La mancanza di una visione necessaria al presente costringe a prendere atto dell’impossibilità di sperare politicamente.
Qui il video dell’articolo
Pubblicato anche su Sfero e Ovidio Network
Lo scambio polemico fra Ugo Mattei e Francesca Totolo andato in onda in questa diretta di Byoblu del 27 febbraio scorso, mostra per l’ennesima volta, ce ne fosse bisogno, quanto l’area del dissenso italiana sia ancora incapace di uscire dalle gabbie ideologiche e culturali per costruire una seria alternativa politica in grado di farsi comprendere da un numero di persone sufficiente e trasversale, in modo da porre le basi per una reale alternativa politica e culturale allo “spettacolo integrato”, e “progressivamente sostenibile”, dal quale siamo ormai ammorbati in modo irrecuperabile.
Fra un Mattei che continua a parlare di razzismo, difendendo le ONG, e una Totolo che vorrebbe rimpatriare per restituire forza lavoro a paesi i cui governi sono evidentemente impossibilitati a gestirla perché soggiogati da potenze troppo forti, proprio non vedo una via d’uscita.
Non sto certo dicendo che i due non abbiano delle ragioni, anzi.
Il problema è che Mattei difende la vita, giustamente, purtroppo in maniera politicamente inquietante e arrendevole allo status quo, nel momento in cui non riesce a concepire un mondo senza immigrazioni forzate.
La Totolo, dal canto suo, evidenzia giustamente il fatto che gli immigrati rifugiati e profughi siano un’esigua minoranza e denuncia il depauperamento della forza lavoro per dei paesi che ne avrebbero assolutamente bisogno, come se gli stessi paesi possano diventare miracolosamente capaci di accogliere i migranti che potremmo rispedire loro o che potremmo bloccare in mare o che potremmo far desistere dal partire, perché dovrebbero sapere che l’Italia non li accoglierebbe più.
Insomma, i due contendenti ragionano in maniera irrealistica, mostrando una scarsa visione delle reali condizioni politico-sistemiche che stanno dietro l’affare immigrazione clandestina, una visione che può a tratti apparire corretta, ma solo se si ragiona in modo superficiale, dimenticando la reale conformazione del potere moderno e non tirando le necessarie conseguenze politiche.
L’incapacità di sganciarsi dalle appartenenze ideologiche impedisce ai due di trovare una sintesi, cosa che un tempo sarebbe stata ritenuta indispensabile dagli statisti che avevano a cuore la sovranità nazionale.
Tale sintesi dovrebbe strutturarsi nella comprensione della necessità politica e giuridica di compenetrare i vari diritti umani e gli articoli che da questi ne derivano, per costruire una diversa narrazione globale capace di investire tutti gli enormi problemi della modernità.
In questo articolo, in cui ancora cercavo di attenzionare il nuovo CLN su tali esigenze, evidentemente inascoltato, avanzavo proposte relative proprio all’immigrazione e all’aborto, due temi assai caldi e divisivi che, seguendo tale prospettiva, potrebbero trovare una sintesi capace di costruire una narrazione diversa, ma comprensibile e appetibile per un popolo assai più ampio di quello delle piazze e delle kermesse “antisistema”, che in ogni caso non si sente in sintonia con la tendenza totalitaria del presente.
Se non nascerà un centro politico autorevole e capace di esprimere degli statisti adatti alla situazione attuale, non usciremo mai da dispute e divisioni buone solo a farci perder tempo ed energie che, arrivati a questo punto della storia, faremmo meglio a dedicare all’arte e alla creatività, prima che anche queste facoltà saranno del tutto resettate dall’artificialità di un’intelligenza che verrà ritenuta superiore solo perché riuscirà a scimmiottare quel pensiero che non saremo più in grado di riconoscere.
28 febbraio 2023
Andando al sodo sul tema dell’immigrazione, vedasi:
“No Way: il modello (vincente) australiano contro l’immigrazione illegale”, Analisi Difesa, 26 giugno 2018
L’Australia non ha mai incoraggiato l’immigrazione clandestina esprimendo la tendenza a valutarla più come un fenomeno di criminalità da combattere, perché lede gli interessi nazionali, che come un’emergenza umanitaria.
Nonostante gli ampi spazi oceanici che la circondano, l’Australia ha dovuto far fronte negli anni scorsi a crescenti flussi di immigrati illegali e richiedenti asilo provenienti per lo più dal sud–est asiatico, Iraq e Afghanistan. Non si tratta di numeri paragonabili a quelli registrati in Italia, dove gli spazi marittimi da percorrere sono più ristretti, ma nel 2013 in Australia si registrò il record degli sbarchi illegali con 20 mila arrivi.
La risposta del governo del Partito Liberale guidato allora da Tony Abbott fu il varo dell’Operazione “Sovereign Borders” tesa a ripristinare la sovranità sui confini marittimi con l’impiego della Guardia Costiera per respingere le imbarcazioni di immigrati illegali e riaccompagnarle nelle acque territoriali dei Paesi da dove erano salpati, generalmente Indonesia e Sri Lanka, con i quali Canberra ha stipulato accordi. Il governo indonesiano ha peraltro lamentato respingimenti non concordati di alcune imbarcazioni.
Il governo australiano ha sottolineato che non vi sono mai state vittime tra i migranti illegali. Se le imbarcazioni su cui viaggiavano sono in buono stato vengono riportate indietro al traino mentre i militari australiani forniscono cibo, acqua e assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno.
Proseguimento:
https://www.analisidifesa.it/2018/06/no-way-il-modello-vincente-australiano-contro-limmigrazione-illegale/
Da segnalare con il pennarello rosso il punto chiave di tutto l’articolo:
“Nel maggio 2015 il premier Abbott sottolineò che «nel bloccare le imbarcazioni abbiamo anche salvato delle vite» aggiungendo che «l’operazione Sovereign Borders è una lezione che oggettivamente tutti gli Stati dovrebbero imparare ad applicare».
Chiaro il riferimento all’Unione Europea la cui risposta venne aYdata alla portavoce Natasha Bertaud che precisò: «La UE applica il principio di non–respingimento. Non abbiamo intenzione di cambiare questo principio, quindi il modello australiano non sarà mai un modello valido per noi». ”
Commento
Quindi la vera domanda è :
il 35% di italiani che non ha votato alle ultime politiche nazionali ( settembre 2022 ) vorrebbe vedere gestita in Italia l’immigrazione secondo il modello vincente australiano o no?
La risposta è più che scontata, stessa identica cosa vale per la maggior parte del popolo italiano e le ragioni fondamentali sono molto semplici da capire, vedasi il mio prossimo post.
Da notare anche che Mattei era quello che nel 2021 a Byoblu TV diceva tutto convinto che ” bisogna costruire un fronte del dissenso che sappia intercettare il voto degli astensionisti e proporsi come forza alternativa in grado di governare rispettando la sovranità del popolo, e non fare tutto questo in riunioni tra capetti politici”, ergo, se il sentimento maggioritario popolare italiano verso la gestione dell’immigrazione è chiaramente molto diverso dal suo ma lui se ne frega altamente e allora diciamo che sulla sovranità del popolo italiano comincia a predicare bene ma poi nel concreto razzola male !
Ciao, grazie del bel contributo. Che dire, sull’incapacità della politica “alternativa” stenderei ormai un velo pietoso…
@Massimo Franceschini
Aggiornamento su Ugo Mattei che le potrebbe interessare.
Suoi recenti comportamenti molto scorretti:
https://www.liberiamolitalia.org/2023/02/20/considerazioni-scomode-sulla-manifestazione-di-sanremo/
Commento finale
A me già bastano questi due fatti ( quanto appena segnalato e la sua posizione pesantemente immigrazionista che va contro la realtà delle cose e pure contro il sentimento comune della maggior parte del popolo italiano ) più un altro fatto che già ho i tre indizi che fanno una prova che non è per niente credibile come leader di un movimento unitario autenticamente sovranista a livello nazionale, ovviamente se fossi stato cittadino torinese lo avrei votato come candidato sindaco ma in quell’occasione non c’era nulla di alternativo minimamente credibile, ma un conto è volere fare il sindaco di Torino, un altro conto completamente diverso è voler fare il leader di movimento unitario autenticamente sovranista.
1. “La Svezia, spaventata dalla criminalità, si blinda e chiude le porte agli immigrati”, Inside Over, 16 febbraio 2023
Dopo anni di porte spalancate e tanto buonismo, anche la Svezia cambia registro. Dopo la vittoria nel settembre 2022 il governo del conservatore Ulf Kristersson, appoggiato esternamente dal molto destrorso partito Democratici di Svezia, ha deciso, come promesso ripetutamente durante la campagna elettorale, di invertire radicalmente le tradizionali politiche d’accoglienza.
Come cambia l’immigrazione in Svezia
Pochi giorni fa Maria Malmer Stenergard, ministro per le politiche migratorie, ha annunciato in Parlamento le nuove misure. In primis la quota annuale di permessi accordati ai rifugiati scende drasticamente da 6.400 a 900 e viene confermata, come già deciso dal precedente esecutivo, la cessazione dei ricongiungimenti.
Inoltre nuovi importanti fondi sono stati erogati alla polizia di frontiera, i confini (assai porosi sino ad oggi) verranno blindati e saranno intensificate le espulsioni dei clandestini dal regno. Un problema non da poco: oltre centomila persone vivono in clandestinità nelle periferie delle principali città svedesi, una massa di fantasmi da individuare fermare, schedare (con un prelievo del loro dna) e poi imbarcare sul primo aereo con un biglietto di sola andata.
Misure ormai inevitabili ma forse tardive. Grazie alle pessime politiche dei vari governi socialdemocratici la Svezia è stato il Paese più generoso (e miope) dell’Unione europea e oggi l’8 per cento della popolazione — complessivamente circa dieci milioni di abitanti — è di religione islamica. Un segmento che continua a crescere: entro il 2050 è previsto che i musulmani saranno il 30 per cento.
Il risultato delle politiche della sinistra
La Svezia metropolitana è ormai un far west e interi quartieri sono zone off limits, controllate dalle circa quaranta bande arabe, africane, afghane tutte dedite allo spaccio o ai traffici d’armi e di esseri umani. Una società parallela e illegale in cui violenza è la norma, un’abitudine, un mero dato quotidiano: nel 2021 la polizia ha registrato 335 sparatorie, 46 omicidi, 112 feriti e l’85 per cento degli arrestati sono d’origine straniera. Come commenta Linda Straff, responsabile dell’intelligence nazionale, i protagonisti “sono tutti cresciuti in Svezia e provengono da gruppi socio-economicamente deboli e molti sono immigrati di seconda e terza generazione”. Insomma, l’integrazione si è rivelata un fallimento pieno, un problema dai costi sociali enormi e foriero di rischi imprevedibili.
Proseguimento:
https://it.insideover.com/migrazioni/la-svezia-spaventata-dalla-criminalita-si-blinda-e-chiude-le-porte-agli-immigrati.html
PS commento nel prossimo post
Rispondo come nell’altro: siamo condannati a seguire una determinata agenda.
@ Massimo Franceschini
A titolo di cronaca, ieri ho scritto due post a titolo integrativo del post “La Svezia, spaventata dalla criminalità, si blinda e chiude le porte agli immigrati” di cui sopra, finora non sono stati pubblicati, siccome sono pienamente pertinenti con l’argomento oggetto della discussione e pure interessanti ( TV e giornaloni non ne hanno mai parlato, chissà come mai….!! ) e allora sarebbe un peccato se non venissero pubblicati per dimenticanza o per qualisiasi altra ragione.
Commento al post precedente.
Prima parte
Visti gli attuali presupposti negativi esistenti in Italia:
https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/261-cronaca/93767-la-consolidata-pericolosita-della-mafia-nera-in-italia.html
https://www.rassegneitalia.info/emergenza-criminalita-gli-stranieri-delinquono-5-volte-in-piu-rispetto-agli-italiani-ecco-i-dati-istat/
che ci porteranno dritto dritto verso il totale disastro svedese nel giro di poco tempo, e allora come mai in Italia sull’immigrazione ancora si sragiona con le fette di salame negli occhi?
Perché siamo condannati a seguire un determinata agenda?
Integrazione. Prima parte.
1. “L’ascia nera, ex schiava racconta gli orrori della mafia nigeriana. Inchiesta
Uscito l’E-book “L’ASCIA NERA, INCHIESTA SUGLI ORRORI DELLA MAFIA NIGERIANA”, scritto dal giornalista Claudio Bernieri con una ex prostituta nigeriana, articolo a cura di Affaritaliani
Lunedì, 14 gennaio 2019
https://www.affaritaliani.it/cronache/l-ascia-nera-inchiesta-sugli-orrori-della-mafia-nigeriana-581687.htm
1A. https://www.byoblu.com/2021/06/11/vi-racconto-i-segreti-della-mafia-nigeriana-claudio-bernieri/
Commento.
La sera del 13 giugno 2019 l’avevo visto tutto e questo è il commento che feci a caldo:
“in poche parole, la magistratura italiana sul caso dell’omicidio di Pamela ha voluto escludere del tutto la DIA, Direzione Investigativa Antimafia, che stava facendo indagini sulla mafia nigeriana connese anche al caso dell’omicidio di Pamela, poi ancora, Claudio Bernieri dice chiaro e tondo che tutti questa mafia nigeriana arrivata in Italia non è per niente frutto del caso ma ci sono stati anni fa precisi accorsi segreti fra alti vertici corrotti del governo nigeriano e alti vertici del settore petrolifero italiano ( ENI, non fa il nome ma lo fa intendere chiaramente ) e della politica italiana ( PD , non fa il nome ma lo fa intendere chiaramente ) , con ovviamente la compiacenza dei servizi segreti italiani, secondo i quali accordi segreti si scambiavano diritti petroliferi su grandissimi giacimenti di petrolio in Nigeria in cambio della ricezione da parte dell’Italia di un enorme flusso pluriennale di migranti nigeriani con una corsia preferenziale per i membri della mafia nigeriana che così il governo nigeriano se ne poteva liberare man man nel corso degli anni, insomma, dei geni del male……!!
Claudio Bernieri ha rinunciato per sempre a continuare l’inchiesta su “Oil For Migrants” in Nigeria perché ha sentito puzza di morte immediata se solo avesse tentato a scavare ancora più a fondo e quindi questo lavoro dice che l’ha fatto anche per mettere in guardia la magistratura, oltre che i cittadini italiani, insomma, non sarà un eroe giornalista ma comunque il suo lavoro l’ha saputo fare bene, se la maggior parte dei giornalisti italiani fossero così intraprendenti e curiosi come Claudio Bernieri e allora ad esempio questa fake pandemia sarebbe finita solo dopo pochi mesi o non sarebbe mai iniziata, l ‘Italia sarebbe già fuori dalla gabbia economica dell’euro e magari starebbe già trattando con successo l’uscita dalla gabbia militare NATO, ecc…..”
Integrazione. Seconda parte.
Oil For Migrants!!
https://www.wallstreetitalia.com/rifugiati-in-cambio-di-petrolio-italia-mette-in-imbarazzo-bruxelles/
https://www.vocidallestero.it/2016/04/06/litalia-e-malta-hanno-davvero-scambiato-diritti-petroliferi-con-rifugiati/
Breve commento finale
Hanno fatto la stessa cosa e su scala molto più ampia con la Nigeria ma con intenzioni molto più malevole, vedasi ottima inchiesta segnalata nel precedente post.
Commento al post precedente. Seconda parte .
Una più che plausibile risposta:
https://gefira.org/en/2017/07/17/la-rete-dellimmigrazione-di-george-soros-in-italia/
insomma, una colonia europea degli USA come l’Italia gli deve assomigliare ( agli USA che sono un melting pot con alto tasso di criminalità per antonomasia ) sempre più in negativo e quindi minarne l’omogeneità della popolazione locale diventa un must considerando anche che era stato già deciso ai piani moooolto alti:
“EU should ‘undermine national homogeneity’ says UN migration chief”, BBC, June 2012
https://www.bbc.com/news/uk-politics-18519395
oups, ma che strane coincidenze……!!
Già…
@Massimo Franceschini
Grazie mille del suo rapido e autorevole feedback, apprezzato al 100%!!
Grazie a te. Comunque, riguardo ai commenti ed alle tue lamentele riguardo ai ritardi di pubblicazione dei commenti, devi tener presente che questo sito non ha stipendiati, è gestito da volontari, grazie.
@ Massimo Franceschini
Erano semplicemente segnalazioni a titolo di cronaca, infatti non c’era nessuna intenzione lamentosa da parte mia in quanto già sapevo che il sito è gestito da volontari.
Grazie mille per tutte le pubblicazioni e buona domenica.
Aggiornamento!
Ieri sera a “L’Ora della Verità” su Byoblu TV, Ugo Mattei l’ha sparata grossa, dicendosi totalmente contrario all’invio di armi da parte della UE all’Ucraina ( un’ovvietà ) diceva che lui comunque è e rimane un europeista ed essendo europeista la soluzione più efficace per lui sarebbe quella che la UE dovrebbe inviare uomini e mezzi militari in Ucraina come forza di interposizione fra ucraini e russi e sempre secondo lui siccome già questo era stato fatto in Jugoslavia con successo e allora rifarlo in Ucraina sarebbe la prova del nove della maturità della UE come soggetto geopolitico che gode di una certa autonomia , insomma, svarioni storici da pennarello rosso e utopie adolescenziali
Integrazione.
Ecco l’audio video della puntata di ieri sera ( 11 maggio 2023 ) “L’Ora della Verità” su Byoblu TV, in particolare il seguente passaggio:
“Altro tema affrontato: la votazione del parlamento dell’Unione europea a favore del regolamento che stanzia 500 milioni di euro per la produzione di armi destinate all’Ucraina.”
https://www.byoblu.com/2023/05/11/e-lora-della-verita-11-5-23/
e proprio in quell’occasione Ugo Mattei fa il suo “show” del quale ho fatto una sintesi nel precedente post.