L’Establishment Finanziario Europeo ha appena dichiarato guerra all’Italia

L’Establishment Finanziario Europeo ha appena dichiarato guerra all’Italia.

Di Tyler Durden 21/10/2018

(Traduzione di Renato Nettuno)

 Questa settimana, durante un’intervista alla CNBC, Jeroen Dijsselbloem, ex ministro delle finanze olandese, che è stato anche capo dell’Eurogruppo, ha dichiarato guerra al governo italiano.

L’Establishment finanziario europeo è pronto a distruggere il sistema bancario e provocare l’implosione dell’economia italiana. Alla stregua di un boss mafioso, Dijsselbloem ha ammonito che se l’Italia non si atterrà alle direttive di Bruxelles potrebbe finire nei guai. Ovviamente, la sua affermazione era ammantata dal linguaggio diplomatico:

Se la crisi italiana diventa significativa, imploderà principalmente all’interno dell’economia italiana… non si propagherà in Europa”, ha affermato.

Per il modo in cui l’economia e le banche italiane sono finanziate, si tratterà di un’implosione piuttosto che un’esplosione”.

Un uomo di tal guisa non è solito esporre pubblicamente un paese come l’Italia come uno Stato che si trova in una posizione di negoziato debole, ne tantomeno di fare allarmismi. Non abbiamo mai assistito a qualcosa di lontanamente simile a questo, pertanto crediamo che parole del genere abbiano il solo scopo di dare il via libera all’attacco orchestrato dei mercati finanziari verso i bond italiani, al fine di portare gli italiani a una resa.

“E i mercati giocheranno un ruolo importante, intendo dire se guardate a quello di cui avrà bisogno l’Italia in termini di finanziamento solo l’anno prossimo, parliamo di 250 miliardi di Euro, dovendo rifinanziare parte del loro debito e anche, naturalmente, considerando i nuovi piani di spesa. Quindi i mercati dovranno guardare a questa situazione in maniera molto critica”.

Ha ricordato al governo italiano che le banche sono un facile bersaglio per le autorità finanziarie europee. Se si vuole destabilizzare l’economia di un paese bisogna rompergli la spina dorsale, cioè le banche.

“Avranno un ruolo anche l’autorità bancaria, un supervisore bancario che osserverà che cosa comporta tutto questo per le banche italiane, abbiamo già visto che la loro valutazione azionaria sta andando giù” ha detto Disjsselbloem con un sorriso.

Sotto la leadership di Jeroen Dijsselbloem, la Grecia fu tagliata fuori dal TARGET2, Il sistema di pagamento europeo, così che nemmeno un euro potesse essere trasferito all’estero per molto tempo. L’Italia però non è paragonabile alla Grecia. Il paese sta avendo da anni un avanzo commerciale ed e’ in condizioni migliori della Francia. Poiché le esportazioni italiane superano le importazioni, l’Italia non è dipendente dai finanziamenti stranieri per i suoi bisogni.

L’ex presidente dell’Eurogruppo non vuole che i suoi colleghi di Bruxelles abbiano dei ripensamenti, ha quindi utilizzato l’intervista alla CNBC per fargli sapere che devono procedere.

“Se diamo un’occhiata a quello che i funzionari italiani hanno messo sul tavolo, la commissione non può che rimandare le carte al mittente, cosa che-tra l’altro-non è la fine del processo, semmai il suo inizio”

E’ molto preoccupante, ci sarà un confronto, e credo che la Commissione dovrà accettare lo scontro e affrontarlo”.

Questa dichiarazione di guerra è stata innescata dalla proposta italiana sulla legge di bilancio.

Il deficit di bilancio italiano è strutturale e il debito statale ammonta al 130% del PIL. L’economia italiana è paragonabile a quella del Giappone, entrambe sono caratterizzate da una contrazione dei consumi interni e un surplus nelle esportazioni. Come il Giappone, l’Italia ha un calo demografico. La domanda immobiliare e per i beni di consumo sta calando, pertanto la produzione industriale dovrà inevitabilmente rallentare.

Il governo italiano, con il supporto dei suoi elettori, si rifiuta di sottostare ai padroni finanziari europei.

 

Un calo della popolazione e il crescente debito pubblico sono inevitabili e non sono necessariamente un problema nella misura in cui il paese riesce a produrre quanto basta per pagare le sue importazioni. Gli italiani sono costretti ad obbedire ai loro padroni di Bruxelles e ai banchieri di Francoforte solo perché non hanno la loro moneta.

L’introduzione di una valuta parallela e l’uscita dall’Euro sembrano la soluzione più logica e nemmeno unica storicamente parlando. La Repubblica Ceca e la Slovacchia, le ex Repubbliche di Russia e Jugoslavia, avevano tutte, una volta, una moneta unica, e quando si sono separate, le nuove valute di ogni singolo paese sono venute alla luce e hanno rimpiazzato la vecchia moneta.

Jeroen Dijsselbloem ha detto alla CNBC che l’unica soluzione concepibile per l’Italia e’ di ricevere denaro dal fondo di sostegno europeo, sebbene sia chiaro che questo fondo non risolverà i problemi. Infine, Dijselbloem si è avventurato nella previsione che non ci sarà nessun bail-out per l’Italia perché “politicamente e finanziariamente non avverrà”.

Non vedo molti nell’Eurozona pronti a dire “questi sono completamente fuori binario- diamogli una mano!” ha affermato, aggiungendo che un bail-out per l’Italia spazzerebbe via il fondo per il Meccanismo di Stabilià Europea entro due anni”.

Menzionando una sola possibile soluzione, il bancario europeo sta mandando un segnale a Roma che nessuna alternativa, come un ritorno alla Lira, sarà oggetto di discussione.

La dichiarazione di Dijssembloem alla CNBC è un ultimatum inviato ai suoi colleghi italiani.

A Cipro, centinaia di piccoli investitori hanno perso il loro denaro sotto l’autorità di Dijsselbloem. Il caso sembra molto simile adesso. La ECB pretende che Roma utilizzi i fondi di piccoli investitori come i pensionati,ad esempio, per salvare le banche italiane.

Jeroen Dijsselbloem è noto per tali modelli di bail-in ed ha anche il coraggio di mandare un avvertimento ai cittadini italiani:

“L’unico modo che ha l’Italia di uscire da questa situazione è di rendersi conto di ciò (della distruzione dell’economia italiana), che hanno i cittadini e i clienti privati italiani di uscirne, è di capire questo (Il crollo delle banche), allora la rettifica si spera comincerà a venire dall’interno”

Ci chiediamo quale rettifica abbia in mente. La democrazia ha fatto il suo corso, gli elettori hanno già deciso, e, secondo i sondaggi, sono in perfetta sintonia con il Vice-Presidente del Consiglio Matteo Salvini, la cui popolarità e’ in netta crescita.

Il Ministro olandese intendeva forse che le autorità europee non avrebbero nulla in contrario a un colpo di stato a Roma ? O stava forse suggerendo che qualcuno dovrebbe ‘far fuori’ Matteo Salvini ?

 

Ecco l’articolo originale:

https://www.zerohedge.com/news/2018-10-20/european-financial-establishment-just-declared-war-italy

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