Il governo anomalo rivela le menti e i cuori

di Giovanni Lazzaretti

Se dicessi «Questo governo farà senz’altro bene!» direi una sciocchezza. Ma una cosa è certa: questo governo ha mostrato di essere utile. Finché governo e opposizione sono standardizzati e fanno le banalità previste dai due ruoli, il popolo non si accorge di nulla. Ma quando il governo si presenta come anomalo, ecco che le opposizioni mostrano subito il loro vero volto.

Prendiamo quattro oppositori diversificati: Leonardo Becchetti (economista di Avvenire), Alessandro Sallusti (direttore de “il Giornale”), Carlo Cottarelli (l’intervistato permanente di Fabio Fazio), Pierre Moscovici (Commissario europeo per gli affari economici e monetari).

Becchetti auspica la fine del suffragio universale

Avevo scritto in una puntata precedente che Becchetti auspicava il bypass del Parlamento: voleva il «dialogo paziente e costante tra gli esperti e la società civile». Com’è noto, il dialogo tra esperti e popolo si traduce sempre in un monologo: solo il Parlamento può fare da cuscinetto tra esperti e popolo.

Per chi avesse dei dubbi, Becchetti è stato più esplicito su Twitter: «Non si può votare (o almeno non si può essere eletti) senza un esamino di scienza delle finanze. Se guidi senza sapere le regole della strada fai morti e feriti. Se voti senza sapere le regole di bilancio, lo stesso».

Becchetti auspica quindi la fine del suffragio universale: gli “esperti” votanti eleggeranno gli “esperti” parlamentari, confermando lo “status quo”.

Il problema è il seguente: chi saranno gli esaminatori in questo esamino di scienza della finanze? Perché, essendo i problemi dell’Italia di natura nOmismatica, conosco alcuni esaminatori che boccerebbero Becchetti senza remissione.

I risparmi di Sallusti

Sallusti piange sui miliardi bruciati in borsa: «I mercati non hanno gradito e bene fa Salvini a dire “chi se ne importa dei mercati”, se non fosse che hanno in mano i nostri risparmi». I “nostri” risparmi? “Nostri” di chi?

L’Italia ha un livello di povertà al 30%: questi di risparmi in borsa non ne hanno di sicuro. Poi c’è la fascia di quelli sotto mutuo: anche questi ovviamente non hanno nulla in borsa. (Sì, lo so che c’è anche la filosofia: «tieni i soldi investiti e indebitati di più». Filosofia erronea di cui parlerò, a Dio piacendo, in un’altra occasione).

Poi ci sono quelli come me che la borsa non la vogliono neanche vedere: l’hanno assaggiata in anni lontani, constatando che la mia Tata, comprando buoni postali, guadagnava più di me che mi facevo consigliare dall’esperto. 3 conti correnti + buoni postali: niente mercati.

Poi ci sono i “cassettisti”: gente che compra azioni e le tiene per ottenere dividendi; le rivendono solo al bisogno e non seguono il vento di borsa (le transazioni di borsa, com’è noto, sono pura speculazione in almeno il 90% dei casi).

Quindi il “noi” di Sallusti riguarda una piccola casta che ha soldi in abbondanza oppure gente che si è fatta mal consigliare. Il piccolo risparmiatore deve scegliere conti correnti, Titoli di Stato (meglio se CCT) e Buoni Postali, non prodotti finanziari: se sceglie prodotti finanziari, non aiuta l’Italia (cioè non aiuta se stesso) e rischia grosso.

Il ricatto di Cottarelli

Cottarelli da Fazio ha detto che le cose sono molto semplici: bisogna che qualcuno ogni mese ci presti tot miliardi di euro. Se questo non avviene, tutto si inceppa. E lo dice senza indignarsi.

In pratica sta dicendo che la democrazia esiste solo se partorisce un governo che fa quello che desiderano gli investitori: non so se sia peggio l’idea di Becchetti o quella di Cottarelli. Non gli viene nemmeno in mente di aggiungere «…tutto si inceppa! E questa è un’aberrazione della democrazia che va subito sanata!».

Perché nessuno si chiede «quelli che hanno i soldi, perché hanno i soldi, visto che i soldi si creano dal nulla?» Domanda troppo difficile per Fazio e Cottarelli, l’angolo del banale della Domenica sera.

Il debito troppo grosso di Moscovici

«In Italia il debito pubblico è troppo alto». Anche Moscovici meriterebbe un posto nell’angolo del banale. Poiché però prende un lauto stipendio pagato da noi, ci aspetteremmo anche che fornisse una buona ricetta.

Ad esempio: «Avete il debito pubblico troppo alto, dovuto interamente agli interessi passivi. Pertanto dovete emettere Titoli di Stato a tasso fisso e contenuto, e venderli solo agli Italiani. Quelli non venduti li farete acquistare alla vostra Banca Centrale. Oppure create un sistema di Banche Pubbliche e li fate acquistare a loro».

Ma non era ciò che già facevamo nel 1981? Eh, certo. Ma forse Moscovici non se lo ricorda più.

Conclusione

Governo di ragazzini incompetenti? Può essere. Ma Dio ci liberi dagli esperti.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

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