di cui potenzialmente forse 1,000 miliardi possono trasferirsi in questi conti presso il Tesoro.
Oggi il debito pubblico è sui 2,300 miliardi, di cui circa 2mila miliardi sono titoli sui mercati. Se si tolgono quelli comprati da BCE e Bankitalia, che sono circa 400 miliardi sono allora 1,600 miliardi circa di titoli di stato sui mercati. Gli investitori esteri ne hanno circa 700 miliardi. Si capisce da queste cifre che se anche solo 500 miliardi migrano da conti correnti, titoli e fondi ai conti presso il Tesoro, lo Stato italiano non avrà quasi più bisogno degli investitori esteri. Se fossero poi 1,000 miliardi che migrano (su 3,600 miliardi in totale), lo Stato non avrà neanche bisogno quasi della BCE Questo scenario fa pensare che la domanda di debito pubblico aumenterà anche considerevolmente e di conseguenza il suo costo dovrebbe diminuire.
Inoltre, come si sa, i Btp a scadenza lunga costano più del 2,5%, mentre Bot, CCT e Btp a 1 anno costano meno dell’1% e anche quasi zero per scadenze brevi. Il rendimento di un bond perpetuo del genere non è quantificabile a priori facilmente, ma è intuitivo che costerà meno dei Btp a lunga scadenza e quindi il costo medio probabilmente può essere inferiore anche solo perchè cambia il mix di bonds con cui lo Stato si finanzia (come Cochrane argomenta con molto più dettaglio di quello che sto facendo ora).
Torniamo ora alla teoria della moneta e del debito sottostante a questa prioposta. Cochrane è un economista monetario accademico e molte delle sue idee sembrano “ortodosse”, anzi chi legga il suo blog lo può trovare spesso critico ad esempio di idee neokeynesiane e appare “neoclassico” o “neoliberista”. Nel caso però del debito pubblico e della moneta, Cochrane arriva, seguendo la forza della logica, a una proposta rivoluzionaria perchè va proprio alla radice, si interroga senza pregiudizi su quello che oggi costituisce la moneta
Come ho provato a spiegare anche io più modestamente su questo sito e in un paio di pubblicazioni, oggi la moneta è quasi tutta debito e in secondo luogo il debito pubblico viene usato dal mondo finanziario come moneta, liquidità, tramite “repos” (repurchase agreement in cui presti i tuoi titoli in cambio di liquidità) e altri strumenti di “ipoteca multipla” (come ho spiegato nel capitolo del mio libro che puoi leggere qui)
Cosa è successo però con la crisi finanziaria globale del 2008 ? Il debito privato cartolarizzato (mortgage bonds) che veniva usato come “moneta” di scambio nel mondo finanziario, ha provocato una crisi globale, che ha poi costretto gli Stati a raddoppiare il debito pubblico per metterci una pezza con una serie di politiche straordinarie di “liquidità” che quasi nessuno nel pubblico (e tra i politici) comprende.
Perchè non si è creata una nuova crisi e perchè i rendimenti sono scesi mentre il debito raddoppiava, (il contrario di quello che prevedono i testi di economia tra parentesi ?)
Le Banche Centrali dopo il 2008 hanno creato, dal niente, circa 19mila miliardi per comprare debito e per fornirli alle banche perchè comprassero anche loro debito. Questa soluzione ha funzionato nel risolvere la crisi finanziaria, ma ha il difetto che ha incoraggiato ad emettere ancora più debito, come si vede ora sia sul lato del debito pubblico che di quello corporate che sono saliti di circa 70mila miliardi dal 2009. Le Banche Centrali hanno finanziato di fatto questo aumento di debito, hanno tenuto i tassi a zero e hanno in questo modo indotto indirettamente un aumento ulteriore del debito
E il debito totale nel mondo è salito ancora negli ultimi anni, è arrivato a 240 mila miliardi di dollari e rappresenta oltre il 300% del PIL globale, mentre 30 anni fa era meno del 200% e 50 anni era meno del 150% del PIL.
Se si è seguito il discorso che ho provato qui a sintetizzare (cu cui ho anche scritto il libro di Hoepli del 2014 se si vogliono altri dettagli), si arriva alla conclusione che l’unico modo di rendere il debito sostenibile è che il debito dello Stato sia sostenibile, perchè è alla base di tutta la piramide, visto che lo Stato deve intervenire tramite deficit o tramite la Banca Centrale quando il debito privato rischia il default. Quello che invece è meno evidente è che il debito pubblico viene usato dagli anni ’90 come “moneta di scambio” tra fondi, banche e fondi hedge o sovrani, venendo “reipotecato” in media anche tre volte in quello che viene chiamato “Sistema bancario ombra”– I bonds che lo stato emette, come i Btp o i Treasury, sono quindi oggi indispensabili al funzionamento della piramide del debito globale e del sistema finanziario globale. Il debito pubblico in USA, Giappone, Cina, UK e buona parte del mondo è quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni. Questo lo sappiamo credo quasi tutti. Cochrane si chiede a questo punto cosa si possa fare per evitare la prossima crisi del debito.
Alla fine la soluzione logica per evitare un altra crisi globale del debito che aumenta sempre è utilizzare a pieno titolo il debito pubblico come se fosse moneta, liquidità. Il debito pubblico deve quindi diventare liquidità a tutti gli effetti, più sicura di quella in banca e però remunerata, anche per il pubblico (non solo per le istituzioni come accade ora). Una vera liquidità, che lo Stato consente e facilita come utilizzo, in modo che si possa usarla per qualunque pagamento di tasse o di ogni altro genere. La soluzione è cioè una “Moneta Elettronica del Tesoro” (Treasury Electronic Money), come suggerisce di definirla Cochrane.
Ho inserito anche questa analisi del debito nel mondo per far capire che a Cochrane non interessa l’Italietta con il suo debito pubblico, lavora su come risolvere il problema dell’indebitamente inarrestabile su cui il sistema globale attuale è basato. Ma (a mio avviso) in questo modi ci fa un favore perchè mostra una soluzione pratica per noi e il nostro debito pubblico dentro l’euro.
Ok, ritorniamo allora alla soluzioner pratica. Abbiamo detto che legalmente si tratta sempre di emettere debito pubblico, ma funzionalmente è moneta, liquidità utilizzabile istantaneamente per ogni tipo di pagamento e accettata innanzitutto dallo Stato per pagare le tasse. Offre un tasso di interesse come i titoli di debito pubblico, ma sono soldi che puoi anche usare in qualunque momento per qualunque pagamento come se fossero sul conto corrente.. Sono soldi tenuti presso lo Stato. per cui sono ahche più sicuri di quelli detenuti presso le banche. Questo chiude il cerchio del problema del debito pubblico, che è già oggi in realtà moneta..
In parole semplici, si tratta di una forma di moneta che è anche debito o se vuoi, un tipo di debito che è anche moneta. Il debito pubblico diventa moneta in senso funzionale e quindi in senso pratico e a tutti gli effetti. In questo modo si porta alla logica conclusione l’evoluzione del sistema finanziario e monetario degli ultimi 40 anni in cui si sono creati strumenti di debito sempre più liquidi per le istituzioni e di fatto i titoli di stato sono oggi usati da fondi hedge, fondi e banche come liquidità. Per cui alla fine occorre oggi chiedersi perchè anche i cittadini non possano usare, come fanno le istituzioni, il debito pubblico come se fosse liquidità
Dal punto di vista pubblico del pubblico la domanda è: “perchè devo tenere separati i soldi che investo per avere un rendimento sicuro (in bonds) e quelli che tengo sul conto corrente per pagare con il bancomat Perchè non posso usare i soldi in titoli come se fossero liquidità ?”
Se lo Stato allora si attrezza per superare questo problema ed offrire una soluzione, sotto forma di conti presso il Tesoro, cosa succederebbe ?
Per il pubblico diventa conveniente non avere tutti i soldi in banca, ma averne una parte importante presso il Tesoro. Che in questo modo si finanzia in modo meno complicato, meno costoso e anche meno pericoloso di quando non si basi solo sui mercati, dove si specula al ribasso e al rialzo sulle quotazioni dei Btp. Con questa soluzione non ci saranno più bonds, Btp, Tbond o altri titoli di stato di diverse scadenze e cui cui si basano future sul cui prezzo speculare. Ci sarà invece liquidità remunerata, con un valore fisso e un tasso variabile (a seconda della domanda), costituita da bonds perpetui detenuti presso lo Stato.
Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale che prioponiamo dal 2002 ?
Che relazioni ha questa idea con la Moneta Fiscale con l’idea dei Minibot di Borghi (che sarebbero anche loro bonds perpetui) ?
Che relazioni ha con la MMT di Mosler che ho cercato di divulgare ?
OK, si può allargare molto la discussione perchè si tratta di un tema che va alla radice di quello che è il sistema monetario e del debito moderno, le implicazioni di questa proposta e dell’analisi che la sostiene sono estremamente importanti.
Per adesso però, con questa piccola introduzione che ho provato a mettere assieme, si dovrebbe comprendere un punto essenziale: esiste una soluzione pratica e immediata al problema dello Spread e del debito pubblico. Una soluzione perfettamente legale anche oggi all’interno dei trattati (si emette un altro tipo di debito pubblico) e implementabile subito senza dover chiedere permesso alle UE o alla BCE. Questa è una soluzione che il governo può adottare anche domani e che riguarda solo i suoi poteri di gestione ed emissione del tipo di di debito pubblico che ritiene appropriato. Nessun trattato UE impone di finanziarsi con Btp. Nessun trattato o regolamento BCE impedisce di aprire conti presso il Tesoro.
I nostri politici potrebbero fare cose utili e importanti come questa se vogliono. In questo caso non ci sarebbe la scusa che “la UE o la BCE non ce lo permettono…” Possono farle però se capiscono come funziona il mondo della finanza e del debito.
Se lo capiscono….
Se….
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