I danni delle leggi speciali e delle normative d’eccezione

di Anna Rossi

Per il bene degli Stati sarebbe necessario che i filosofi fossero re o che i re fossero filosofi
(Platone)

L’analisi storica ci spiega che c’è una tendenza irresistibile dei governi a fare delle emergenze un paradigma di governo.

Fatti normativi, nati come temporanei, sono divenuti spesso permanenti. Se le leggi speciali e le normative d’eccezione incidono sulla libertà individuale il percorso sociale dei cittadini diventa però minato.

Abbiamo assistito e assistiamo tutt’oggi a una concertazione mediatica della “narrazione unica” di questa influenza pandemica. Non possono mancare all’appello orde di moralisti atte a proteggere posizioni in difesa di scelte politiche che pretendono obbedienti fedelissimi (non importa se imbarazzanti personaggi con CV scarsi o inesistenti) devono essere pronti a sostenere il mantra dell’anteporre a tutto le vite umane da salvare dimenticando cinicamente l’80% dei malati non-COVID-19 ossia i “non correttamente appestati” (che amministrativamente sono stati messi da parte – leggi un accumulo di circa 80mila interventi rimandati e i malati oncologici).

Si dirà che all’inizio nessuno ne sapeva molto… ma allora perché invitare a non procedere con le autopsie (autopsie fondamentali per lo studio e l’evoluzione del virus – obbligatorie per esempio in Germania), incenerire poi i corpi dei malcapitati ai quali negare addirittura l’ultimo saluto della dipartita?

Quanto può essere barbaro un paradigma di governo simile?

Qualche cenno interessante sulla capacità di gestione di paesi dove la selezione della classe dirigente politica è decisamente incomparabile con quella attuale italiana…

Apprendo da un articolo-relazione del 28 maggio 2020 – Per una controstoria dell’emergenza covid-19 – di Carlo Cuppini, redattore editoriale, alla nota 34:
Israele ferma il contagio facendo compilare quotidianamente un semplice questionario on-line a tutti i cittadini; questo ha permesso alle autorità di avere una mappa in tempo reale dei sintomi e dei casi sospetti con un valore statistico, quindi approfondire e intervenire dove necessario; né app, né tamponi, né reclusioni indiscriminate (o almeno poche e brevi)… soltanto una semplice e buona idea. Del tipo di quelle che in due mesi di lockdown il nostro governo non è stato in grado di partorire e organizzare“.

e ancora alla nota 19:
A proposito di Burioni: in questi giorni abbiamo anche scoperto che gli scienziati che ha scelto il Governo come consiglieri-decisori, e quelli che hanno scelto i media mainstream per (in)formare l’opinione pubblica, sono “gli scienziati più scarsi del mondo”, secondo la classifica di Scopus, basata su titoli, pubblicazioni e citazioni in altrui pubblicazioni: tra i peggiori figurano (in ordine sparso) i ben noti Walter Ricciardi, Roberto Burioni, Silvio Brusaferro, Maria Rita Gismondo

A dire il vero l’evoluzione della decadenza del potere politico che guida il carro del “potere” mi ricorda tanto un antico proverbio arabo che recita:
Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani”.

Usciamo da questo incubo uniti!

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