di Davide Gionco
Il 31 agosto 2018 l’agglomerato urbano di 17 comuni intorno alla città di Dunkerque, nel nord della Francia, che comprende circa 200’000 abitanti, ha reso totalmente gratuito l’uso dei mezzi pubblici.
La misura è stata accompagnata da un potenziamento del servizio, ridisegnando le tratte, acquistando 40 nuovi bus, aumentando la frequenza dei passaggi ed estendendo la rete urbana dei trasporti.
Il Comune ha investito 65 milioni di euro per realizzare nuove corsie riservate ai mezzi pubblici e per realizzare nuove fermate, nonché per dismettere tutte le attività legate alla biglietteria.
L’attuazione del progetto ha richiesto 4 anni di lavori.
Un anno dopo l’inizio del servizio gratuito, l’uso dei mezzi pubblici è aumentato del 65% durante i giorni feriali e del 125% durante i fine settimana.
Fino al 2018 i 2/3 degli spostamenti avvenivano in auto e meno del 5% avveniva tramite i mezzi pubblici. Ora 1/4 dei nuovi clienti dei mezzi pubblici erano prima degli automobilisti.
La gratuità dei mezzi pubblici ha anche aumentato il numero di spostamenti, soprattutto da parte delle persone anziane, che prima non potevano permettersi di viaggiare.
La gente viaggia serena, senza più il terrore di avere perso il biglietto o di avere dimenticato gli spiccioli per acquistarlo.
Il centro città ne ha guadagnato in frequentazione, aumentando le vendite dei negozi, a scapito dei grandi centri commerciali della periferia.
Naturalmente ne ha tratto vantaggio anche l’ambiente, con una riduzione delle emissioni (CO2, CO, NOx, polveri sottili), con una riduzione dei livelli di rumore, dei rischi per la circolazione dei pedoni e dei ciclisti. In prospettiva ci si attendono anche delle ricadute positive a livello di salute pubblica, con una diminuzione di incidenza delle malattie legate alle emissioni da traffico urbano.
A detta di molti viaggiatori, ne ha tratto vantaggio anche la socialità. Persone che prima viaggiavano sole in auto oggi hanno il tempo di chiacchierare con nuovi conoscenti, di stringere nuove amicizie durante gli spostamenti sui mezzi pubblici.
A questi vantaggi collettivi si aggiungono i vantaggi individuali per le famiglie che ora non hanno più la necessità di utilizzare una seconda auto. Il 10% dei nuovi utenti dei mezzi pubblici ha messo in vendita una delle 2 auto che possedeva, ricavandone mediamente 6’000 euro.
A questo si aggiunge il risparmio annuale dei costi per il carburante, la manutenzione e l’assicurazione dell’auto dismessa, con un ulteriore vantaggio di circa 5-6’000 euro l’anno.
La rivoluzione dei trasporti rappresenta un costo aggiuntivo per la collettività di 4,5 milioni di euro l’anno, pari all’1,6% del bilancio annuale dei comuni coinvolti nel progetto. In sostanza con un investimento iniziale di 325 euro ad abitante per gli adeguamenti iniziali ed al costo aggiuntivo di 22,50 € l’anno, sempre ad abitante, coperto attraverso la tassazione comune.
Il bilancio è quindi positivo anche dal punto di vista economico, nel suo complesso.
Potrebbe essere una buona idea per le nostre città, in particolare per quelle maggiormente soggette a frequenti superamenti dei limiti di inquinamento dell’aria.
Il trasporto pubblico urbano, se ben organizzato e di qualità, costa meno del trasporto privato e consente di produrre grandi vantaggi a livello ambientale.
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