di Dominella Trunfio
29.08.2018
…ma in TV non se ne parla, perché nessuno vuole disturbare le lobbies del tabacco.
I mozziconi di sigaretta inquinano di più di cannucce e buste di plastica.
A stabilirlo un nuovo rapporto di NBC News, secondo il quale tutto ciò succede perché nonostante la legge e la promessa di multe salate, sono in pochi coloro che si preoccupano delle conseguenze.
Quante volte avete sentito parlare della possibilità di riciclare i filtri delle sigarette? Probabilmente poche o mai, visto che non esiste una regolamentazione precisa sullo smaltimento delle cicche.
Mentre per le cannucce molte aziende hanno iniziato ad adottare una filosofia più green e a vietarle e per le buste di plastica c’ è stata una vera e propria mobilitazione, sui mozziconi, di strada fare ce n’è tanta da fare e sembra essere tutta in salita.
Il discorso del bagnino sulla spiaggia sarda: “Non gettate i mozziconi nella sabbia e venite dal sottoscritto per farvi dare un posacenere” è sintomatico di quello che succede da sempre, perché nonostante la promessa di multe salate (fino a 300 euro) sembra che la maggior parte delle persone non capiscano quale sia il vero problema.
Secondo il nuovo rapporto di NBC News, al primo posto tra i rifiuti inquinanti prodotti dall’uomo e che ogni anno finiscono in mare, ci sono proprio i mozziconi di sigaretta, le cicche.
La maggioranza dei 5,6 trilioni di sigarette prodotte ogni anno hanno un filtro fatto di acetato di cellulosa che ci mette più di 10 anni per decomporsi.
Immaginate, dunque, quello che succede nelle nostre belle spiagge dove le cicche vengono insabbiate.
Secondo i dati raccolti dal Cigarette Butt Pollution Project circa due terzi di questi filtri vengono gettati in strada o sulle spiagge, i filtri non biodegradabili finiscono per inquinare all’ennesima potenza.
Dal 1986, l’organizzazione ambientalista Ocean Conservacy, finanzia la pulizia delle spiagge: in 32 anni sono stati trovati 60milioni di mozziconi che con il rilascio di microplastiche avrebbero potuto distruggere l’ecosistema marino e gli abitanti dei nostri mari, inquinando fiumi, ruscelli e corsi d’acqua in generale.
Impossibile sapere quante sigarette siano state gettate, ma molti resti vengono ritrovati nello stomaco di uccelli, pesci e tartarughe e sono una delle cause principali della loro morte. Il problema però sembra non interessare a molti fumatori che continuano ad adottare un comportamento sbagliato.
Se nulla o quasi si può fare per impedire alle persone di fumare, con il progetto Cigarette Butt Pollution, fondato dal professore di salute pubblica alla San Diego State University Thomas Novotny in partnership con un gruppo di avvocati ambientalisti, si vuole vietare la produzione e commercializzazione di questi filtri non biodegradabili, ma per adesso a prevalere sono solo i conflitti d’interesse tra le lobby che li immettono sul mercato.
Guardate queste immagini di una campagna e di sensibilizzazione promossa dall’università del Texas nel 2009 per farci riflettere sull’inquinamento. Passano gli anni, ma a quanto pare non smette di essere attuale:
Tratto da:
https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/mozziconi-sigaretta-inquinamento-oceani/
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