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Lo scorso 8 Aprile, l’aula del Senato ha approvato con 212 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astensioni l’ordine del giorno, firmato da tutti i gruppi parlamentari, perché il governo si attivi per l’istituzione di un protocollo unico nazionale per la gestione domiciliare dei malati Covid 19.
Questo articolo tratto da quifinanza.it, spiega bene in dettaglio le implicazioni di questa indicazione parlamentare.
Cura domiciliare Covid, dopo l’ok del Senato cambia tutto: cosa fare e cosa no | QuiFinanza
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Aggiornamenti. Prima Parte.
1. “Covid: il ministero della Salute ricorre al Consiglio di Stato contro le cure domiciliari”, L’Indipendente
22 Aprile 2021
Il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, e l’Agenzia italiana del farmaco hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza con la quale il Tar del Lazio, il 4 marzo scorso, aveva stabilito che i medici nel trattamento dei pazienti positivi al coronavirus potessero «prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza» senza necessariamente attenersi ai protocolli Aifa che prevedono che le cure domiciliari si basino sulla somministrazione di paracetamolo e vigile attesa. Il ricorso, oltretutto, arriva a pochi giorni di distanza dal voto con cui il Senato, in modo quasi unanime (212 a favore, 2 astenuti, 2 contrari), ha chiesto al governo di approvare un protocollo unico nazionale per regolamentare e ampliare le cure domiciliari contro il Covid-19. Il ricorso va nella direzione esattamente contraria.
Un ricorso che «lascia senza parole» afferma in una nota il Comitato Cure Domiciliari Covid-19, ovvero l’associazione di medici che aveva presentato il ricorso in favore delle cure domiciliari che era stato accolto dal Tar. Sottolineando come il ricorso vada contro le fondamenta stesse delle cure domiciliari che necessitano «la libertà dei medici di fare riferimento alla propria esperienza e formazione per curare i pazienti in scienza e coscienza, con libertà prescrittiva dei farmaci ritenuti più efficaci e la necessità di agire tempestivamente, ovvero entro le prime 72 ore» differentemente da quanto era previsto dal protocollo Aifa basato su vigile attesa con Paracetamolo. Il Comitato chiede al ministro Speranza di fornire al più presto delucidazioni in merito al ricorso.
Non va dimenticato, inoltre, che la validità dei trattamenti domiciliari è ormai ampiamente dimostrata, non solo da diverse ricerche scientifiche, ma anche dall’esperienza di molti paesi esteri, che proprio attraverso migliori protocolli di cure domiciliari hanno ottenuto livelli di contagio e tassi di mortalità ben al di sotto di quelli italiani.
Riferimento:
https://www.lindipendente.online/2021/04/22/cure-covid-il-ministero-della-salute-ricorre-al-tar-contro-le-cure-domiciliari/
Aggiornamenti. Seconda Parte.
Covid, cure a casa: “vigile attesa”, nuove linee guida del Ministero, pubblicato da Imolaoggi
27 aprile 2021
La circolare per le cure a casa, firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza e dal direttore della Programmazione sanitaria Andrea Urbani, aggiorna le linee guida emanate a novembre, ma seguiranno altri aggiornamenti.
CURE A CASA PER I CASI LIEVI – “Per caso lieve – spiega il testo – si intende presenza di sintomi come febbre (più di 37.5 gradi C), malessere, tosse, faringodinia, congestione nasale, cefalea, mialgie, diarrea, anosmia, disgeusia, in assenza di dispnea, disidratazione, alterazione dello stato di coscienza. In linea generale, per soggetti con queste caratteristiche cliniche non è indicata alcuna terapia al di fuori di una eventuale terapia sintomatica di supporto”.
Oltre a vigile attesa, saturimetro (92% è il valore soglia che deve allertare ) e farmaci sintomatici come tachipirina o antinfiammatori, fra le altre indicazioni “non utilizzare routinariamente corticosteroidi. L’utilizzo della terapia precoce con steroidi si è rivelata inutile se non dannosa in quanto in grado di inficiare lo sviluppo di un’adeguata risposta immunitaria; non utilizzare eparina. L’uso di tale farmaco è indicato solo nei soggetti immobilizzati per l’infezione in atto; evitare l’uso empirico di antibiotici; non utilizzare idrossiclorochina la cui efficacia non è stata confermata in nessuno degli studi clinici randomizzati fino ad ora condotti”.
MONOCLONALI – “Recenti evidenze indicano come alcuni degli anticorpi monoclonali in uso o di prossimo utilizzo possano non essere efficaci contro determinate varianti virali come la B.1.351 (sudafricana) e la P.1 (brasiliana). Di questo verrà tenuto conto in sede di scelta terapeutica anche in relazione alla situazione epidemiologica locale. In base all’avanzamento delle conoscenze, potrà essere considerata l’opportunità di determinare la variante virale implicata nell’infezione prima di decidere su quale anticorpo o combinazione di anticorpi monoclonali orientare la scelta terapeutica”.
Riferimento e proseguimento:
https://www.imolaoggi.it/2021/04/27/covid-cure-a-casa-linee-guida/
Brevissimo commento.
Mentono sapendo di mentire pur di far continare questa fake pandemia a tutti i costi, vergognosi e criminali per usare un eufemismo!!