Continua la battaglia tra i pro e i contro la Torino-Lione. Questa volta intorno alla relazione della Corte dei conti europea.
Lo scorso giugno questa istituzione incaricata del controllo delle finanze dell’Unione europea ha pubblicato un documento in cui ha richiamato l’attenzione sulla linea ferroviaria.
Un sito che sta accumulando ritardi (15 anni) e costi aggiuntivi (4,4 miliardi di euro). “I volumi di traffico effettivi si discostano in modo significativo da quelli previsti, e vi è un alto rischio di sovrastimare gli effetti positivi della multimodalità“, ha affermato Oskar Herics, membro della Corte e responsabile del rapporto.
Da entrambe le parti, pro e contro Torino-Lione – Comitato Transalpino e collettivo No TAV – abbiamo messo le mani su ciò che ha fondato questo rapporto, e in particolare sul lavoro di un economista francese, professore all’Università di Lione.*
“I promotori dei grandi progetti infrastrutturali devono produrre dati destinati a convincere i decisori e i finanziatori” – sottolinea Yves Crozet – “Pertanto, quando si tratta di finanziamenti privati, si tende generalmente a gonfiare le previsioni di traffico da un lato e a sottovalutare i costi di realizzazione dall’altro“.
“Stime fantasiose dei guadagni in termini di emissioni di CO2” Il tunnel Torino-Lione offre un tipico esempio di questa manipolazione del calcolo economico dove, oltre alla sovrastima del traffico, ci sono valutazioni fantasiose dei guadagni in termini di emissioni di CO2. Una volta rivisti, i dati del calcolo economico danno al progetto un quadro completamente nuovo. ” Il collettivo No TAV applaude. Il Comitato per la Transalpina… meno. E dubbi sull’indipendenza di questo esperto consultato dalla Corte dei conti, che indica “bias metodologici, a dir poco soggettivi” in merito al calendario della valutazione CO2 della Torino-Lione. Perché Yves Crozet presiede anche il think tank dell’Union Routière de France. Che riunisce, come indica il suo sito web, “enti che rappresentano gli utenti di automobili e della strada, e professioni le cui attività riguardano la costruzione e la gestione di strade e autostrade, la costruzione di automobili e attrezzature, logistica e trasporto stradale, traffico e sicurezza stradale ”. “Attori con interessi perfettamente legittimi ma la cui riluttanza a un’infrastruttura come Lione-Torino, intesa a consentire un massiccio trasferimento modale al trasporto ferroviario di passeggeri e merci è facilmente comprensibile”, sottolinea il Comitato per la Transalpina.
Ennesima resa dei conti sulla linea ferroviaria? Il 6 ottobre il Parlamento europeo vota sulla legge sul clima. Una legge il cui obiettivo per i paesi dell’UE è il raggiungimento di un bilancio neutro rispetto alle emissioni di gas serra entro il 2050.
* Documento preparato per la Corte dei Conti europea, riflettente unicamente l’opinione dei suoi autori, degli esperti indipendenti dell’Università di Lione e dei ricercatori di Anversa, di Milano, di Bucarest e di Berlino.
Traduzione a cura di Mario Grisorio.
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