di Massimo Bordin
Mentre la propaganda covidiota distrae l’opinione pubblica con la solita manfrina del lockdown e gli investitori stanno facendo salire la borsa italiana, Mario Draghi ed i suoi drughi vanno avanti come un rullo sul campo che a lor signori più interessa, quello della guerra tra banche europee.
I banchieri si stanno infatti menando fino all’ultimo sangue nel silenzio generale dei media. Austria e Olanda sono infatti capitanate dalla Germania in uno scontro finanziario degno di una guerra mondiale. Ad attaccare è stato Draghi anche se, da buon volpone qual è, lo ha fatto mandando avanti i suoi sgherri, come il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Di che si tratta?
Com’è noto i falchi tedeschi usano l’argomento “austerità” al solo scopo di tenere a loro servizio una finta coalizione di paesi denominata Ue. Il trucco finora ha funzionato bene: facciamo pure un mercato comune – hanno predicato i luterani in questi anni – ma usiamo per gli scambi la nostra moneta, cioè quel marco mascherato che dagli anni Novanta abbiamo battezzato col nome di “euro”. Mario Draghi ha salvato la loro moneta quando dirigeva la banca centrale, ma non ha mai digerito lo strapotere della finanza tedesca dentro il board bce ed ora provoca i suoi ex soci di maggioranza dicendo loro che non si può avere una moneta comune senza avere anche un bilancio in comune. I tedeschi vogliono la moneta comune, è servita per fare concorrenza sleale nell’export ed usare gli italiani come terzisti nella meccanica di precisione, ma sarebbero disposti a buttare tutto alle ortiche piuttosto che mettere il loro bilancio – e dunque i debiti – in comune con i piigs del Vecchio Continente. In altri termini, vorrebbero fare dell’Italia ciò che hanno già fatto con Polonia e Ungheria, cioè trasformare il nostro paese in un bacino di lavoratori sottopagati per l’industria tedesca e multinazionali defiscalizzate smantellandone al contempo il costosissimo welfare state. Draghi non si è pronunciato in modo chiaro, ma allusivo, ed il segnale è arrivato con i sui drughi, Fabio Panetta che siede alla Bce e Ignazio Visco.
“Una moneta senza stato può durare solo fino ad un certo momento”
ha detto Visco e…
“c’è bisogno di uno Stato ed una unione di bilancio”
Non vi basta? Avrebbe detto anche
“la BCE è l’unica banca centrale che non ha una struttura federale”
Insomma, pare chiaro che il governo italiano è partito all’attacco della Germania, ed i tedeschi si stanno difendendo come meglio sanno fare, toccando il tasto austerity. Il presidente della Bundesbank Weidmann ha, infatti, chiesto subito regole più severe sui conti pubblici e di limitare l’acquisto della BCE di titoli di stato. Insomma amici, sono fendenti come non si vedevano dai tempi della Grecia, ma questa volta in piena pandemia mondiale. Senza i soldi della BCE, infatti, con la terza ondata in arrivo in Europa, per le famiglie italiane, soprattutto pensionati e pubblici dipendenti, NON CI SAREBBE NESSUN STRACCIO DI STIPENDIO.
Spiace riscontrare che la maggior parte degli italiani non capisca queste banalità, ma è meglio che i miei connazionali si sveglino in fretta: il nostro Presidente del Consiglio ha scatenato una guerra contro la Germania ed ha chiamato i mangiacrauti allo scoperto dicendo loro che o si fa l’Unione politica e di bilancio oppure ognuno se ne andrà per conto suo! Altro che “l’euro moneta irreversibile”. Questo semmai è quello che i ciarlatani della carta stampata hanno capito e copia-incollato, ma per la fortuna di chi legge i blog, le cose stanno esattamente all’opposto. Non siamo mai stati così vicini alla fine della UE come in questi mesi. I tedeschi sono i più convinti nemici della BCE e dell’unione dei bilanci e, dunque, degli Stati Uniti d’Europa. Gli italiani fanno finta di volere questo progetto solo per spingere i tedeschi ad andarsene sbattendo la porta.
11Come andrà a finire? Molto dipenderà dalle sponde che tedeschi e italiani troveranno in questi mesi di sordida battaglia. Con ogni probabilità al di là dell’Oceano.
Green deal, alt del governo Draghi: “Condanna a morte, a rischio 350 miliardi”
Sia M5s sia Lega criticano il Green deal dell’Ue. “Alti rischi per occupazione e aziende, l’Italia ha bisogno di più tempo”. “Minaccia per il 20% del pil”
Domenica, 18 luglio 2021
https://www.affaritaliani.it/politica/green-deal-alt-del-governo-draghi-condanna-a-morte-750463.html
Commento.
Ennesima conferma che questa Fake pandemia è servita come innesco per il Grande Reset in cui la decarbonizazione/transazione ecologica sotto forma di distopici “Green Deal” sono uno dei pilastri fondamentali. M5S e Lega. facenti anche parte del Governo Draghi, hanno già tradito e tuttora tradiscono il popolo italiano per questa Fake pandemia, figurarsi che credibilità possano avere ( assieme ovviamente a tutti gli altri politicanti che sostengono il Giverno Draghi, piddioti in primis ) per contrastare efficacemente questo distopico Green Deal dell’UE, sua una scala da zero a dieci: zero tagliato!!
I fatti finora sono questi, Il resto sono solo speculazioni intellettualoidi da salottino dé noartri.
Saluti.
TheTruThSeeker
“La svolta “Green” ci costerà molto cara”, di Carlo Cambi per La Verità, 22 luglio 2021
Con l’auto elettrica lo Stato rischia di restare al verde. Chi è in «emissione per conto del pianeta» e vuole mandarci a piedi non se ne cura, ma è uno degli interrogativi più pesanti e oscuri. Può lo Stato rinunciare agli incassi sui carburanti? E una volta che nessuno più comprasse benzina e gasolio dove va a prenderli i soldi? In Italia il fisco incassa circa un euro per ogni litro di carburante acquistato alla pompa. Il Green deal concepito a Bruxelles già stabilisce che il prelievo minimo fiscale passa per la benzina da 0,359 a 0,385 euro e da 0,35 a 0,419 euro per il gasolio. Sono altri 5 centesimi in più al litro.
Ma tutto questo dura fino al 2030 quando poi le auto a motore endotermico saranno una specie in via di estinzione perché nel 2035 verranno messe fuori mercato. È inquietante pensare quanto costerà circolare dopo quelle date per chi non si sarà potuto comprare quattro ruote a batteria. È bastato un anno di pandemia per far perdere all’erario circa 8 miliardi tra Iva e accise.
Se nessuno facesse più il pieno il buco sarebbe attorno ai 37 miliardi. Andando più nello specifico si scopre che dai prodotti petroliferi lo Stato incassa, oltre a quelle sui carburanti che sono il 75% della voce accise, un altro 10% delle accise sul gas naturale e un ulteriore 8% sull’energia elettrica prodotta con combustibili fossili. Il 99,3% degli incassi da accise dello Stato è assicurato dal petrolio: sono 33,7 miliardi a cui va aggiunta l’Iva.
Proseguimento:
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-svolta-green-rdquo-ci-costera-molto-cara-ndash-green-277395.htm
Commento.
A ulteriore conferma del commento precedente!!
Saluti.
TheTruthSeeker