di Davide Gionco
Una sera sì e l’altra pure vediamo comparire in TV la regina della disinformazione economica in Italia, conosciuta la pubblico come Veronica De Romanis.
Lasciamo giudicare ai telespettatori l’arroganza con cui si pone verso gli altri invitati alle trasmissioni giornalistiche, utilizzando molto spesso la tecnica di non lasciarli neppure parlare, sovrapponendosi con le sue dichiarazioni.
Oggi vogliamo invece occuparci dei diagrammi che la De Romanis esibisce a supporto delle sue false dichiarazioni.
La sera del 15 novembre 2018 Veronica De Romanis si presenta alla trasmissione di Lili Gruber esibendo un grafico che, a suo dire, dimostrerebbe che l’Italia non sta facendo politiche di austerità.
E la sua proposta, naturalmente, sarebbe quella di attuare, finalmente in Italia, delle politiche di austerità, che ci porterebbero “certamente” fuori dalla perdurante crisi economica.
L’indicatore esibito dalla De Romanis, denominato “saldo primario strutturale”, è tecnicamente così definito:
Il saldo di bilancio corretto per il ciclo, o saldo strutturale, esprime la situazione dei conti pubblici coerente con il prodotto potenziale dell’economia, ossia al netto della componente ciclica e delle misure di bilancio una tantum; la componente ciclica misura l’operare degli stabilizzatori automatici – la variazione delle entrate fiscali e delle spese per ammortizzatori sociali in seguito a fluttuazioni congiunturali, risultato del prodotto tra output gap e sensitività del saldo di bilancio alla crescita economica.
Il PIL potenziale è una variabile non osservabile, di difficile quantificazione e che presenta elevati margini di incertezza. Nell’attuale fase congiunturale la metodologia utilizzata a livello europeo può favorire l’adozione di politiche economiche troppo restrittive e pro-cicliche, che finiscono per penalizzare in particolare la politica di bilancio dei paesi che crescono di meno. Per approfondimenti si rimanda a Politica di bilancio ostaggio della stima del Pil potenziale e La stima della crescita potenziale e le implicazioni per la politica di bilancio.
Questa definizione è tratta dal Documento di Analisi e Programmazione finanziaria del 2013, prodotto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Senza essere dei grandi esperti di macroeconomia, risulta evidente come si tratti di un indicatore soggetto ad elevati margini di incertezza, in quanto la previsione della crescita del prodotto interno lordo, su cui fra l’altro si fondano tutte le critiche dei vari istituti economici internazionali all’attuale manovra finanziaria del governo Conte, è soggetta ad altissimi margini di errore.
A titoli esemplificativo riportiamo alcune “poco esatte” previsioni effettuate utilizzando questi modelli dal Fondo Monetario Internazionale (FMI).
Ecco l’andamento della crescita del PIL mondiale (in nero), confrontata con le varie “correzioni” delle previsioni di crescita prodotti dal FMI
La previsione del 2011 era di una crescita del 4% per il 2012 (solo un anno dopo), mentre la crescita reale è stata del 3,4%, un errore del 18%.
La previsione per la crescita del 2013 era del 4,3%, mentre in realtà è poi stata del 3,3%, con un errore di previsione del 30%.
Questi “errori di previsione” sono stati il fondamento delle politiche di austerità imposte dalla Troika alla Grecia
Probabilmente ricorrendo all’oroscopo le previsioni sarebbero più vicine alla realtà.
Quindi la De Romanis esibisce in TV come “ufficiali” dei dati inficiati di altissimi margini di errore. Quello che è peggio è che lo fa per negare la realtà e per convincere il telespettatori, ma anche i politici che, guardando la TV, si fanno una opinione su come dovrebbere essere governata l’economia del paese.
Sostanzialmente la De Romanis sostiene che:
1) Non è vero che l’Italia sta facendo politiche di austerità, in quanto il saldo primario è in diminuzione.
2) Proprio perché l’Italia non sta facendo politiche di austerità, l’economia italiana non cresce.
3) Conclusione: l’Italia dovrebbe attuare delle politiche di austerità per portare crescita, nuovi posti di lavoro, aumento dei redditi e riduzione della povertà.
La realtà dei fatti, invece, è che:
1) L’Italia sta facendo politiche di austerità da oltre 25 anni.
2) Proprio perché l’Italia ha fatto troppa austerità, l’economia non cresce e la povertà è in continuo aumento.
3) Se l’Italia facesse quello che propone la De Romanis, farebbe ancora più austerità, con conseguenze ancora peggiori di quelle attuali sull’economia del paese.
4) Le politiche di austerità fanno aumentare la povertà: Veronica de Romanis propone di ridurre in povertà assouta altri centinaia di migliaia di italiani. Non possiamo sapere se lo faccia in mala fede o semplicemente per incompetenza in materia.
Ora dimostriamo queste affermazioni.
Prima di tutto, che cosa è il “saldo primario”?
Il saldo primario è la risultante del bilancio pubblico al netto degli interessi pagati sui titoli di stato.
Ovvero: lo Stato incassa denaro mediante le tasse e “incassa”, prendendolo in prestito, denaro emettendo nuovi titoli di stato; nello stesso tempo paga gli interessi sul debito pubblico e restituisce agli italiani, sotto forma di spesa pubblica, il denaro di cui dispone.
Se il saldo primario è positivo, significa che lo Stato, al netto, ha incassato di più di quanto ha speso nei confronti dei cittadini italiani.
Ovvero: se il saldo primario è positivo, i cittadini italiani ricevono dallo Stato meno di quanto hanno pagato in tasse.
Ovvero: se il saldo primario è positivo, lo Stato sottrae denaro dalle tasche dei cittadini italiani senza più restituirlo. Dove va a finire? Naturalmente va a finire nei mercati finanziari, che detengono la maggior parte del nostro debito pubblico.
Ecco il grafico che rappresenta il saldo primario dello Stato italiano:
Questi sono i dati dell’ISTAT.
Dal 1992 ad oggi l’Italia è sempre stata in attivo del saldo primario, ad eccezione del 2009 (anno successivo alla crisi di Lehmann Brothers).
Ovvero dal 1992 ad oggi i vari governi che si sono succeduti, ad eccezione di Berlusconi nel 2009 (ma compreso Berlusconi in tutti gli altri anni che ha governato), hanno portato avanti il “programma economico” di togliere denaro dalle tasche degli italiani, per attuare il modello economico ciecamente sostenuto anche da Veronica De Romanis, che sostiene che le politiche di austerità dovrebbero portare crescita economica ad un paese.
Come già detto sopra, durante la trasmissione di Lili Gruber la De Romanis ha in realtà esibito un grafico differente, non ufficiale, corretto e “taroccato” sulla base di previsioni certamente sbagliate sulla possibile futura crescita del PIL italiano.
Non ci interessa comprendere quale sarebbe il significato di queste modifiche dei dati misurati dall’ISTAT.
Ci interessa, invece, comprendere quali siano le conseguenze delle politiche di austerità attuate in Italia da 25 anni a questa parte.
Sulla base dei dati ISTAT che abbiamo elaborato abbiamo prodotto questo grafico che mosta la correlazione fra la quantità di denaro, cumulativa, che lo Stato ha sottratto agli italiani per darlo ai mercati finanziari, e l’aumento della povertà assoluta nel paese.
A sinistra del grafico abbiamo le centinaia di miliardi di euro che dal 2000 ad oggi i vari governi hanno sottratto alle famiglie italiane.
Poiché il denaro sottratto non viene restituito, la sottrazione è cumulativa ovvero si tratta di denaro definitivamente sottratto alla capacità di spesa delle famiglie italiane.
La linea blu mostra la sottrazione, dal 2000 ad oggi, di circa 500 miliardi di euro alle famiglie italiane. Pari a circa il 30% del PIL attuale, come se ad ogni famiglia fosse stato sottratto il 30% del proprio reddito complessivo dal 2000 ad oggi.
La conseguenza, inevitabile, è un aumento della povertà assoluta delle famiglie.
Ad oggi in Italia ci sono 5,5 milioni di poveri assoluti.
Causati proprio dall’attuazione delle politiche di austerità.
La De Romanis, quindi, propone in TV dalla Gruber di potenziare le politiche che causano l’impoverimento degli italiani.
E la fa, naturalmente, con il sostegno del giornalista Massimo Giannini, altro incompetente in economia, e dell’arbitro non imparziale che si chiama Lili Gruber. Così, tanto per dare a credere che l’Ilaria Bifarini di turno (poveretta, secondo loro), non capisce nulla di economia. Mentre giustamente Ilaria Bifarini metteva in evidenza gli errori di fondo della visione neoliberista dell’economia.
Francamente ci risulta incomprensibile il ragionamento finale della De Romanis, secondo la quale non ci sarebbe austerità quando il livello di saldo primario è in diminuzione.
Una sedicente economista come lei dovrebbe avere, quantomeno, delle nozioni fondamentali di matematica e di statistica.
Le percentuali che rappresentano il saldo primario mostrano il valore, rispetto al PIL, di quanto denaro lo Stato ha sottratto alle famiglie italiane.
Se prima ci sottraeva 40 miliardi l’anno ed oggi ci sottrare solamente 30 miliardi l’anno, questo non significa che la quantità di denaro rimasta nelle tasche degli italiani stia aumentando, ma significa solo che le politiche di austerità durante i governi Renzi e Gentiloni si sono leggermente allentate rispetto ai precedenti governi Monti e Letta.
Ma la sottrazione di denaro sta continuando e la povertà in Italia (ma anche in Grecia e in altri paesi della UE) continua ad aumentare a causa dell’austerità.
Va bene essere incompetenti in economia, ma carenze così gravi in logica elementare le troviamo francamente inaccettabili, una presa in giro ai telespettatori.
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