Media & Politica uniti nella farsa che distrugge i diritti umani ed il Paese
È ora di capire che TUTTE le aride polemiche del menù politico quotidiano sono falsate da una narrazione artefatta e ben studiata da parte dei media, che vede TUTTA la politica complice nell’elaborarne la trama.
Purtroppo la trama pervade, troppo spesso, anche la maggior parte di quei personaggi percepiti come “antisistema” che, “magicamente”, appena arrivano in TV perdono smalto, verve e incisività.
Governo e opposizione traggono la loro “legittimazione”, o almeno tentano di farlo, non tanto dal voto popolare, sempre meno proporzionale e falsato da scorrette campagne elettorali, ma da contrapposizioni democraticamente sterili, spesso becere, di fatto criminali.
Le forze politiche, ben assistite dalla “coreografia” mediatica, inscenano continuamente diatribe atte a catturare l’attenzione: vere e proprie farse che, per ogni tipo di problema, hanno come “soggetto” centrale l’aspetto “finale” del problema stesso, quello più visibile e immediatamente percepibile dal pubblico dello spettacolo, che siamo noi.
Ovviamente, il problema “soggetto” dello show è prodotto da azioni, scelte e situazioni che lo hanno determinato: è l’ultimo anello di una catena in gran parte tenuta nascosta allo spettatore, di cui si fa raramente intravvedere di più.
Basta fare pochi esempi per capire l’evidenza di quanto sto affermando.
Intanto iniziamo a vedere cosa ci riserva il “programma di intrattenimento politico” di questi giorni.
Come spettacolo di contorno, a volte portato sulla ribalta della prima serata, abbiamo l’affaire “azienda famiglia Di Maio”, ma i piatti forti del palcoscenico sono: la polemica sul “Global Compact”, una new entry che sfrutta l’enorme filone “IMMIGRAZIONE”, e gli evergreen “DISOCCUPAZIONE” e “MANOVRA–SPREAD–EUROPA”.
Riguardo al Global Compact si sprecano gli appelli alla “sicurezza” ed a “combattere il traffico di esseri umani” da una parte, mentre dall’altra si cercano “vie legali per l’immigrazione”, da considerare ormai, come affermato anche dal Presidente Mattarella, un fattore “strutturale” e non più “emergenziale” del mondo moderno.
Ecco la farsa!
Ecco il soggetto dello spettacolo!
Dobbiamo considerare l’IMMIGRAZIONE, che sarebbe l’ultimo anello di una catena di feroci “errori”, azioni e scelte, come un fatto STRUTTURALE!
I registi e gli attori dello show eliminano dalla narrazione la prima, grande, semplice verità: l’immigrazione è, prima di tutto, una enorme INGIUSTIZIA!
Possiamo accettare un mondo in cui un cittadino debba prendere in seria considerazione di non poter vivere nel suo Paese, fra i suoi cari?
Non c’è una sostanziale VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI in ciò?
La sinistra dell’abbattimento delle frontiere non sente qualcosa di strano?
Forse affermare questo comporterebbe di dover individuare le vere cause di tale ingiustizia?
Meglio urlare al fascista di turno al posto di sforzarsi con una seria analisi ed ammettere grossolani errori nel pretendere l’integrazione di soggetti che con i diritti umani niente hanno a che vedere, o di cui mai hanno sentito parlare?
Forse confessare l’errore dell’appoggio all’esportazione della democrazia fa troppo male?
Forse sarebbe un po’ troppo per il “sistema politica–spettacolo” bipartisan individuare i soggetti politici ed economici che causano l’immigrazione di massa e spiegare come se ne avvantaggiano?
La destra se la prende con gli scafisti, ma PRIMA?
Quindi, meglio darci in pasto le finzioni di una destra “ordine e sicurezza”, non meno ipocrita di una sinistra dell’accoglienza generalizzata!
Tanto, le spalle che sopporteranno gli squilibri sono quelle delle comunità, ben intrattenute, impaurite e rese colleriche dall’insulsa “politica-spettacolo” e dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza.
Veniamo allo “spettacolo” DISOCCUPAZIONE.
Anche qui, la farsa inscena un gioco delle parti in cui si magnifica o demonizza il reddito di cittadinanza, l’ultimo anello nella catena del problema.
Da una parte ci dicono che servirebbe immediatamente, abbiamo in effetti oltre 5 MILIONI di indigenti ed altrettanti a rischio, ma che possiamo tranquillamente aspettare la primavera, le esigenze organizzative e di bilancio, le tattiche interne alla diarchia di governo!
Dall’altra parte ci si dice che non è bene regalare soldi, certo nella paura che siano un’arma elettorale invincibile, con la motivazione che non darebbero lavoro!
Il semplice fatto che “più soldi in mano alla gente” crei immediatamente più domanda di beni e servizi è per questi signori del tutto impensabile?
Certo, la vera soluzione è, o dovrebbe essere, una “semplice” PIENA OCCUPAZIONE! Chissà come mai, è considerata pressoché IMPOSSIBILE da tutti gli attori dello spettacolo!
Dalla finanza e dagli organismi privati che la gestiscono addirittura indesiderata!
Guai se lo Stato si impegnasse a crear lavoro per i suoi cittadini!
Orrore e peccato!
Come fare poi, senza RISORSE?
E con la parola magica RISORSE, abbiamo l’ultimo anello del terzo spettacolo evergreen, “MANOVRA–SPREAD–EUROPA”, a cui si aggancia immediatamente il penultimo anello: quello del DEBITO!
Qui l’ipocrisia degli schieramenti raggiunge l’apice, dato che sul soggetto risorse/debito le parti sono quasi del tutto indistinguibili, il copione diventa un monologo!
La nostra povera Nazione non avrebbe soldi sufficienti per fare ciò che la COSTITUZIONE vorrebbe per il Paese e per i suoi cittadini!
In effetti, ciò è parzialmente VERO!
Il problema è che in TV e nei partiti non si dice che al nostro Stato è stata tolta una cosa fondamentale per qualsiasi Stato: la sua moneta!
Ciò è avvenuto progressivamente a partire dai primi anni ’80, liberando di soppiatto la Banca d’Italia dal Ministero del Tesoro e con tutta una serie ulteriore di passaggi culminati con l’adesione alla Comunità Europea e all’Euro: lo Stato Italiano non ha più soldi da potersi stampare, per avere RISORSE deve indebitarsi con le banche private che detengono la BCE!
Alla faccia della nostra COSTITUZIONE, che vede così tutta la sua prima fondamentale parte andare a farsi friggere!
Lo show delle parti si fa su questo soggetto sublime, una coreografia danzante di “giornalisti liberi”, dotti, saggi e tecnici che decantano l’Europa come la culla della democrazia e della pace, mentre nascondono sotto il tappeto le rovine della guerra che la finanza e le oligarchie hanno sferrato alle nazioni e alle società civili produttive, con l’arma “definitiva” e “onnipotente” del DEBITO.
Mentre occultano le ceneri di quei diritti costituzionali di cui potevamo andare orgogliosi!
“Più Europa” è il mantra della sinistra che, forse invidiosa delle “grandezze” altrui vuole gli USE, per essere sempre più protagonisti sullo scacchiere internazionale!
Quegli USE che, a ben vedere e nonostante tutti i proclami, diventano lo sbocco inevitabile della destra al governo che “non ha mai detto di voler uscire dall’Euro”!
Saremmo noi così “pazzi” da non partecipare allo spettacolo globale dell’aspro confronto Usa, Russia, Cina?
Senza un nostro esercito da far valere sul campo da gioco?
Giammai!
La pace si costruisce con la guerra, lasciamo l’esempio ai Santi!
La verità è che il governo giallo–verde, dato il grande sostegno popolare, aveva l’occasione storica di dire all’Europa che le scelte dei governi passati tradivano la prima e fondamentale parte della nostra Costituzione e che, di conseguenza, avrebbe iniziato a studiare tutta una serie di passi e riforme che, pur rimanendo nell’Euro, avrebbero permesso di fare una manovra economica in favore del lavoro, dell’occupazione e dei DIRITTI UMANI e SOCIALI, senza aumentare il debito pubblico!
Avrebbe potuto, ad esempio, bloccare il pagamento degli interessi sulla porzione del debito pubblico detenuta da soggetti speculativi, ed utilizzare le enormi risorse derivanti per il Paese!
Molte sono le misure adatte allo scopo e ai nostri diritti che si potrebbero improntare: questa una delle proposte più complete!
Il governo avrebbe dovuto anche iniziare una grande campagna di informazione sulla Costituzione, sui diritti che ci appartengono e sulla manovra, in modo da bilanciare il sicuro attacco da parte del “sistema”: media, intellettuali, giornalisti che si definiscono “liberi”, banchieri e burocrati avrebbero iniziato un infernale can-can, uno spettacolo pirotecnico a cui il governo avrebbe potuto rispondere con una conferenza stampa continua, per informarci sulla vera guerra che finanza e lobby stanno portando alla nostra economia ed al Paese intero.
Tutto ciò non è avvenuto, non avviene e probabilmente non avverrà, almeno finché avremo forze politiche pervase dall’ipocrisia strisciante che succhia il sangue dello Stato di diritto e della democrazia.
Ci attendono tempi sempre più bui di sacrifici, menzogne, debiti ed appelli ad una sicurezza che si svelerà sempre più come “controllo”.
Vera sicurezza e benessere si potranno avere solo dall’attuazione della COSTITUZIONE e dei DIRITTI UMANI a cui si appella.
Diritti che mai ci riprenderemo se non inizieremo a praticarli subito, sul suolo della nostra piccola/grande Italia.
Quello sì, sarebbe un grande spettacolo di verità e democrazia.
Massimo Franceschini, 30 novembre 2018
questo il mio libro, un programma politico ispirato ai diritti umani
fonte immagine: Wikimedia Commons
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