Stampare denaro NON è la soluzione, se non viene utilizzato per i consumi…

di Giuseppina Perlasca

La BCE e la FED hanno inondato il mercato con grandi quantità di denaro: la BCE ha reato i 1350 miliardi del PEPP, oltre ad aver proseguito il TLTRO a favore delle banche. Nel frattempo la FED ha incrementato il proprio attivo in modo potente, anche se da giugno si nota una flessione:

Eppure qualcosa non va nell’economia reale, e non è  dovuto solo alla crisi per il Covid-19, e questo avrà delle conseguenze devastanti sul sistema creditizio mondiale. Prima di tutto vediamo gli USA e come si muovono se sofferenze bancarie in modo parallelo con la disoccupazione:

Il problema è che un tasso di disoccupazione al livello attuale non c’è stato negli ultimi 35-40 anni. Nessuno dei tecnici attuali ha nelle sue tasche l’esperienza e la ricetta, già applicata per risolvere il problema. Se pensiamo che l’Europa non sarà colpita dallo stesso problema vi invitiamo a considerare le decine di migliaia di prestiti garantiti che Giuseppe Conte ha spinto ad aprire in Italia. Quando a settembre non ci sarà la ripresa, ma cesseranno gli aiuti, è facile prevedere l’evoluzione di gran parte di questi crediti.

Le conseguenze di questa prossima esplosione delle sofferenze e degli NPL sarà la necessità, per entrambi gli istituti (BCE e FED) di intervenire in aiuto delle banche, che vedranno il proprio capitale cancellato dalle perdite, ma si tratterà solo di un cerotto. Senza l’economia reale che funziona a pieno ritmo il salvataggio delle banche è inutile, tranne che, ovviamente, per i bancari, i banchieri ed i membri dei loro CdA…

Anche l’azione sui mercati finanziari, se sino ad un certo punto è stata utile per impedire ad una crisi borsistica di accelerare quella economica, ora rischia di diventare controproducente, cancellando la funzione dei mercati finanziari come indicatori realistici dei valori delle aziende.

Già dal 2016 i profitti delle aziende non crescevano al crescere del valore delle azioni , ora addirittura i profitti calano mentre le quotazioni crescono. Il assoluto il rapporto prezzo utili P/E non è ai minimi storici, anzi, siamo a livelli ben superiori rispetto a quelli degli anni 50 e degli anni 80, veri periodi di boom borsistico generalizzato, ma l’andamento attuale è unico e spiegabile solo con l’afflusso di denaro dalle banche centrali.
Però gli utili precipitano, perché non c’è nessuno che compri le merci prodotte.
A che serve l’azione delle banche centrali? Non c’è stata una sufficiente sovvenzione alla domanda, per vari motivi, fra cui, soprattutto la contraddittorietà degli strumenti fiscali in Europa, ma senza domanda non c’è offerta, anche e questa affermazione farà piangere Cottarelli,

Quindi giungiamo al fallimento delle politiche di rilancio post Covid-19, basate sul classico intervento monetario a favore delle banche e dei titoli.
Il giocattolo si è rotto e si romperà ancora di più in futuro. Però non preoccupatevi, avete Gualtieri a guidarvi..

 


Tratto da:
https://scenarieconomici.it/stampare-denaro-non-e-la-soluzione-se-non-viene-utilizzato-per-i-consumi/

Lascia un commento