Come formare i nostri ragazzi: un videogioco sulla Democrazia e sull’Economia?

di Davide Gionco

Sono anni che discutiamo su questo blog di Economia, di Democrazia, di come si potrebbero risolvere i problemi del nostro paese.
Il problema è che in Italia ci sono anche troppe poche persone che hanno capito come potrebbe funzionare meglio un paese con una diversa gestione dell’economia ed una diversa gestione della democrazia.

In scenarieconomici.it ed altri siti internet della nostra area di pensiero discutiamo di questi argomenti.
Altri italiani verranno raggiunti dal videoblog Byoblu.com, che ci auguriamo riesca quanto prima ad assumere il rango di una televisione; altri leggono i libri di Pietro Ratto, di Nino Galloni, di Giuseppe De Palma, di Costantino Rover, ecc. (mi scusino gli esclusi, ma sarebbero in troppi da elencare)
Alcuni si sono già abbonati alla rivista cartacea mensile Sovranità Popolare (abbonatevi anche voi, senza abbonati un giornale sovran-èppopolare non può sopravvivere).
All’interno della nostra associazione Confederazione Sovranità Popolare stiamo anche studiando come realizzare una nostra radio (chi è interessato ci contatti).
Ogni settimana ci sono convegni sul territorio nazionale (per chi fosse interessato, esiste un’Agenda degli eventi di sovranità popolare) a cui partecipano molte persone.

Tuttavia ancora moltissime persone non verranno raggiunte dai nostri messaggi.
Soprattutto non verranno raggiunti i ragazzi, le nuove generazioni, che su internet non sono interessati ad informarsi, che la scuola non forma, che non leggono libri e giornali, che non ascoltano la radio, che non guardano la tv, che non vengono ai nostri convegni.

Eppure proprio i nostri ragazzi hanno bisogno non solo di in-formarsi, ma hanno anche bisogno di formarsi ad un modo diverso di vivere l’economia e la democrazia.
I nostri ragazzi passano molte ore occupati nei videogiochi e ad ascoltare musica.
Purtroppo, però, i videogiochi li formano ad essere gli adulti che i poteri forti si attendono che diventino: persone sole in lotta contro gli altri per vincere: io ti sconfiggo e tu perdi, un solo vincitore. E la musica li forma a diventare persone passive, che si uniformano a quello che fanno tutti gli altri.

Ma se guardiamo la nostra Costituzione, i valori fondanti della nostra società immaginano un popolo in cui ogni persona è valorizzata per quello che è, non però per mettersi in competizione con gli altri, ma per collaborare tutti insieme al successo della società in cui viviamo.
E’ la collaborazione, unita all’impegno personale ed alla valorizzazione delle qualità di ciascuno, a permetterci di realizzare una società in cui tutti ce la fanno, in cui non si lasciano delle persone indietro, in cui il lavoro ha come primo scopo il produrre cose buone per gli altri, non l’arricchimento personale.

Ed ecco l’idea che ci è venuta: perché non realizzare un videogioco in cui, a differenza di tutti gli altri videogiochi, sia impossibile vincere da soli: si vince solo giocando in squadra, facendo ciascuno la propria parte. La squadra vince se tutti ce la fanno. Insieme.
E perché non realizzare un videogioco in cui non siano gli autori ad imporre le regole, ma dove i giocatori stessi possano, discutendo e votando democraticamente, cambiare le regole del gioco in modo da aiutare tutti a vincere?

Per il momento siamo solo a livello di idee. Ci piacerebbe ricevere i vostri contributi.
Anzi, saremmo lieti di raccogliere insieme delle persone che vogliano sviluppare il progetto, fino a stabilire le risorse necessarie a realizzarlo e il modo per trovarle.

Riporto qui a seguire la “schede di progetto”, per quanto è emerso fino ad ora.

Obiettivi:

  • Coinvolgere molti giovani e giovanissimi, portandoli alla conoscenza dei valori della sovranità popolare.
    Partecipare ad un videogioco avvincente diventa la nuova modalità per trasmettere valori e contenuti culturali.
  • Creare una comunità in cui i giocatori possono, democraticamente, cambiare le regole del gioco. Si parte della regole attuali della democrazia e dell’economia, che impediscono il benessere economico della maggior parte delle persone, per arrivare a regole che consentano a tutti di vincere. Si vince in comunità, non da soli.
  • Coinvolgere fattivamente i giocatori nella diffusione delle attività della Confederazione Sovranità Popolare: diffusione di articoli, di notizie, conoscenza nei nostri articoli
  • Coinvolgere le famiglie dei giocatori nel nostro Circuito Economico

Caratteristiche del videogioco:

  • C’è lo “Stato” che fa le regole del gioco ed assicura a ciascun giocatore uno stipendio mensile in cambio del proprio “lavoro”.
  • Lo Stato è organizzato su 3 livelli amministrativi: Statale, Regionale, Comunità Locale. Ciascun livello ha le proprie competenze legislative e fiscali.
  • Lo Stato, secondo le regole stabilite, emette e fa circolare una moneta virtuale che viene utilizzata per il pagamento degli stipendi, per mantenersi in vita nel gioco.
  • Viene creato un mondo economico semplificato, con 15-20 mestieri (ciascuno sceglie il preferito) che danno diritto ad uno stipendio se, su richiesta di altri (soggetti privati o soggetto pubblico), si svolge il proprio lavoro.
  • Ogni mese ogni giocatore deve sostenere delle spese di sopravvivenza: alimentazione, salute, casa, energia, trasporti. Ogni mese ogni giocatore deve pagare le tasse allo Stato.
  • L’organizzazione del videogioco propone ogni mese (?) degli obiettivi comuni da realizzare, pubblici, ad esempio la costruzione di una scuola locale.
    La costruzione deve avvenire in modo compartecipato (ciascuno il suo mestiere), ma anche in modo appassionante, stile Minecraft o Simcity.
  • Possibilità di incrementare il proprio reddito partecipando a dei quiz online relativi ai contenuti dei nostri articoli o video o anche svolgendo del “lavoro” consistente in attività in favore della Confederazione Sovranità Popolare, come ad esempio: diffusione dei nostri articoli e video sui social media; pubblicizzazione dei nostri eventi; partecipazione fisica ai nostri eventi sul territorio (vale di più).
  • Lo Stato mette a disposizione delle banche private che svolgono il servizio di risparmio per i giocatori ed il servizio dei pagamenti (tipo bonifico)
  • Non si vince da soli, ma in comunità. Ogni mese (?) la comunità vince se viene raggiunto l’obiettivo del mese e se ciascuno del gruppo è arrivato a fine mese con il proprio reddito ed i propri risparmi.
  • Inizialmente vengono stabilite delle regole del gioco simili a quelle attuali che vincolano la spesa pubblica, la creazione di denaro; che limitano le decisioni democratiche.
    Tali regole renderanno gradualmente più difficile perseguire gli obiettivi del gioco.
  • I giocatori sono chiamati a riunirsi in assemblee (locale, regionale, nazionale) nelle quali possono decidere, insieme, di cambiare le regole del gioco e la destinazione degli investimenti pubblici, che vanno ad influenzare il loro stipendio mensile, ma anche i costi per la sopravvivenza e la quantità di tasse da pagare.
  • Le regole del gioco possono essere scelte fra le regole proposte dalle news diffuse dal Telegiornale del videogioco. Inizialmente prevalgono le news che danno consigli sbagliati (neoliberisti, ad esempio), i consigli giusti sono poco presenti. Man mano che lo Stato decide di investire in “qualità dell’informazione”, la frequenza dei consigli giusti aumenta.
  • Le comunità locali sono composte da 10-20 (?) persone “amiche”. Le comunità regionali sono composte da un rappresentante di comunità locale, fino a 100 rappresentanti. Il parlamento nazionale è costituito da rappresentanti regionali, fino a 100. Ogni comunità si darà un proprio nome. Queste cifre saranno da ottimizzare durante lo studio del videogioco.
  • Quando una comunità vince. I partecipanti ricevono come premio la possibilità di convertire la moneta virtuale in buoni sconto REALI da spendere nel nostro circuito economico, a cui le famiglie dei giocatori devono iscriversi per poter partecipare.
  • L’iscrizione al circuito economico potrebbe essere l’unica fonte di finanziamento del videogioco. Da verificare se economicamente sta in piedi.
  • Problema: come gestire i giocatori che partecipano poco, penalizzando il resto della comunità.
  • Nelle sessioni del videogioco viene trasmessa musica (rap?) i cui testi danno dei suggerimenti su come condurre il gioco con successo. Si potrebbero poi organizzare concerti con questi musicisti, che sarebbero occasioni di incontro della community e di festa, da abbinarsi con le iniziative del circuito economico e magari degli interventi “culturali” sui nostri temi di sovranità popolare.
  • Vengono creati dei personaggi virtuali “cattivi” emblematici e rappresentanti dei poteri forti che distorcono la democrazia e l’economia a loro vantaggio ed a nostro danno. Uno degli obiettivi, comuni, potrebbe essere quello di ridurre il loro potere, tramite “opportune” azioni democratiche.

Risorse necessarie per realizzare il progetto:

  • Un economista/contabile, per scrivere gli algoritmi del sistema economico
  • Uno psicologo
  • Un sociologo
  • Uno o più programmatori informatici
  • Uno specialista in effetti grafici
  • Un musicista
  • Risorse economiche per lo start-up, ancora da quantificare.

Contattateci.
L’Italia non si salva limitandoci a pigiare i tasti del nostro smartphone: diamoci da fare con delle azioni concrete che portino al cambiamento della nostra società

Davide Gionco
segreteria@sovranitapopolare.it

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